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Wallapop, acquistare di seconda mano per salvare l’ambiente

Siamo stati al lancio ufficiale della piattaforma dedicata al second-hand, sempre più amato dai giovani

Wallapop è arrivata ufficialmente in Italia. Nata nel 2013 in Spagna, questa piattaforma offre un modello di consumo responsabile e sostenibile, con un mercato di compravendita di prodotti second hand facile e comodo da utilizzare. Siamo stati alla serata di lancio ufficiale del servizio per farci raccontare tutto su questo progetto ed ecco cosa abbiamo scoperto.

Wallapop è il posto perfetto per gli Zillennials

Nel corso della propria storia Wallapop ha raccolto intorno a sé una community da oltre 15 milioni di utenti, che hanno finora scambiato più di 180 milioni di prodotti che hanno guadagnato una seconda vita in questo modo. Il mercato potenziale a cui punta nel nostro Paese, in cui è attiva dallo scorso settembre, è di circa 43 milioni di persone di tutte le età, ma c’è un target su cui è particolarmente centrata.

Stiamo parlando dei cosiddetti Zillennials, quella generazione a metà tra Z e Millennials. Un pubblico che è ormai abituato al mondo del second-hand. Lo confermano i dati di una ricerca sviluppata insieme a Doxa che ha rilevato che per gli under 40, comprare di seconda mano è una pratica abituale (per il 90%) se non addirittura regolare (per il 52%). Si tratta di una scelta ritenuta sostenibile (secondo il 93% degli intervistati), intelligente (92%) e che permette di avere accesso anche a prodotti di alta gamma a un prezzo contenuto (30%).

Pareri che riflettono alla perfezione la filosofia di Wallapop, basata su tre pilastri centrali. Il primo è l’opportunità, intesa sia come risparmio sui beni desiderati, sia di guadagno rivendendo prodotti che non usiamo più. Il secondo è la sostenibilità, concretizzata nel promuovere una cultura del riuso, contrapposta al consumo continuo. Infine troviamo l’accessibilità: Wallapop è semplice e rapida da utilizzare in ogni sua funzione.

Tancredi dà una seconda vita a un brano iconico della Rettore

Lo spirito di Wallapop si è concretizzato in questo lancio con un’operazione davvero particolare. Per l’occasione infatti il giovane artista Tancredi ha raccolto la sfida di ricreare un pezzo leggendario come Splendido Splendente. Gli Zillennials intervistati hanno infatti confermato di avere un interesse per la musica italiana (passione spesso ereditata dai genitori) e i suoi classici. E così Tancredi ha dato una seconda vita a questo brano della Rettore, in un’originale rivisitazione della filosofia di Wallapop.

L’artista ha commentato così l’operazione:

Sono onorato di essere stato coinvolto da Wallapop per dare una seconda vita ad una delle mie canzoni dance italiane preferite. Dal momento che mi è stata data la possibilità di personalizzare il testo, ho voluto farlo seguendo ciò che voleva comunicare la Rettore ma contestualizzato ai giorni nostri“.

Anche la stessa Rettore ha condiviso l’entusiasmo per questo ritorno in nuova forma del suo grande successo:

Sono davvero felice che un giovane artista di talento abbia voluto accogliere la nostra sfida, trasformando uno dei brani più importanti della mia carriera in una bellissima ‘second hand song’, che anche le generazioni più giovani potranno apprezzare“.

wallapop lancio italiano intervista

Due parole con Giuseppe Montana, Head of Internationalization di Wallapop

Nel corso della serata abbiamo avuto anche l’opportunità di parlare con una delle persone maggiormente coinvolte nel lancio italiano di questa piattaforma. Abbiamo potuto così scoprire di più su questo servizio, sui suoi valori e sul suo approccio al nostro Paese. Ecco cosa ci ha raccontato…

Il claim di questo evento è “Sei un wallapoper. E forse non lo sapevi“. Qual è l’identikit di un wallapoper?

Chiunque abbia la volontà di disfarsi dei prodotti che non usa più. Siamo circondati da prodotti che non usiamo e abbiamo la possibilità di dargli una seconda vita e alimentare così un modello di consumo sostenibile. Allungare la vita di un prodotto e ridurre lo spreco in generale. Da una parte facilita questo modello di sostenibilità, dando una nuova storia a prodotti che non usiamo più. Dall’altra dà la possibilità di risparmiare nell’acquisto di prodotti, spesso quasi nuovi.

Quindi l’identikit è chiunque abbia la voglia di contribuire a un modello di consumo responsabile e chi ha voglia di ottenere un riscontro economico dai prodotti che non usa più a cui può dare una nuova vita.

Questo concetto di consumo sostenibile è uno dei valori centrali di Wallapop, ancora più del risparmio forse. Confermi?

Sì, diciamo che in generale la sostenibilità è intrinseca nel progetto stesso di Wallapop. Perché appunto, facilitando la compravendita si contribuisce all’ambiente e al consumo responsabile. Considera che Wallapop nasce nel 2013 in Spagna, attualmente ha 15 milioni di utenti, una comunità grandissima. Nell’arco degli otto anni, dal 2013 a oggi, ha facilitato la compravendita di circa 180 milioni di prodotti.

Un volume grandissimo che ha sicuramente contribuito alla sostenibilità, dando anche un apporto economico non indifferente a chi ha utilizzato l’applicazione vendendo o acquistando beni.

Immaginiamo un caso pratico: io ho un gioco da tavolo che non sto più usando. Voglio toglierlo dallo scaffale dove sta prendendo polvere. Cosa devo fare?

Niente di più semplice. Ti scarichi l’applicazione di Wallapop e carichi il prodotto in meno di un minuto sulla piattaforma, scattando una-due foto, aggiungendo il prezzo che vuoi e qualche linea di descrizione. In poco tempo il tuo annuncio è online e può essere acquistato. Dall’altra parte il compratore che cerca il prodotto che vuole, filtrando per categoria o nella barra di ricerca, può acquistarlo con pochi semplici click.

Abbiamo un sistema di geolocalizzazione quindi se sto cercando il tuo gioco da tavolo e sei nel raggio di ricerca che ho impostato possiamo anche incontrarci di persona ed effettuare così la compravendita. Se invece il prodotto è a distanza, quindi trovi qualcosa che può essere anche a migliaia di km da te, puoi utilizzare Wallapop Spedizioni. Hai la possibilità di acquistare il prodotto e fartelo spedire direttamente. C’è una doppia possibilità quindi: incontrarsi di persona quando si tratta di prodotti situati vicino a dove vivi, ma anche di farselo spedire.

Questo servizio di spedizioni è gestito direttamente da Wallapop?

No, abbiamo fatto una partnership con Poste Italiane. Come funziona nella pratica? Io ho venduto un prodotto, stampo l’etichetta generata direttamente dall’applicazione, l’attacco al prodotto, mi reco in un ufficio di Poste Italiane a consegnarlo – ce ne sono migliaia in tutto il Paese, anche negli angoli più remoti, quindi è molto comodo. Dall’altra parte il compratore può decidere o di recarsi nell’ufficio postale più vicino e ritirarlo oppure anche lui di riceverlo direttamente a casa, seduto sul divano. Questa ovviamente è una comodità non indifferente per la spedizione.

wallapop lancio italiano intervista tancredi

Un oggetto particolarmente curioso venduto su Wallapop che avete incontrato nella vostra esperienza?

Sai, quando abbiamo aperto il mercato italiano meno di due mesi fa a settembre, monitoravamo ovviamente le prime transazioni, per capire quale fosse la tendenza. Abbiamo visto per esempio che la categoria Collezionismo era molto gettonata. Mi ricordo che avevo proprio guardato con l’intento di capire “Cosa stanno comprando gli italiani?”. Questo perché in una fase iniziale il catalogo era spagnolo, quindi ero curioso di capire quali fossero gli interessi del pubblico.

C’era questa categoria Collezionismo che era particolarmente ricca. Ricordo una Barbie degli anni ’70, c’erano molti Playmobil, perché in Spagna sono grandi fan di questi giocattoli, e poi c’era una moneta storica spagnola. C’è davvero di tutto: molto vintage nel Collezionismo, c’era anche un orologio a pendolo antichissimo. Poi si può vendere di tutto, ma queste sono alcune di quelle che mi hanno colpito di più quando abbiamo aperto il mercato italiano.

Forse anche perché una piattaforma come Wallapop aiuta a fare incontrare delle nicchie…

Sì, nei prodotti che vengono da altri Paesi in particolare. Magari si cerca di avvicinarsi alla cultura dell’altra Nazione, cercando cose specifiche. Il catalogo che abbiamo ora sta crescendo molto e quindi si trova prodotti di tutti i giorni, di qualsiasi tipo e categoria. È molto istruttivo per noi capire la differenza tra il mercato italiano e gli altri, cosa comprano e vendono in Italia e cosa possono comprare nel corridoio tra i due Paesi.

Esiste un sistema di verifica e controllo per proteggere gli acquirenti e permettere la compravendita in sicurezza?

Sì, è un aspetto su cui puntiamo tantissimo. Considera che circa il 10% degli impiegati di Wallapop è impegnato proprio nel controllo di qualità. Non c’è solo questo processo, a volte anche manuale, ma c’è la comunità stessa che segnala annunci di dubbia provenienza o che non rispecchiano le regole della nostra piattaforma. C’è un costante monitoraggio sulla qualità dei prodotti di Wallapop.

E voi, siete clienti abituali del mondo del second-hand? Raccontateci la vostra esperienza e se volete sapere di più su Wallapop, potete visitarne il sito ufficiale.

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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