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Sona è un’app che combatte l’ansia con la musica: la recensione

Music as a medicine

La musica favorisce il benessere mentale, e questo lo si sapeva. Ma come esattamente? E quale musica? Negli ultimi 30 giorni, assediati da queste domande, abbiamo provato assiduamente Sona: sleep music for anxiety, un’app disponibile per iOS e Android che favorisce il benessere mentale attraverso la musica, di cui vi parliamo in questa nostra recensione.

Disponibile sia in versione gratuita che Premium (al prezzo di 4,99$ al mese o 29,99$ all’anno con una settimana di prova gratuita), Sona ci ha accompagnato in diversi momenti della giornata: al lavoro (mentre redigevamo uno dei tanti articoli per TechPrincess), nella lettura di un libro e persino per conciliare il sonno. Nello specifico abbiamo utilizzato la versione Premium, che dà accesso ad una serie di funzionalità che vedremo tra poco.

Come funziona Sona: l’app che combatte l’ansia con la musica

Sona, vincitore del CES Innovation Award in 2022, si basa su una ricerca scientifica condotta da neuroscienziati dell’Università di Berkeley e da Nielsen Neuroscience, che ha dimostrato che la musica può influenzare le onde cerebrali e gli ormoni dello stress. In particolare, la musica di Sona è stata progettata per aumentare le onde alfa nel cervello, che sono associate a uno stato di calma e di creatività, e per abbassare il cortisolo, l’ormone dello stress.

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Non aspettatevi quindi hit da classifica e brani rock. La playlist di Sona è composta principalmente di composizioni acustiche, pianoforti sognanti e sonorità quasi impercettibili, tutte rigorosamente in slow-tempo. Ogni brano, creato da produttori e compositori vincitori di premi Grammy, è stato studiato per avere una durata, un ritmo, una tonalità, una melodia e una armonia ottimali per favorire il rilassamento.

La musica è accompagnata dal rilassante moto delle onde che appare sul display, anche se l’ideale sarebbe chiudere gli occhi ed estraniarsi dal mondo. In questo caso potrebbe essere utile collegare lo smartphone ad un diffusore esterno (magari uno speaker), ma alzare troppo il volume potrebbe essere deleterio.

Il funzionamento dell’app è assolutamente semplice e intuitivo: l’interfaccia emana di per sé un senso di calma, con una veduta al di sopra delle nuvole e un pulsante centrale che, dopo averci accolto, ci invita a iniziare la riproduzione. In alto a destra si accede al proprio profilo, utile per lo più per le funzionalità Premium.

Già perchè l’ascolto di Sona è assolutamente gratuito, mentre gli abbonati hanno accesso alle seguenti feature extra:

  • Timer per impostare la durata di riproduzione. Particolarmente utile per sessioni giornaliere dedicate o per conciliare il sonno (così da non lasciare lo smartphone a suonare tutta la notte)
  • Sincronizzazione della respirazione: l’app permette di impostare diverse guide per il controllo della respirazione. Una funzionalità che non abbiamo trovato particolarmente utile, ma che può essere comoda per chi vuole immergersi in sessioni giornaliere di meditazione.
  • Salvataggio dei brani preferiti: questa funzione, invece, l’abbiamo utilizzata molto. Alcuni brani sono davvero incredibili.
  • Statistiche di ascolto: per monitorare e tenere traccia delle proprie sessioni giornaliere
  • Scelta manuale dei brani

La nostra recensione di Sona: come ci è sembrata

Come preannunciato all’inizio di questa nostra recensione, abbiamo provato Sona nei contesti più disparati. Più volte, immersi nella riproduzione, ci siamo resi conto quante sono fastidiose e invasive le notifiche WhatsApp che riceviamo tutti i giorni, alle quali siamo ormai abituati. Un pensiero banale, ma che si è palesato nel provare grande frustrazione ogni volta che la musica di Sona veniva interrotta dal suono dello smartphone. Ciò vuol dire una cosa: l’app funziona, ed è davvero in grado di allontanare dall’utente le fonti di stress. Per il nostro lavoro, che consiste nel trovare la massima concentrazione per la fase di scrittura, è davvero un toccasana.

Oltre alla concentrazione, la musica di Sona riesce ad alleviare l’ansia, ma per raggiungere questa chimera della società moderna è necessario un utilizzo continuo. L’app consiglia una sessione giornaliera di almeno venti minuti, e noi siamo assolutamente d’accordo, sebbene sia difficile ritagliarsi con costanza questo periodo di tempo ogni giorno. Consigliamo inoltre di impostare un volume di riproduzione consono, non troppo elevato.

Se nulla possiamo dire sulla sua efficacia (l’app fa esattamente ciò che promette), alcune criticità le abbiamo riscontrate dal punto di vista tecnico. La nostra prova è stata eseguita su dispositivo Android, e più di una volta l’app è crashata (o continuava la riproduzione in background anche dopo averla messa in pausa). Piccoli dettagli però, dato che l’esperienza ideale di Sona sarebbe ignorare lo smartphone durante la riproduzione.

Se state vivendo un periodo di forte stress, e cercate un’app che favorisca il vostro benessere mentale, non possiamo che consigliarvi Sona. Se invece non credete di averne bisogno, vi invitiamo a provarla ugualmente. Potreste scoprire quanto è estasiante sentire il proprio respiro che si muove a tempo di una rilassante arpa.

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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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