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YouTube Shorts compie un anno. E festeggia con grandi numeri

30 miliardi di visualizzazioni al giorno

YouTube Shorts compie un anno. Il servizio di YouTube che offre brevi video ai suoi utenti in realtà è stato sperimentato negli Stati Uniti e in India già a partire dall’autunno del 2020. Poi è approdato in altri 24 Paesi e – nello scorso luglio – in ulteriori 100 Stati. In Italia è disponibile precisamente dal 14 luglio del 2021.

YouTube Shorts festeggia un anno da quando si è diffuso su scala globale. E non si può certo dire che nessuno se ne sia accorto, visti i numeri che sta facendo.

Scopriamoli, dunque, i numeri del successo di YouTube Shorts. Ricordiamo poi come funziona, e capiamo perché il servizio di video brevi di YouTube potrebbe scalzare proprio TikTok, il social media pioniere in questo senso.

Un anno di YouTube Shorts: i numeri

I dati globali dei primi dodici mesi di YouTube Shorts sono in effetti impressionanti. Si parla di qualcosa come 30 miliardi di visualizzazioni al giorno e 1,5 miliardi di utenti che li visualizzano ogni mese. Per fare un paragone, i dati condivisi da TikTok nel settembre del 2021 parlavano di un miliardo di visualizzazioni al mese.

YouTube vanta invece 2 miliardi di visualizzazioni mensili. L’idea è quindi quella di “convertire” anche gli ultimi 500.000 utenti mensili. Questo perché Google, che controlla YouTube, sta puntando molto su Shorts, anche attraverso una serie di iniziative a favore dei creator di mini video. Che in alcuni Paesi sono incentivati a creare nuovi contenuti della piattaforma, con cifre che vanno dai 100 ai 10.000 dollari al mese. Il fondo complessivo per l’iniziativa è di ben 100 milioni di dollari.

YouTube Shorts come funziona

YouTube Shorts in Italia: le dichiarazioni dell’azienda

In riferimento a YouTube Shorts in Italia, l’azienda ha detto: “Mentre continuiamo a costruire questa esperienza con creator, artisti e le loro community in Italia e nel mondo, vogliamo condividere ciò che abbiamo imparato finora e mettere in luce alcuni dei creatori e artisti italiani che stanno utilizzando Shorts in modi nuovi per costruire la propria community.

Al lancio di Shorts, sapevamo che si trattava di un nuovo importante formato. Da allora, abbiamo lavorato in modo da innovare il prodotto e permettere a creator e artisti di ottenere il massimo da YouTube in tutte le lunghezze e formati video.

Il percorso verso il successo degli artisti non è mai stato così impegnativo, quindi stiamo progettando prodotti come Shorts per rendere YouTube il luogo in cui gli artisti possono entrare in contatto con i loro fan e far crescere carriere musicali sostenibili a lungo termine. Anche se è passato solo un anno dal lancio, l’interesse sta crescendo. Shorts, infatti, sta ridefinendo la portata della musica su YouTube e contribuendo alla carriera degli artisti”.

Vengono poi citati i sette artisti italiani più influenti su YouTube Shorts: Panda Boi, LeTwins, Faffapix, Amando Mangini, Lionfield, Yusuf Panseri, Marty e Yuko.

Cos’è YouTube Shorts

Shorts è, né più ne meno, una coraggiosa e radicale rivisitazione dei capisaldi di YouTube. I video sono infatti in verticale, e durano al massimo 60 secondi.

Per aumentare gli introiti dei seguitissimi mini video, Google sta già sperimentando l’inserimento di piccoli spot pubblicitari all’inizio o alla fine dei contenuti.

La corsa alla brevità

È evidente che la nascita di YouTube Shorts è un aperto tentativo di competere con TikTok sul terreno dove il social cinese è stato anticipatore e maestro.

Ci si sta convincendo che la comunicazione, oggi, ripudia sempre più la complessità, deve giocarsi su contenuti dal fortissimo impatto e dall’immediato consumo.

Non è infatti un caso se Meta sta spingendo con sempre maggior convinzione su Facebook Reels e Instagram Reels. Inoltre, se il primo dei due social di casa Zuckerberg sta decisamente puntando sui video a discapito del suo originario aspetto più “narrativo”, il secondo ha palesato di penalizzare – quanto a visibilità – i contenuti che ostentano il logo di TikTok.

E TikTok?

Tuttavia, come vi abbiamo raccontato in un altro articolo, negli ultimi tempi i social sembrano quasi preda di una certa crisi di identità.

Perché se è vero che YouTube, Facebook e Instagram si stanno concentrando su contenuti brevissimi, ecco che TikTok ha allungato la falcata. Infatti dallo scorso marzo, e per un numero sempre crescente di account, è stata introdotta la possibilità di creare video lunghi, addirittura sino a 10 minuti.

Pare perciò evidente, da parte di questi colossi del tech, la volontà di sconfinare, per sottrarre utenza ai competitor.

Certo, ci sono una serie di segnali che mostrerebbero come la piattaforma social cinese non sia proprio in grande spolvero. Che TikTok stia perdendo il primato di social smart, giovane, capace di cambiare il modo di comunicare? E che YouTube stia studiando per prendere il suo posto?

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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