fbpx
Gli Editoriali di Tech PrincessRubriche

I video di 10 minuti di TikTok, Facebook Reels e altro: quando i social vogliono diventare ciò che non sono

Il punto sui reciproci sconfinamenti delle piattaforme

Allora, dunque, ricapitoliamo. Se sono un adolescente e mi diverto a guardare e postare video brevissimi uso TikTok. Viceversa, vado su YouTube se mi interessano i video più lunghi. Se invece ho bisogno di narrazioni un po’ più strutturate adopero Facebook. E poi Instagram, si sa, è il social delle immagini. Mentre per gli amanti del solo e semplice audio l’unica soluzione è Clubhouse. Giusto?

Forse sì, fino a qualche mese fa. Perché da un po’ di tempo stiamo assistendo a uno strano fenomeno di ibridazione, confermato da una notizia freschissima. Quella per cui la durata dei video di TikTok arriverà sino a 10 minuti.

Questa è solo l’ultima di una serie di curiose mosse, o per meglio dire sconfinamenti, che i maggiori social stanno proponendo uno dopo l’altro ai loro utenti. Come se volessero assomigliare ai competitor, da cui prima si distinguevano piuttosto nettamente.

Prima vediamo le più clamorose tra queste iniziative. Dopo di che cerchiamo di capire quale potrebbe essere il motivo alla base di quello che non si sa se chiamare ampliamento di orizzonti o tradimento dello spirito originario.

La durata dei video di TikTok arriverà a 10 minuti

Complesso d’inferiorità nei confronti di YouTube? Chi può dirlo.

Fatto sta che la durata dei video di TikTok potrà arrivare sino a 10 minuti. Lo ha annunciato un portavoce dell’azienda cinese a The Verge. Nell’intervista, pubblicata lunedì 28 febbraio, leggiamo: “L’anno scorso abbiamo introdotto video più lunghi, fornendo alla nostra community più tempo per creare e divertirsi sull’app. Oggi siamo entusiasti di annunciare la possibilità di caricare video fino a 10 minuti.”

Gli analisti sostengono che, in questo modo, si prolunga la permanenza degli utenti sulla piattaforma. Inoltre cresce la possibilità di monetizzare attraverso i contenuti.

durata video tiktok

Tiktok allunga, YouTube accorcia

Ma se cresce la durata dei video di TikTok, diminuisce quella dei video di YouTube. Nel senso che dalla scorsa primavera (ma in India già dal dicembre del 2020, e in Italia dal 14 luglio scorso) è disponibile YouTube Shorts. Strumento con cui è stata offerta ai creator la possibilità di girare e condividere video brevi e brevissimi. La durata massima è infatti di 60 secondi, che si riduce addirittura a 15 se si utilizza musica proveniente dalla libreria di YouTube, per scongiurare problemi di copyright.

Ma, bel paradosso, se TikTok ha allungato la durata dei video con l’idea che sia più facile monetizzare, YouTube la pensa in modo opposto. La piattaforma ha infatti istituito un fondo di 100 milioni di dollari destinato ai creator di micro video, che potranno essere pagati sino a 10.000 dollari al mese per i loro mini contenuti.

Facebook Reels e Instagram Reels

Ha abbracciato la strada della brevità anche Facebook, la piattaforma più istituzionale assieme a Twitter.

Il motivo lo ha annunciato Meta in una nota: “I video contano ormai per quasi la metà del tempo che le persone passano su Facebook e Instagram, e Reels è il nostro formato di contenuti in più rapida ascesa. Vogliamo che Reels sia per i creator la soluzione migliore per farsi conoscere, restare in contatto con il loro pubblico e guadagnare. Vogliamo inoltre che le persone possano trovare e condividere contenuti rilevanti e coinvolgenti in modo semplice e divertente”.

E anche qui si parla di monetizzazione. Proprio come per Instagram Reels, che può far fruttare sino a 10.000 dollari per ogni contenuto postato. Peraltro, la durata di queste clip pare che sarà allungata sino a 90 secondi.

La corsa all’audio

Oltre a quella verso la brevità, c’è un’altra corsa verso l’essenziale. Ed è quella dei social che, mimando (se non copiando) Clubhouse, hanno deciso di dedicare una loro sezione ai soli contenuti audio.

È ad esempio il caso di Telegram, che nella primavera del 2021 ha dato il via alle “chat vocali per milioni di ascoltatori. Non importa quanto popolare diventi il tuo discorso, chiunque sarà in grado di sintonizzarsi. È come una radio pubblica reinventata per il ventunesimo secolo.” Queste le parole dell’azienda.

Strategia o confusione?

Non è necessario essere esperti di marketing per sapere che una delle parole chiave di questo settore è posizionamento. Cioè, in parole semplici: scelgo un segmento di mercato, e mi offro come riferimento per il target di pubblico che fa parte di quel segmento.

Allora perché tutti questi movimenti dei social, spesso in direzioni opposte?

Non è semplice azzardare una risposta. Forse, una volta che le maggiori piattaforme hanno consolidato il loro vasto pubblico, provano a sconfinare e a erodere quello dei competitor. Forti del fatto che, comunque, lo zoccolo duro dei propri utenti resterà fedele.

O forse, con una concorrenza sempre più spietata e un uso dei social sempre più diffuso, si rischiano operazioni di sconfinamento che potrebbero far perdere l’identità, e quindi l’identificabilità, di ogni singola piattaforma.

C’è insomma da augurarsi che il futuro non ci riservi… un solo social con tanti nomi diversi.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🚪 La pericolosa backdoor di Linux, disastro sventato da un solo ricercatore
 
🎶Streaming Farms: il lato oscuro della musica, tra ascolti falsi e stream pompati
 
✈️Abbiamo provato DJI Avata 2: sempre più divertente!
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
  
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
  
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
  
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
  
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
  
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button