Stellar Blade: un apocalittico sci-fi ben riuscito

Nasceva come Project EVE qualche anno fa, per poi cambiare identità e trasformarsi in tutt’altro titolo. E di Eve è rimasto praticamente solo il nome della protagonista. Il futuro dell’umanità è in bilico in Stellar Blade, la nuovissima avventura action sci-fi apocalittica, in esclusiva per PlayStation 5, nata dal team Shift Up e in arrivo sulla console next-gen di Sony dal prossimo 26 aprile. Per quanto fino a poco tempo fa sia stata disponibile una versione demo gratuita e aperta al pubblico, ora il mondo che si squaderna di fronte a noi è ancora più potente e coinvolgente. Ci siamo immersi in questa ampia e longeva avventura per raccontarvi in questa recensione, senza troppi spoiler, la nostra esperienza!

Stella Blade, quando NiEr Automata incontra Bayonetta

Ebbene sì, il nostro sottotitolo vi preannuncia alcune delle somiglianze che ci sono subito balzate all’occhio con altri titoli Tripla A di successo, lanciati negli ultimi anni, ma che non sono gli unici a essere ricordati in questo sci-fi apocalittico. Stellar Blade ricorda molto non solo NieR Automata o Alita: L’angelo della battaglia e Ghost in the Shell. Possiamo anche citare Devil May Cry e Bayonetta, soprattutto a fronte del gameplay, e tanti altri elementi presi in prestito dal genere dei soulslike.

Si tratta di un titolo che ha provato a unire tanti diversi elementi, e che sembra anche avere le carte in regola per riscuotere un buon successo di pubblico. Stellar Blade racconta la storia di una giovane ragazza, di nome Eve, membro di una squadra aerea inviata sul pianeta Terra con l’obiettivo di respingere l’attacco di di alcune creature spaziali. Sono i Naytibas, responsabili della parziale estinzione della razza umana.

Fin dall’inizio apprendiamo che le principali figure chiave della storia, per quanto riguarda protagonisti e comprimari, sono appunto Eve, Tachy e Adam, tre personaggi importanti ai fini della storia, oltre che buttarci in medias res per imparare le basi del combattimento. Contenuti che i giocatori della demo avevano già incontrato (e dalla quale potranno poi importare i propri progressi nella versione definitiva di gioco).

La devastazione ci circonda…

La versione definitiva di questo titolo riparte proprio da quella che era la storia in anteprima mostrataci nella demo, e di cui facciamo qui un breve riepilogo. Devastata da strane e potenti creature, la Terra è stata abbandonata e ciò che resta di una razza umana decimata è fuggito in una colonia nello spazio. Dopo aver lasciato la colonia, Eve, membro della 7ª Airborn Squad, arriva sui resti desolati del nostro pianeta con una missione ben precisa: salvare l’umanità reclamando la Terra dalla Naytiba, la forza malefica che l’ha devastata.

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Ma mentre Eve affronta i Naytiba uno per uno (e saranno davvero parecchi), cercando anche di ricostruire i misteri del passato tra le rovine della civiltà umana, la ragazza si rende conto che la sua missione è tutt’altro che semplice. Però Eve è forte, oltre a essere supportata da un piccolo, grande team, mentre fin da subito si abbarbica e scopre i segreti celati tra le rovine di Eidos 7, la città ormai distrutta che ora ospita solo tanta desolazione e altrettante creature mortali.

…ma non nel comparto grafico

Finora la descrizione che vi abbiamo riportato di Stellar Blade sembra davvero riduttiva, ma vi assicuriamo che la sua sostanza sia davvero parecchia e corposa. Questo titolo mostra fin da subito la sua componente altamente cinematografica, e i riferimenti, come detto, a NieR e a diversi altri titoli rilevanti nel mondo videoludico. Questo aspetto sicuramente facilita l’immediato coinvolgimento del giocatore, che rilegge in Stellar Blade la capacità del developer team sudcoreano nel riproporre tematiche e concept design già noti al pubblico, ma in chiave ancora fresca e interessante.

Partiamo dalla protagonista Eve, la quale, essendo umana, sembra forse un po’ più emotiva rispetto a 2B, ma sa alternare momenti di stoicismo e risolutezza che la rendono simile all’androide che conosciamo da parecchi anni. Osserviamo anche la cura riposta nel comparto grafico, evidente soprattutto durante il prologo. Nel giro di pochi minuti mette in scena una quantità davvero impressionante di effetti speciali, mentre alieni possenti spuntano dal sottosuolo scuotendo la terra, e le compagne di Eve vengono massacrate una a una.

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Se l’attenzione a questi dettagli ha consentito al team di ridurre parecchie imperfezioni mostrate nella versione demo, mantenendo un colpo d’occhio impressionante, rimangono ancora due aspetti un po’ più “infelici”. Il primo riguarda i glitch evidenti nell’animazione della capigliatura di Eve, lunghissima quasi fino a terra e con difetti fin troppo vistosi. Il secondo sta nella regia, che durante il prologo indugia parecchio sulle forme della protagonista, rappresentata ancora con canoni estetici prosperosi e totalmente aderenti allo stereotipo nipponico.

Tanto affascinante, quanto mortale

Non solo bellezza estetica. Eve sa il fatto suo e, una volta concluso l’atterraggio di fortuna, prendiamo subito il suo controllo in terza persona, apprendendo le basi del combattimento in una escalation abbastanza importante sin dalle primissime fasi di gioco. Tra attacchi leggeri e pesanti, e alternandoli con diversi tipi di combo (vicini a quelli di Devil May Cry), la protagonista mette in pratica anche abilità speciali, associate ai vari tasti del nostro controller, oltre a un sistema di parate in stile Sekiro. Queste consentono di effettuare contraccolpi talvolta anche devastanti.

Quando i combattimenti si fanno più lenti e basati su specifiche strategie, si percepisce la vicinanza con i soulslike, rendendo Stellar Blade un ibrido di generi che funziona bene. Soprattutto quando possiamo cominciare a spendere punti esperienza per acquisire nuove abilità, e potenziare di conseguenza la nostra eroina. Il tutto grazie anche a diversi oggetti nascosti (e non solo) che verranno visualizzati dal pod del nostro fedele androide, che assomiglia molto a un mix tra lo scan di Death Stranding e la modalità occhio di falco di Assassin’s Creed. Giusto per citare altri franchise importanti tra i videogames.

Eidos 7 nasconde parecchi segreti per noi, ma l’esplorazione è, anche in questo caso, molto vicina a quella dei giochi soulslike. Ci sono ad esempio dei campi base in cui è possibile recuperare punti vita e cure, acquistare oggetti e spendere i punti abilità. Fortunatamente, morendo non si perde l’esperienza accumulata, ma il livello di sfida è comunque un po’ più alto del previsto, a prescindere dalla difficoltà selezionata. Il tutto però viene supportato da un importante motore di gioco, che rende l’esperienza godibile e fluida, nei caricamenti e nelle varie fasi action del titolo in toto.

Stellar Blade: la nostra recensione dell’action sci-fi in esclusiva Sony PlayStation 5

Un’esclusiva importante, quella che Sony si è accaparrata con lo studio di sviluppo sudcoreano Shift Up. Stellar Blade presenta una storia che sembra per certi aspetti un pastiche importante tra titoli Tripla A ben noti al pubblico videoludico, ma non per questo si traduce in un “more of the same” apatico e senza sostanza. Anzi. Di sostanza ce n’è parecchia e la cura riposta non si evidenzia solo dal punto di vista narrativo, ma anche nel level design e nelle fasi di esplorazione. Stellar Blade è il gioco che ci aspettavamo di avere tra le mani, un action RPG che unisce sci-fi e soulslike, con un’importante componente narrativa e una longevità di tutto rispetto. Senza contare che Eve merita di essere presto annoverata tra le eroine più importanti del videoludico. E ora, l’apocalittica Eidos 7 vi attende.

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