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20 anni di Facebook, come è cambiato il social network per antonomasia

Facebook compie 20 anni: quello che nacque come scherzo di un gruppo di nerd ad Harvard, ora conta oltre tre miliardi di utenti che ogni mese si connettono alla piattaforma social da tutto il mondo. Un mondo che, ci teniamo a ricordarlo, conta poco meno di otto miliardi di persone in tutto.

In questi vent’anni, Facebook non è solo cresciuto, ma cambiato profondamente. Così come siamo cambiati noi utenti. Se un tempo stringere un’amicizia online era una novità, accolta con un mix di entusiasmo e diffidenza, oggi i social sono diventati un’esperienza quotidiana per diverse generazioni. Abbiamo quindi pensato di ripercorrere le tappe evolutive di Facebook in questi ultimi due decenni. Che, può piacere o no, hanno cambiato anche noi.

Facebook compie 20 anni: come è (e ci ha) cambiato

Era il 4 febbraio 2004 quando, in una stanza di Harvard, Mark Zuckerberg, Andrew McCollum, Eduardo Saverin, Chris Hughes e Dustin Moskovitz diedero vita a un sito destinato a diventare un fenomeno mondiale: Facebook. Anzi, all’epoca era conosciuto come “TheFacebook“, un nome che richiamava gli annuari che le università distribuivano a inizio dell’anno. E non era il primo progetto di questo tipo di Zuckerberg.

Nell’ottobre del 2003, infatti, Zuckerberg violò la rete universitaria per caricare su un sito le immagini di diverse ragazze presenti nel campus di Harvard sul sito “FaceMash“, dove gli studenti le classificavano in base all’aspetto fisico. Zuckerberg rischiò l’espulsione per quell’episodio.

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Il primo lancio di Facebook ricreato nel film The Social Network, di David Fincher

Invece, lavorò insieme a McCollum sulla programmazione di un nuovo sito, con Saverin a gestire la parte aziendale, Moskowitz come grafico e Hughes per la promozione. TheFacebook, invece di uno scherzo di pessimo gusto come FaceMash, permetteva di stringere legami nel campus. E funzionava: entro la fine di febbraio, metà di Harvard era registrata al servizio.

Da progetto universitario a fenomeno mondiale

In pochi mesi, TheFacebook diventò un fenomeno nei campus universitari della costa est degli Stati Uniti. E i cofondatori lo sapevano. Ad aprile del 2004 fondarono la società Facebook LLC, con Sean Parker come presidente, e due mesi dopo ricevettero il primo investimento da Peter Thiel, cofondatore di PayPal.

Era il tempo di lanciarsi sul mercato. Dopo aver perso l’articolo “The” (pagando il dominio facebook.com 200 mila dollari), nel settembre 2006 il social network diventò accessibile a chiunque abbia almeno 13 anni e un indirizzo email. E sebbene sia esagerato dire che “chiunque” l’abbia fatto, in quegli anni tantissimi di noi scoprirono cosa voleva dire stringere legami su un social network.

Facebook numero utenti attivi 2023

Nel frattempo, Facebook aveva integrato alcune funzionalità che conosciamo bene. Si potevano taggare le persone nelle foto, arrivò il News Feed che mostrava le attività degli amici e delle pagine seguite (seguendo algoritmi che cambiarono più volte negli anni successivi). Poco dopo il lancio, a inizio 2007, arrivò la prima app per smartphone. Il fatto che, in quello stesso periodo, Steve Jobs avesse presentato al mondo il primo iPhone, con il senno di poi sembra quasi un segno del destino.

Negli anni successi, tutti iniziano ad utilizzare l’applicazione. Noi che scriviamo quest’articolo all’epoca eravamo al liceo e ricordiamo quel fervore: non si poteva non iscriversi a Facebook. Milioni di persone in tutto il mondo iniziano a usarlo, senza nemmeno sapere come. Nel frattempo, il social integrò la Facebook Platform affinché gli sviluppatori potessero lanciare giochi e app sulla piattaforma. E soprattutto, integrò la pubblicità mirata (che la metterà sulla strada per diventare una compagnia da un trilione di dollari, come è oggi).

Una rete di social Network: l’acquisto di Instagram e la valutazione in Borsa

Otto anni dopo la messa online, con milioni di utenti che ormai usano la piattaforma tutti i giorni, ormai Facebook non era più solo un social. Letteralmente: nel 2012 decise di acquisire Instagram. Un possibile rivale diventò un asset strategico. Anzi, sotto Facebook passò da essere la piattaforma pensata per i fotografi dilettanti di un tempo al social media per tutti che conosciamo oggi. La strategia delle acquisizioni clamorose funzionò, tanto che nel 2014 fu la volta di WhatsApp, già affermatasi come l’applicazione di messaggistica istantanea più usata al mondo.

meta facebook instagram messenger bloccare condivisione dati min

Nel 2012 Facebook entrò anche in Borsa, con un valore di 104 miliardi di dollari: ormai quella stanza ad Harvard era solo un ricordo. Anche perché tutti usavano Facebook: la piattaforma raggiunse il miliardo di utenti attivi mensili proprio quell’anno. Un valore oggi triplicato.

Nel frattempo, le funzionalità continuavano ad aumentare. Nel 2013 arrivarono gli sticker, nel 2014 i video “Look Back” per ricordare i momenti passati sui social, nel 2015 le GIF e le Reazioni, accanto agli ormai iconici Mi Piace.

Le innovazioni, furono moltissime. Ma non mancarono anche le controversie, che hanno seguito Facebook fin dall’inizio.

Facebook: 20 anni di successi, 20 anni di guai

Se è vero che in 20 anni Facebook ha passato dall’essere un progetto universitario a una piattaforma usata da tre miliardi di persone ogni mese, ha avuto anche tanti momenti complicati.

Fin dal primo giorno in cui Mark Zuckerberg lo mise online, le controversie hanno seguito Facebook da vicino. I gemelli Vinklevoss e Divya Narendra accusarono Zuckerberg di aver promesso di sviluppare un social network per loro (harvardconnection.com), per poi rubar loro l’idea e lanciare Facebook. Anche ConnectU, altro social universitario, accusò gli studenti che crearono Facebook di plagio. E poi ci sono le dispute con i co-fondatori: la rottura con Saverin fu tanto clamorosa che divenne la base del film The Social Network, scritto da Aaron Sorkin e diretto da David Fincher (anche se Zuckerberg ha contestato la veridicità di molti dettagli).

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Mark Zuckerberg, uno dei co-fondatori del social

Le controversie più clamorose hanno però coinvolto il trattamento dei dati degli utenti. Già nel 2007, con il lancio di Facebook Beacon, un sistema pubblicitario che pubblicava tracciava le attività degli utenti su siti esterni, per poi pubblicarle su Facebook, si iniziò a discutere della tematica privacy.

Ma la controversia più clamorosa arriva nel 2018, con lo scandalo Cambridge Analytica. La società aveva avuto accesso ai dati di 87 milioni di utenti Facebook, utilizzandoli poi per guidare le campagne presidenziali di Ted Cruz e Donald Trump. Uno scandalo che portò Mark Zuckerberg davanti al Congresso degli Stati Uniti e costrinse Facebook a pagare 725 milioni di dollari di risarcimento.

E potremmo andare avanti: dalla raccolta dei dati per il riconoscimento facciale, passando per la moderazione dei contenuti, le controversie sono continuate.

Facebook diventa Meta (e cambia focus)

Dopo vent’anni di evoluzione, di novità tecnologie ma anche controversie, Facebook non è più solo un social network. Una società da mille miliardi di dollari, con al proprio interno anche Instagram, Messenger e WhatsApp. E anche l’ultimo arrivato, Threads. Tutti servizi potenzialmente collegati fra loro: le storie di Instagram potete condividerle su Facebook, le chat su Messenger possono collegarsi a WhatsApp, e non solo.

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Ma queste piattaforme non sono le uniche società nel portafoglio enorme di Facebook. Nel 2014, per esempio, ha comprato Oculus, esperta nella fabbricazione di dispositivi per la realtà virtuale e aumentata. Un futuro in cui Mark Zuckerberg sembra credere molto, tanto che nell’ottobre 2021 annuncia un’inatteso cambio di nome: la società diventa Meta (anche se il nome Facebook resta per la piattaforma: chi mai cambierebbe il nome a un famoso social?)

Se è vero che il “metaverso“, nonostante le piattaforme di Meta come Horizon Worlds, non sembra aver avuto il successo sperato (almeno per ora), la società che una volta di chiamava Facebook continua a lanciare nuovi progetti. E come tante altre grandi aziende tech, in questi ultimi anni sta investendo molto nell’AI (anche utilizzando i dati degli utenti dei social).

Insomma, Facebook non solo è una rete sociale da oltre 3 miliardi di utenti attivi mensilmente, è un colosso tecnologico che investe in tantissime nuove tecnologie. Se la storia ci ha insegnato qualcosa, continuerà a proporre novità tech. E forse incappare in controversie, anche se speriamo che su questo aspetto qualcosa sia cambiato in questi vent’anni.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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