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Star Wars Jedi Fallen Order recensione: la storia di Cal Kestis

Star Wars Jedi Fallen Order è il gioco di Guerre Stellari di cui avevamo bisogno. Messi da parte gli scarsi risultati ottenuti con Battlefront, Electronic Arts ha infatti deciso di tornare alle origini. Non solo da un punto di vista meramente temporale, visto che il titolo è ambientato tra La Vendetta dei Sith ed Una Nuova Speranza, ma anche di genere. Non siamo infatti di fronte agli ormai inflazionati sparatutto, ma ad un’avventura che cerca di fare da trait d’union tra due trilogie riproponendo l’atmosfera, il misticismo e le suggestioni tipiche della saga di George Lucas.

Star Wars Jedi Fallen Order recensione: la storia di Cal Kestis

La storia narrata da Star Wars Jedi Fallen Order è completamente inedita, così come il suo protagonista. Cal Kestis infatti non è un nome familiare ai fan della saga, ma un giovane padawan fuggito miracolosamente all’epurazione dell’Impero.

Cal vive su Bracca, lavora come rottamatore ed ormai da anni nasconde la sua vera identità e il suo legame con la Forza. Poi l’incidente, la rocambolesca fuga, lo scontro con la Seconda Sorella e l’incontro con i suoi nuovi amici: Cere e Greeze. La prima è un ex Jedi che ha deciso di abbandonare le vie dalla Forza, il secondo invece l’abile pilota della Mantis.

Prende così forma una sgangherata squadra guidata da un obiettivo sorprendentemente ambizioso: ricostruire l’ordine dei Jedi.

Per farlo però non serve solo un po’ di buona volontà, ma un misterioso manufatto che Cal dovrà cercare di pianeta in pianeta, affrontando nel frattempo i nemici più disparati, dai classici Stormtrooper agli agguerriti Fratelli della Notte.

Ad affiancare la trama principale, che vi terrà impegnati circa 15/20 ore, troverete qualche inaspettato e graditissimo colpo di scena, ma anche una marea di riferimenti all’universo di Star Wars, al terzo capitolo della saga e alla serie animata The Clone Wars. Un calderone in cui gli appassionati di Guerre Stellari sguazzeranno davvero con piacere.

Naturalmente questo non vieta ai neofiti di giocare a Fallen Order. Anzi, grazie alla corposa Banca Dati, potreste avvicinarvi ad una delle saghe cinematografiche più famose di sempre.

Qualcuno ha detto Tomb Raider?

Buona parte del vostro tempo la trascorrerete nell’esplorazione dei cinque pianeti inclusi nel gioco. Non aspettatevi però di accedere fin da subito ad ogni area della mappa. Per battere ogni centimetro di queste terre dovrete procedere con la storia e sbloccare le abilità nascoste di Cal. Un escamotage che ha permesso agli sviluppatori di riportarci più volte sullo stesso pianeta, dandoci la possibilità di esplorare nuove zone, di trovare altri componenti della spada e di scoprire qualcosa di più sulle attività dell’Impero.

Tutto questo correre, saltare, arrampicarsi e risolvere enigmi vi riporterà alla mente le indomite azioni di Lara Croft in Tomb Raider o quelle di Nathan Drake in Uncharted. Ovviamente con una differenza: qui non solo avete la Forza a rendere tutto più divertente, ma potrete contare anche sull’aiuto di BD-1. Il piccolo robot, che entrerà a far parte della vostra strana famiglia dopo una gita su Bogano, sarà il vostro alleato più prezioso. Non solo perché rovisterà nelle casse alla ricerca di skin per la Mantis o di nuovi abiti per Cal, ma anche per la sua capacità di raccogliere informazioni, sbloccare porte o attivare meccanismi. Tutto questo farà di BD-1 il vostro migliore amico.

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Una battaglia impegnativa

Se da un lato abbiamo l’esplorazione e la risoluzione di puzzle ambientali, dall’altro abbiamo la corposa componente hack ‘n slash dell’ultima opera di Respawn Entertainment. Non immaginatevi però una sequela di scontri noiosi e poco eccitanti. Prima di tutto il gioco propone sfide di difficoltà crescente, cosa che renderà le battaglie divertenti anche dopo aver acquisito la maggior parte delle skill previste dall’albero delle abilità. In secondo luogo il team di sviluppo sembra essersi ispirato ai souls-like, una somiglianza che noterete optando per i livelli di difficoltà superiori, ossia “Maestro Jedi” e “Vero Maestro Jedi”. In questo caso dovrete studiare con cura le mosse degli avversari, dosare bene la barra della Forza e calibrare i vostri attacchi. Insomma, se cercate un gioco impegnativo, avete trovato pane per i vostri denti.

A complicare le cose ci pensano due ulteriori elementi. Da un lato abbiamo le mappe di gioco che risultano incredibilmente complesse e strutturate su più piani, cosa che non renderà sempre facile il passaggio dal punto A al punto B. In secondo luogo dovrete considerare che, in caso di prematura dipartita per mano di un avversario, perderete tutta l’esperienza accumulata, il che rallenterà l’acquisizione di nuove abilità.

Lungo il percorso troverete anche aree dedicate alla Meditazione, ossia punti di salvataggio dove spendere i vostri PA per acquisire skill legate alla Forza, alla Spada Laser e alla Difesa. Qui potrete anche ripristinare la vostra salute. Attenzione però: recuperare le vostre energie porterà alla rigenerazione dei nemici sconfitti.

Tecnicamente imperfetto

Artisticamente parlando, Jedi Fallen Order è indubbiamente un titolo ben riuscito. Le misteriose radure di Kashyyyk, le pericolose profondità di Dathomir e la complessità di Zeffo non potranno che impressionarvi, una sensazione amplificata dalle scelte cromatiche, dagli ottimi effetti particellari e dall’egregio lavoro fatto da Respawn sull’illuminazione.

A tutto questo poi dovete aggiungere il bagaglio di Star Wars, con i suoi incrociatori imperiali, gli Stormtrooper, il misticismo che circonda l’ordine dei Jedi e l’evanescente Forza. Rimanere ammaliati è praticamente una certezza.

Purtroppo non manca qualche evidente difetto tecnico. Le movenze di Cal Kestis, soprattutto nelle fasi esplorative, sono spesso imprecise; ci sono poi glitch, cali di frame rate e fenomeni di pop up. Niente che non potesse essere risolto con un po’ più di tempo e attenzione.

Impeccabile invece il comparto sonoro, che rispetta la tradizionale senza aver paura di osare con qualche composizione originale davvero ben riuscita, così come il doppiaggio in italiano, che risulta davvero ben fatto.

Star Wars Jedi Fallen Order recensione: acquistarlo oppure no?

Ho amato profondamente Star Wars Jedi Fallen Order. È uno di quei titoli da cui è difficile staccarsi, uno di quelli per cui speri di tornare a casa presto per capire come si evolverà la storia di Cal Kestis. La componente narrativa però è solo il tassello di un puzzle più complesso, un puzzle composto anche dal fanservice, dall’effetto nostalgia e da un combat system sorprendentemente articolato.

Insomma, a conti fatti non possiamo che consigliarvi l’ultima fatica di Respawn, soprattutto se siete fan della serie. Certo, non è un videogioco perfetto, ma speriamo sia l’ottimo assaggio di ciò che ci attende in futuro.

Star Wars Jedi: Fallen Order

Pro Pros Icon
  • Trama avvincente
  • Combat system esaltante
  • Comparto audio promosso
  • Artisticamente un capolavoro
  • Fanservice a palate
Contro Cons Icon
  • Migliorabile dal punto di vista tecnico
  • Meno di 20 ore per terminarlo

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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