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Xiaomi può censurare il vostro telefono a distanza

Un report di un'azienda lituana riporta la possibilità nella ROM, forse pensata per la Cina

Un rapporto stilato da un’azienda di sicurezza gestita dal governo lituano ha svelato una notizia preoccupante, se verificata. Xiaomi avrebbe inserito dei tool software per bloccare alcune parole sul dispositivo, di fatto effettuando una censura. Le parole chiave bloccate riguardando l’indipendenza taiwanese, la liberazione del Tibet e altri argomenti tabù in Cina.

AGGIORNAMENTO: Abbiamo aggiunto la dichiarazione di Xiaomi, che rassicura gli utenti dicendo che i prodotti Xiaomi non censurano le comunicazioni da o verso i propri utenti.

Xiaomi censura alcune parole negli smartphone

In Lituania, hanno effettuato dei test su diversi dispositivi per stilare un rapporto. Hanno lavorato su uno Xiaomi Mi 10T, un Huawei P40 e uno OnePlus 8T. Dalle analisi risulta che alcune app preinstallate sul Mi 10T censuravano alcune parole chiave. Fra questi anche il Mi Browser, sul quale risultava impossibile cercare parole chiave riguardo a molti temi scottanti in Cina. Come l‘indipendenza di Taiwan o la situazione politica in Tibet.

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Secondo quanto riportano gli esperti lituani, la censura sugli smartphone Xiaomi resta bloccata sugli smartphone venduti in Europa, segno che la funzione è pensata per la Cina. Ma sembra che Xiaomi possa decidere di attivarla anche a distanza.

Il software utilizzato per la censura si chiama MiAdBlocklist e Xiaomi lo avrebbe applicato anche ad app come Cleaner e agli strumenti per la sicurezza. Inoltre il rapporto fa presente che il browser Mi raccoglie più dati di quanti l’agenzia reputa necessari. E che registrando l’account per il cloud Xiaomi, lo smartphone manda in automatico un SMS criptato, il cui contenuto non è conosciuto.

Le critiche al produttore rientrano nelle recenti tensioni fra Lituania e Cina, dopo che la nazione europea ha permesso che Taiwan aprisse una sede diplomatica in Lituania. La schermaglia quindi è geopolitica, non solo informatica. Vi terremo informati.

AGGIORNAMENTO. Xiaomi ha risposto alle accuse lituane facendoci pervenire questa dichirazione: “I dispositivi Xiaomi non censurano le comunicazioni da o verso i propri utenti. Xiaomi non ha mai limitato e mai limiterà o bloccherà alcun tipo di comportamento personale da parte dei propri utenti. Funzioni come quelle di ricerca, chiamata, navigazione sul web o l’uso di software di comunicazione di terze parti non sono e non saranno mai limitate. Xiaomi rispetta e protegge pienamente i diritti legali di tutti i suoi utenti, ed è conforme al Regolamento generale sulla protezione dei dati dell’Unione Europea (GDPR).”

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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