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Recensione My Hero One’s Justice, quando il manga incontra il picchiaduro

Il picchiaduro basato su My Hero Academia si rivela fin dalle prime battute capace di soddisfare ogni esigenza

Il 26 ottobre My Hero One’s Justice porterà su console e PC una storia dalle radici profondamente affondate nelle vicende raccontate da My Hero Academia, noto manga realizzato dall’abile mano di Kohei Horikoshi e velocemente trasformatosi in una serie televisiva. Fin dalle prime battute il picchiaduro si dimostra adatto ad ogni esigenza, dal puro e semplice divertimento alla competizione con amici, vi spiego perché tramite questa recensione.

Alla base di My Hero One’s Justice

La trama di My Hero One’s Justice riprende la storia già raccontata all’interno della serie di manga My Hero Academia.

A fare da sfondo in entrambi i casi è un mondo utopistico, dove il sogno di ogni bambino può finalmente diventare realtà: ognuno ha infatti la possibilità, grazie ai poteri soprannaturali conferiti dai cosiddetti “Quirk”, di diventare un vero e proprio eroe, e di combattere il crimine a suon di cazzotti ben assestati. A spiccare in questo mondo di personaggi desiderosi di tenere al sicuro la popolazione è All Might, l’eroe tra gli eroi, capace di affrontare qualsiasi difficoltà con le labbra sempre piegate in un sorriso.

In questo contesto ha inizio la storia di Izuku, un ragazzo nato senza Quirk ma da sempre desideroso di diventare un eroe. A notare il suo entusiasmo è proprio All Might, che deciderà di donargli il suo potere, All For One. Il picchiaduro sfrutta questo incipit per raccontare proprio la storia di Izuku e del suo lungo – e pieno di scontri con pericolosi Villain – percorso per diventare finalmente un eroe.

Una grafica in linea con il manga

A caratterizzare My Hero One’s Justice è una grafica in perfetto stile fumetto, che si rivela velocemente capace di rendere giustizia al manga da cui deriva. Esempio perfetto è il menù delle missioni, da cui è possibile scegliere quale capitolo della storia principale – per quanto riguarda il single player – intraprendere.

Quest’ultimo è infatti diviso in una serie di sequenze, rappresentate in maniera similare alle scene di una pagina della storia disegnata su carta. Una volta scelta una parte della vicenda da cui cominciare, questa avrà inizio tramite un breve filmato introduttivo, che sfocerà in pochi istanti in uno scontro tra pugni e mosse speciali.

La bellezza dei disegni è evidente non soltanto nel menù, ma anche nella storia e negli scontri: nonostante la frenesia delle azioni e delle mosse, infatti, la chiarezza dei personaggi e dei dettagli permette di distinguere sempre i personaggi, così come le loro movenze.

Poche combo, ma tanti Quirk e abilità

My Hero One’s Justice è un picchiaduro e, come tale, affonda le sue radici nei combattimenti. Il continuo scontro tra Eroi e Villain si realizza in una serie di mosse, capaci di evolversi dalle più semplici – una sequenza ripetuta di un singolo tasto, ad esempio – alle più evolute e complesse, basate sulla fusione di più tasti.

A stimolare il desiderio di creare combo irripetibili è la responsività dei comandi che, unita alla fluidità del moveset di ogni personaggio, rende ogni scontro adrenalinico, divertente e diverso dai precedenti. Unica pecca è la mancanza di un sistema di “lock” dei nemici che, utile per individuarli e colpirli anche a distanza, all’interno del gioco finisce spesso per evolversi in colpi a vuoto.

La presenza di un vasto roster di personaggi giocabili riesce però a rendere gli scontri ancora più divertenti e unici: ogni protagonista sarà infatti dotato di Quirk specifici e diversi, tutti corrispondenti ad altrettante diverse abilità speciali, con le combo ad esse associate tutte da scoprire!

A caratterizzare il picchiaduro firmato Bandai Namco è anche la presenza di due differenti campagne di gioco principali. Accanto alla più “comune” storia incentrata sugli Eroi e sulle loro vicende vi è anche quella dei Villain, che finiscono per costituire una parte fondamentale del gameplay di gioco.

Una vasta gamma di opzioni per la personalizzazione

Aspetto apparentemente meno importante di My Hero One’s Justice è la personalizzazione dei personaggi. Proseguendo nella storia si avrà infatti la possibilità di sbloccare, al termine di ogni capitolo, nuovi accessori, che potranno poi essere sfruttati per abbellire ogni protagonista della vicenda.

Poco intuitivo è il sistema con cui creare i set di oggetti di gioco per i diversi Eroi/Villain che, per poter poi essere equipaggiati, devono prima entrare nelle sequenze dei cosiddetti “predefiniti”. Una volta generate queste ultime, sarà necessario salvarle e selezionarle, in modo tale da non rischiare di perderle una volta usciti dal menù di personalizzazione.

Un procedimento simile può rivelarsi utile per mantenere più combinazioni di oggetti diversi, ma finisce per rivelarsi estremamente macchinoso e facile da dimenticare!

Divertente al punto giusto

L’unione tra grafica accattivante e gameplay frenetico rende My Hero One’s Justice un titolo capace di avvicinare non soltanto gli appassionati del manga, ma anche i neofiti del genere picchiaduro. A conquistare è anche la possibilità di intraprendere due campagne completamente diverse, capaci di affrontare le vicende dai due differenti punti di vista degli Eroi e dei Cattivi.

Il divertimento offerto dalla vicenda principale per single-player va poi ad ampliarsi grazie al multiplayer online o allo scontro in locale, che permetteranno ad ogni giocatore di affrontare semplici scontri con amici o trasformarli in vere e proprie battaglie competitive.

Non vedete l’ora di entrare nel mondo di scontri frenetici offerto dal videogioco? Non dovrete attendere a lungo, perché My Hero One’s Justice sarà disponibile, a partire dal 26 ottobre, su Playstation 4, Xbox One, PC e Nintendo Switch. 

My hero one's justice

Pro Pros Icon
  • Storia ripresa dal manga
  • Grafica accattivante
  • Campagna Villain
  • Scontri divertenti
  • Tante abilità diverse
Contro Cons Icon
  • Mancanza del Lock
  • Personalizzazione poco intuitiva

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Maria Elena Sirio

Videogiocatrice dall'infanzia, innamorata del fantasy e dell'avventura (ma, soprattutto, di Nathan Drake), con una passione per il disegno, il cinema e le serie tv, che tenta di conciliare tutti questi interessi con la facoltà di Biotecnologie.

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