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Gli sceneggiatori di Hollywood scioperano: perché l’AI fa paura

Ma le discussioni riguardano soprattutto il trattamento economico degli artisti

Dopo quindici anni dallo sciopero del 2007-2008, gli sceneggiatori della Writers Guild of America hanno annunciato uno sciopero a seguito del fallimento delle trattative con gli studi di Hollywood: al centro della questione i trattamenti economici – ma anche l’uso dell’AI generativa.

Sceneggiatori di Hollywood, lo sciopero e la paura dell’AI

La Writers Guild of America (WGA) aveva iniziato le discussioni contrattuali con l’Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), che rappresenta i principali studi cinematografici e televisivi e le piattaforme di streaming di Hollywood, il 20 marzo. Ma non hanno raggiunto un accordo entro la scadenza del 1 maggio.

La WGA sostiene che lo streaming ha ridotto il compenso degli scrittori nel settore dell’intrattenimento. Inoltre, mancano le tutele. E le piattaforme di streaming hanno creato una “gig economy all’interno di una forza lavoro sindacale” con scrittori che lavorano da un progetto all’altro.

Gli sceneggiatori chiedono quindi un aumento del compenso minimo in tutte le aree dei media per gli scrittori. Ma anche un aumento dei contributi ai piani pensionistici e sanitari, un aumento dei residuals (i pagamenti sulle repliche, che lo streaming ha tagliato drasticamente).

La questione AI

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Un altro punto cruciale nel mancato raggiungimento di un accordo è una clausola sull’eventuale utilizzo dell’intelligenza artificiale da parte degli studi. Il WGA ha richiesto che “l’intelligenza artificiale non può scrivere o riscrivere materiale letterario”. Ma anche che “non può essere utilizzato come materiale di partenza” e che “il materiale coperto da MBA non può essere utilizzato per addestrare l’IA”.

Al momento, gli esperimenti di scrittura con l’AI richiedono moltissimi input: non basta descrivere un “pitch”, ma bisogna fornire scene ed elementi strutturali per raggiungere risultati coerenti. Ma diversi esperti di AI concordano con gli sceneggiatori nel dire che bisogna discutere adesso della questione, prima che diventi un problema. Il rischio è che i produttori preferiscano avere a che fare con un software facilmente controllabile invece che con i membri di una writing room.

Lo sciopero del 2007 costò due miliardi all’economia californiana. E già oggi diversi show, soprattutto quelli del “Late Night” che richiedono sceneggiature giornaliere, sono già stati interroti. Tutelare gli sceneggiatori, sia per quanto riguarda il trattamento del copyright per addestrare l’AI che per regolamentare la scrittura di copioni, diventa essenziale per risolvere la questione.

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Source
Rolling Stones

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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