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Airbnb migliora la ricerca delle strutture ricettive

La piattaforma aggiunge nuove opzioni per lavoratori da remoto e utenti con disabilità

Sarà forse complice l’avvicinarsi delle festività natalizie o la voglia di ricominciare a viaggiare dopo quasi due anni di fermo forzato – o forse entrambe le cose, chissà -, ma di recente Airbnb ha lavorato molto per migliorare la sua funzione di ricerca delle strutture ricettive. Negli ultimi giorni, infatti, la piattaforma ha annunciato nuove e interessanti funzioni rivolte agli utenti con disabilità. Ma anche alcuni miglioramenti riservati a tutti coloro che amano lavorare in smartworking in una città diversa da quella di residenza. Insomma, tante novità per chi ama viaggiare, che ora andremo a scoprire più nel dettaglio.

Airbnb consente di testare la velocità del WiFi della struttura prima di prenotarla

Sappiamo bene che la pandemia ha reso il lavoro da remoto una pratica quasi abitudinaria in tutto il mondo. “Uno dei grandi cambiamenti è che milioni di persone sono state svincolate dal luogo in cui devono lavorare. Possono andare ovunque e lavorare ovunque. C’è un senso di libertà che le persone non hanno mai avuto prima“. Così ha commentato Brian Chesky, CEO della piattaforma. Pertanto, intuendo il potenziale di questa nuova tendenza, Airbnb ha fatto di tutto per riuscire a capitalizzarla. Nell’ultimo anno, infatti, sono cambiate moltissimo le abitudini di prenotazione degli utenti.

Quest’anno ben il 45% delle notti prenotate sulla piattaforma sono state per almeno una settimana, quasi il 10% in più rispetto al 2020. E da Luglio a Settembre 2021 il 20% delle prenotazioni su Airbnb ha riguardato soggiorni della durata di un mese o più, testimoniando quindi che la lunga durata è a tutti gli effetti una tendenza. E se non dovesse bastare, c’è da considerare il fatto che tra i servizi più ricercati sulla piattaforma ci siano gli animali domestici, la connessione Internet e la cucina. Insomma, tutto quello che serve ad un lavoratore da remoto per vivere in una città diversa dalla sua. Lo stesso Chesky ha rivelato che la funzione di ricerca del WiFi è stata utilizzata più di 288 milioni di volte quest’anno.

Airbnb WiFi verificato
Credits: Forbes

Sempre più persone lavorano da Airbnbs, quindi hanno bisogno di un WiFi davvero buono. Sappiamo che questo è importante“, così il CEO ha anticipato il rilascio della nuova funzione della piattaforma. Cosa sappiamo al riguardo? Si chiamerà “WiFi verificato” e permetterà agli utenti di controllare la velocità del Wi-Fi in una proprietà prima di prenotarla. Fino ad ora, gli host avevano l’occasione di indicare i dettagli della connessione dati all’interno della descrizione della struttura, ma questa funzione va ben oltre. Già a Luglio, Airbnb ha aggiunto una nuova funzionalità in-App per consentire agli host di testare la velocità di download. Ma ora potranno farlo anche gli “affittuari”.

La piattaforma semplifica la ricerca per gli utenti con disabilità

Tra le tante novità annunciata dalla piattaforma c’è anche l’aggiornamento dei filtri di ricerca e del processo di revisione dell’accessibilità della struttura, così da semplificare la ricerca per le persone con disabilità. Pertanto, ora gli host possono inviare immagini che mostrino le opzioni di accessibilità della casa, e un “un team specializzato di agenti Airbnb” le analizzerà per capire se davvero questa è adatta o meno ad un disabile. Da quanto riferisce la società, questo team lavorerà in collaborazione “con ingegneri, designer e altri in tutta l’azienda“.

Come lavoreranno davvero? Lo spiega Suzanne Edwards, responsabile degli standard di accessibilità dell’hosting di Airbnb: “Gli agenti di Airbnb sono formati in base a una serie rigorosa di standard fotografici per l’accessibilità. Ad esempio, affinché un host elenchi un parcheggio accessibile – un vialetto privato largo almeno 3 metri o un parcheggio designato per una persona con disabilità con segnaletica chiara – deve mostrare la vicinanza del parcheggio all’ingresso dell’ospite, così come la segnaletica o i contrassegni per uno spazio accessibile designato, o catturare l’intero vialetto con un veicolo parcheggiato, se possibile, per mostrarne la larghezza“.

Stando a quanto riferito dal CEO della piattaforma, finora sono stati esaminate e approvate ben 100000 funzioni di accessibilità in 25000 diverse case in tutto il mondo. E non è tutto, perchè di recente Airbnb ha anche aggiornato i filtri di ricerca per le funzioni di accessibilità, rendendoli sia più chiari nella ricerca sia più visibili nei risultati. Questo significa che anzichè trovare l’indicazione “ampio ingresso alla camera da letto“, ora troverete “ingresso della camera da letto più largo di 0.81 metri“. In aggiunta, la piattaforma ha annunciato che sta cercando di ottimizzare anche la ricerca di esperienze accessibili, permettendo così agli utenti di trovare attività che includano il linguaggio dei segni, l’accesso a bagni per disabili o altro ancora. Insomma, un’ottimizzazione importante per una piattaforma come Airbnb.

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Chiara Crescenzi

Editor compulsiva, amante delle serie tv e del cibo spazzatura. Condivido la mia vita con un Bulldog Inglese, fonte di ispirazione delle cose che scrivo.

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