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Google Play Store: ritorna la piaga del gioco d’azzardo

Da lunedì 1 marzo su Play Store di Google le app di gambling saranno scaricabili in 15 nazioni

Da lunedì 1 marzo Google Play Store metterà a disposizione degli utenti Android di 15 nazioni una serie di app di giochi d’azzardo. Scommesse e lotterie saranno a portata di clic in Australia, Belgio, Canada, Colombia, Danimarca, Finlandia, Germania, Giappone, Messico, Nuova Zelanda, Norvegia, Romania, Spagna, Svezia e Stati Uniti.

Sarà un considerevole balzo in avanti per l’industria del gambling. Basti pensare che a oggi Google Play consente di scaricare app di giochi d’azzardo solo in Francia, Regno Unito, Irlanda e Brasile. Caso a parte quello degli Stati Uniti, dove ciascuno Stato ha regole differenti e autonome per quanto riguarda i giochi d’azzardo online.

Google Play Store: giochi d’azzardo nelle app in 15 Paesi

Il colosso di Mountain View ha dunque deciso di allargare notevolmente il raggio del gambling online. Nei 15 Paesi citati si avrà modo scaricare app di giochi d’azzardo in cui si potrà scommettere denaro reale: casinò virtuali, lotterie e scommesse sportive saranno facilmente accessibili da parte di milioni di persone.

Quali le motivazioni dietro questa scelta di Google?

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Il paradosso della sicurezza

I vertici di Google hanno fatto sapere i motivi della decisione di ampliare la platea di utenti che potranno scaricare app di giochi d’azzardo da Play Store. E la dichiarazione appare paradossale: l’intento dell’azienda è quello di preservare la sicurezza degli utenti Android.

Dal 1 marzo, in 15 nazioni si potranno scaricare le app di gambling restando nei confini (e godendo delle relative protezioni) di Google Play Store. A oggi, chi vuole usare queste applicazioni deve scaricare un file APK direttamente dal sito web del gioco d’azzardo.

Data la “natura sensibile” di scommesse e lotterie, gli sviluppatori dovranno seguire una procedura di richiesta di iscrizione a Google Play e soddisfare una serie di requisiti prima che le loro app Android entrino nello Store. Ovviamente, l’applicazione dovrà rispettare le leggi di settore vigenti nei Paesi in cui viene distribuita.

Intanto il team di Google comunica quanto segue: “Stiamo aggiornando le nostre norme sui giochi a distanza, sui giochi e sui concorsi con denaro reale in modo che più sviluppatori in tutto il mondo possano creare attività sostenibili e in un modo che aiuti a proteggere i consumatori.”

E precisa che “i tentativi di aggirare il processo di certificazione” da parte dei produttori, ed eventuali “violazioni ripetute o gravi”, comporteranno la rimozione completa dell’app incriminata dallo Store.

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Le app di giochi d’azzardo: un’industria in crescita costante

Il gambling è da sempre una tentazione irrinunciabile per molti. Evitando una retrospettiva storica che dovremmo far iniziare con gli albori della civiltà, basti pensare al successo delle agenzie di scommesse nel recente passato (o più semplicemente alla moltitudine di bar con l’immancabile slot machine, costantemente occupata da un giocatore).

A questo fenomeno, negli ultimi anni ha fatto seguito il boom delle agenzie online. E con il fenomeno del gioco d’azzardo tramite app siamo entrati nella terza fase del processo di progressiva digitalizzazione del gambling.

I numeri, inevitabilmente lievitati durante i mesi del lockdown, sono impressionanti. Per quanto riguarda l’ultimo ventennio in Italia, si è calcolato un incremento dell’800%. E nel solo 2019 gli italiani hanno speso in giochi d’azzardo qualcosa come 110 miliardi di euro.

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Il recente caso di App Store

Il gambling online è un terreno sdrucciolevole. Se ne sono accorti alla Apple: App Store, l’omologo di Google Play per gli utenti iOS, è stata chiamata a rispondere presso il tribunale distrettuale degli Stati Uniti per il distretto settentrionale della California. L’accusa è di consentire ad Apple di trarre profitti dal gioco d’azzardo illegale.

Non è certo la prima volta che una class action prende di mira il gambling online. L’iniziativa di Google garantirà davvero una maggiore sicurezza ai suoi utenti?

 

Google Play, giochi d’azzardo, libertà e rischi

In questi ultimi giorni, diverse app e social si stanno trovando a fare i conti con problemi legati al binomio libertà-sicurezza. Recentissimo il caso di una falla in TikTok, che permetteva di accedere a una serie di dati sensibili degli utenti.

Insomma: i colossi che si contendono il mercato di Internet sono di fronte a una questione sempre più urgente. Quella, cioè, di mantenersi in equilibrio tra il legittimo desiderio di un attirare a sé un pubblico sempre in aumento, e la garanzia di adeguati standard di sicurezza e privacy.

Nel futuro prossimo scopriremo se la direzione sarà quella di una crescente liberalizzazione o, al contrario, di una maggiore attenzione alla tutela degli utenti. In sintesi, la domanda a cui si dovrà rispondere sarà: profitto o etica?

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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