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Attacco hacker a Toyota, cosa è successo?

Nozomi Networks commenta l'attacco subito da un fornitore del produttore giapponese

Il 28 febbraio Toyota ha annunciato che avrebbe sospeso la produzione di martedì, a seguito di un attacco hacker subito da un fornitore. L’azienda ha perso quindi la produzione di 13 mila veicoli per un attacco alla supply chain. Nozomi Networks fa il punto della situazione.

Toyota, attacco hacker: il punto di Nozomi Networks

Rich Armor di Nozomi Networks conosce bene il settore automotive, avendo in passato ricoperto il ruolo di CISO di General Motors. Ha quindi seguito attentamente l’attacco subito da Toyota, riportato da Reuters. Che è arrivato poco dopo che il Giappone ha annunciato che avrebbe boicottato la Russia a seguito dell’invasione dell’Ucraina.

Armor spiega che: “Il Dark Web è stato particolarmente silenzioso su questo attacco finora. È certamente possibile dietro l’attacco ci sia il governo russo o un’organizzazione criminali informatica collegate, ma sembra più un tipico attacco ransomware o condotto in modo opportunistico“.

L’esperto ha fatto presente che nello stesso periodo abbiamo assistito anche a un attacco cyber anche a Bridgestone Tire, anche se al momento “è troppo presto per dire se i due sono collegati.

hacker toyota attacco

Quello che sappiamo è che la “cybersecurity è da tempo una sfida continua nella supply chain automotive globale. La maggior parte dei produttori di apparecchiature del settore hanno decine di migliaia di fornitori delle dimensioni più varie, da aziende Fortune 500 fino a piccole imprese a conduzione familiare“. Qualcosa che rende infinitamente complicato controllare ogni step produttivo, se non impossibile.

Ma Armor spiega che quando era in General Motors “avevamo lanciato un’iniziativa attraverso l’Automotive Industry Action Group per sviluppare ed emettere requisiti contrattuali di cybersecurity standard per i fornitori. La sua adozione è migliorata, ma c’è ancora necessità che sia resa più forte rafforzata“.

La questione quindi resta ancora il fatto che le aziende sono sicure quanto l’anello più ‘debole’ in cybersecurity della catena. Servono standard più elevati per i fornitori. Trovate ulteriori informazioni su Nozomi Networks sul sito ufficiale.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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