Il CEO di Zoom, Eric Yuan, ha deciso di scusarsi pubblicamente in una diretta streaming per tutti i problemi e rischi cui sono stati sottoposti gli utenti della piattaforma di videochat.
Zoom: le scuse del CEO
Nei giorni passati vi abbiamo parlato dei numerosi problemi di privacy o dei bug e delle vulnerabilità che hanno afflitto la piattaforma dedicata alle videochiamate, che nell’ultimo mese ha visto crescere in maniera spropositata i suoi utenti. Ma come ha deciso la società di gestire queste problematiche serie?
Ieri l’amministratore delegato dell’azienda, Eric Yuan, ha affrontato le domande dei clienti durante uno streaming live. Mentre Yuan ha già chiarito in alcune occasioni che la società si assume la responsabilità dei problemi con il suo software, questa è stata la prima volta che si è rivolto direttamente agli utenti e si è scusato.
La maggior parte dei problemi di Zoom è nata dal desiderio dell’azienda di rendere l’esperienza dell’utente il più semplice e lineare possibile. Sicurezza, password e crittografia rallentano e complicano tutto, il che è però positivo, perché facendo ciò proteggiamo le nostre informazioni personali. Meglio la rapidità o la protezione? Equilibrare quel compromesso (tra facilità d’uso e sicurezza) è qualcosa che ogni azienda deve capire.
Risolvere i problemi immediatamente
“Se troviamo un problema, lo riconosceremo e lo risolveremo“, ha detto Yuan ad un certo punto del live streaming.
È esattamente così che ogni leader dovrebbe rispondere in questo genere di situazioni. Il CEO ha deciso di rispondere direttamente alle domande degli utenti durante un webinar. Ciò comunica ai tuoi clienti che apprezzi le loro preoccupazioni e vuoi capire come soddisfare al meglio le loro esigenze. L’impegno di Yuan nel riconoscere in modo trasparente gli errori fa molto per ripristinare la fiducia nell’azienda. E tanto fanno anche le scuse sincere.
Infine, l’azienda ha già preso provvedimenti per rendere Zoom più sicuro. Lo scorso fine settimana, per impostazione predefinita ha abilitato la funzione di sala d’attesa per i suoi account gratuiti di base e per professionisti. Si è anche impegnato pubblicamente ad aumentare il livello di crittografia che utilizza per proteggere le comunicazioni degli utenti e ha smesso di condividere le informazioni di questi ultimi con fornitori di terze parti come Facebook. Questi passaggi sono in definitiva ciò che conta di più quando si tratta di prendersi cura dei propri clienti.
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