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La bufala della settimana: l’inesistente morte di Adriano Celentano

Quando la disinformazione va a braccetto col cattivo gusto

Cari affezionati alla rubrica, abbiamo una notizia incredibile: Adriano Celentano è morto e sta benissimo.

In che senso? Nel senso che il Molleggiato, a quanto ci risulta, gode di perfetta salute. Eppure, per alcuni siti in cerca di clic, il nostro artista poliedrico ci avrebbe lasciati nella giornata di sabato 9 aprile.

Per cui, la prima cosa che ci preme fare è di tranquillizzare una volta di più i fan di Celentano. L’ottantaquattrenne cantante, attore, showman e chissà cos’altro è vivissimo (e il superlativo ci sembra d’obbligo, vista la verve del personaggio).

Eppure, la fake news sulla sua dipartita, e il conseguente impazzimento del web, la dicono una volta di più lunga su quanto oggi sia labile il confine tra verità e menzogna. Se è sempre più complicato districarsi, l’ambiguità è sempre più utilizzata come un pericoloso strumento. Basti pensare alla propaganda russa, che – per citare solo uno dei casi più clamorosi e recenti – avrebbe negato o minimizzato la strage di Bucha.

Ma per tornare a noi, e a notizie davvero false, concentriamoci sulla bufala per cui Adriano Celentano sarebbe morto lo scorso 9 aprile.

Celentano

Morto Adriano Celentano: la fake news

Perché attenersi alle minime norme del buon gusto (lasciamo perdere l’etica giornalistica) quando con un invenzione reboante si possono acchiappare chissà quanti clic?

Forti di questo principio, nella giornata del 9 aprile, alcuni siti – impossibile stabilire chi sia stato il capostipite – hanno dato la notizia della morte di Adriano Celentano.

E lo hanno fatto, peraltro, nel modo più mellifluo possibile. Unendo una fotografia dell’artista a didascalie mai troppo dirette, come “Non ce l’ha fatta”, “Non lo rivedremo più”. Come se un residuo di coscienza, al momento della stesura della bufala, avesse impedito alla mano del compilatore di parlare esplicitamente di morte? No, per un motivo ben più opportunistico, come vedremo.

Le fake news… non sbagliano mai

A parte ciò, stavolta non vale nemmeno la pena di dimostrare che Adriano Celentano è vivo. Basterebbe il fatto che nessuna testata giornalistica attendibile abbia nemmeno accennato alla notizia.

Resta tuttavia emblematico come notizie maldestre, chiaramente false, spesso lanciate in rete con un italiano traballante, riscuotano simile interesse.

Per prendere solo un esempio, al momento della redazione del nostro articolo, un video di YouTube sull’argomento è stato visto più di 262.000 volte. E dire che il titolo, che si commenta da sé anche dal punto di vista grammaticale, è: “Adriano Celentano, adesso è ufficiale: il Molleggiato non ce l’ha fa più.”

Cosa accade, dunque, in simili contesti? Perché affidarsi a certi siti spazzatura, commuoversi e divulgare la notizia, anziché prendersi due minuti per verificarla?

Possibile che le fake news non falliscano mai il bersaglio?

La vulnerabilità emotiva

I motivi della diffusione di questa pessima bufala li abbiamo già illustrati e sono chiari. Stavolta manca ogni possibile finalità politica, o di destabilizzazione delle coscienze. Nessuna teoria del complotto da avanzare o causa bislacca da difendere. Qui si tratta solo di uno strillo acchiappaclic.

Questo tipo di messaggi, oggi, pare funzionare più che mai. I motivi sembrano due, uno per così dire antico e uno nuovissimo.

Il primo risiede nell’ormai conclamata incapacità di una vastissima percentuale di utenti del web di saper filtrare le notizie, vagliarle, incrociare le fonti eccetera.

Debolezza che ultimamente si innesta su una maggiore vulnerabilità emotiva, data dalle notizie terribili che arrivano dall’Ucraina. Notizie, anche qui, che ci piovono addosso non solo in enorme quantità, ma anche della più varia qualità. Fake news e informazioni più che attendibili si susseguono e mescolano, e non di rado mettono in crisi anche chi di solito è capace di distinguere il vero dal falso.

Il subdolo trucco

Ma tra tanto cattivo gusto, molti dei siti che hanno diffuso questa bufala hanno in realtà giocato in modo sottile partendo – come spesso accade – da un dato di verità.

Nei giorni scorsi, infatti, il Molleggiato aveva annunciato il suo ritiro dai social. Ed ecco quindi che frasi ambigue come “Non ce l’ha fatta” o “Non lo rivedremo mai più” sono state lanciate sulla rete riferendosi alla sua uscita dalle piattaforme social. Ma, sparate a nove colonne e senza alcuna specificazione ben visibile, sono state frettolosamente ribadite e trasformate nella (falsissima) notizia della morte di Adriano Celentano.

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  • Adriano Celentano

Adriano Celentano e la bufala che si ripete

Inoltre, la bufala di Adriano Celentano segue un’altra regola – per così dire – delle fake news: la ciclicità.

Già nel 2015 si era diffusa la fake news della morte di Celentano. Allora il messaggio era meno equivoco, dal momento che era stato copiato tal e quale da quello – purtroppo autentico – della scomparsa del cantautore Pino Daniele.

Consoliamoci confidando nel fatto che, come si dice, queste false notizie allungano la vita ai diretti interessati.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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