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Come riciclare le batterie e smaltirle in sicurezza

Il 60% delle componenti di una pila può avere una nuova vita (se le smaltiamo bene)

Tutti noi abbiamo diversi dispositivi in casa alimentati con batterie di diverso tipo: ma quando finiscono, come possiamo riciclare queste pile o smaltirle in sicurezza? In questo articolo proviamo a vedere come sfrutture al massimo le batterie e dar loro, se possibile, una nuova vita.

Come riciclare le batterie e smaltirle in maniera ecologica

I dispositivi elettronici sono ormai una parte importante della nostra casa, dei nostri uffici, della nostra vita. Da amanti del mondo tech, noi non vogliamo affatto rinunciare ai migliori dispositivi e gadget. Ma diventa importante farlo in maniera consapevole e attenta ecologicamente.

Vediamo quindi come sfruttare fino in fondo, riciclare e smaltirle le nostre batterie, sia quelle incluse nei dispositivi che le classiche pile.

Sfruttare le pile fino in fondo

pile

Il primo modo ridurre la propria impronta ecologica è sfruttare al massimo i dispositivi che già si possiedono. Assicurarsi che una pila sia davvero esaurita prima di utilizzarne un’altra, riduce la quantità di materiali rari che bisogna estrarre dal suolo. In particolare, il litio è un materiale che richiede molte risorse per l’estrazione.

E poi c’è da considerare la quantità di energia sprecata. Ogni anni l’Italia genera 450 milioni di pile che diventano rifiuti. Il 40% di queste batterie viene gettato con una certa quantità di energia residua. Il risultato è che ogni hanno buttiamo 1.800.000 kWh: quanto basterebbe per alimentare 20 mila automobili per un’ora, oppure per coprire il fabbisogno energetico di 600 case per un’ora.

Per evitare questo spreco, basta mettere le pile che sembrano esauste in un dispositivo che richiede meno energia. Ad esempio un telecomando per la TV (ce n’è uno nel 92,5% delle case), oppure un mouse wireless, una sveglia, una fotocamera digitale.

Una ricerca Duracell dimostra che circa la metà degli italiani prova a mettere le pile esauste in un altro dispositivo, mentre il 14% lo fa solo qualche volta. Più di un terzo degli intervistati però non prova a mettere le batterie in un dispositivo a basso consumo come un telecomando: il 36% non sapeva si potesse fare, il 43% lo fa per comodità.

Come smaltire e riciclare le batterie esauste

batterie ricaricabili e sostituibili

Il primo passo quindi parte dall’interno della propria casa: provate a sfruttare le pile fino in fondo. Ma arriva un momento in cui le batterie non funzionano più: serve un modo per riciclarle. Il primo step riguarda la raccolta consapevole dei rifiuti.

Secondo uno studio del Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (CDCNPA), nel nostro Paese si utilizzano 18,5 mila tonnellate di pile (una media di 6,5 per ogni italiano). Ma solo il 25%, pari a circa 4,3 mila tonnellate arriva nei centri di raccolta: si tratta di 110 milioni di pezzi, meno di due pile a testa.

Un vero peccatto perché il 60% dei materiali che compongono le pile può essere riciclato. Invece il 40% non può venir recuperato per mancanza di tecnologie adatte, o perché si produrrebbero troppi scarti per avere un impatto positivo sull’ambiente.

Dove gettarle?

La raccolta differenziata resta in mano alle municipalità, quindi ogni Comune ha diversi metodi per la raccolta e per riciclare le batterie. La maggior parte dei Comuni tuttavia non effettua il ritiro sotto casa delle pile (che non vanno assolutamente buttate nel rifiuto indifferenziato).

Il consiglio quindi è di armarsi di pazienza e provare a chiedere in Comune o alla vostra stazione ecologica quali opzioni avete. Spesso nei centri commerciali, nei negozi di elettronica o anche vicino a banche e altre attività nei centri di città e paesi trovate dei punti di raccolta. Si tratta di contenitori grandi in metallo opportunamente segnalati. E poi resta la possibilità di portare le pile esauste direttamente all’isola ecologica.

batterie ricaricabili

Trovare questi punti di raccolta risulta più facile per chi vive in Lombardia, che risulta la regione con più centri di raccolta pro capite: altre regioni hanno meno spazi dedicati. Quindi chi vive in altre zone potrebbe aver bisogno di muoversi di più: in questi casi potete vedere su Facebook o altri social se ci sono associazioni che raccolgono questi rifiuti elettronici.

Sfruttate le rottamazioni (specie per smartphone e simili)

Se i centri di raccolta pile sono piuttosto reperibili, più complicato smaltire e riciclare le batterie incluse nei vostri dispositivi elettronici come smartphone, laptop, tablet e affini. In questo caso, dovrete rivolgervi direttamente all’isola ecologica più vicina a casa vostra.

Ma se avete la possibilità, spesso acquistando dal sito del produttore il vostro nuovo smartphone avete la possibilità di smaltire il vecchio telefono. Molti produttori fanno anche una supervalutazione dell’usato per incentivare questa operazione (un po’ come avviene con la rottamazione delle auto). In questo modo potete evitare di inquinare e anche risparmiare un po’.

Purtroppo, al momento non c’è una soluzione semplice e univoca per riciclare le battere in casa. Ma quello che possiamo fare è prestare attenzione a utilizzare fino in fondo, per poi portarle nei centri di raccolta quando sono finite.

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Source
NonSprecare.it

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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