Confronto Smartphone: Samsung S20 Ultra, Huawei P40 Pro, iPhone 11 Pro Max, Oppo Find X2 Pro alla prova fotografica
Che gli smartphone abbiano soppiantato quasi definitivamente le fotocamere compatte – salvo qualche eccezione – è cosa ben appurata. E se quindi gli smartphone sono le nuove fotocamere compatte è doveroso fare un test fotografico approfondito. Ma, non vedo alternative se non quella di iniziare subito dalla conclusione, così che possiate mettervi immediatamente l’anima in pace. Non vi dirò quale è il migliore in assoluto, non vi dirò di scegliere un modello piuttosto che un altro. Non darò dei voti. Ma analizzerò diverse situazioni in cui tutti noi ci siamo trovati a fotografare con uno smartphone e vi mostrerò punti di forza e debolezze dei 4 smartphone di cui mi sono occupato. Farete poi voi le vostre valutazioni, se vorrete potrete condividerle con noi e ne potremo parlare.
Fatta questa dovuta premessa, entriamo subito nel vivo. Un bel giorno di sole, quando ancora si usciva a stento di casa, mi chiama Fjona e mi dice: “Ti porto quattro smartphone, vediamo come vanno in un confronto fotografico”. E se il primo pensiero è stato di gioia nell’avere un valido motivo per uscire di casa, devo ammetterlo, solo il secondo è stato di grande curiosità per questo confronto fotografico tra smartphone.
Così, fatta la consegna, mi sono ritrovato tra le mani:
Tutti e quattro, come noto, si vantano di avere fotocamere eccezionali, in grado di competere con delle vere fotocamere e registrare video incredibili. È davvero così? Questo non ve lo spoilero in anticipo!
Per confrontare il comparto fotografico di questi quattro smartphone ho iniziato studiando le caratteristiche di ognuno, dalle quali si possono già intuire le strategie delle singole aziende. E quindi, per semplificarvi la vita ecco le specifiche principali del modulo fotografico a confronto:
Smartphone |
Sensori |
Risoluzione Max |
Zoom |
Grandangolo |
Samsung S20 Ultra |
108 + 48 + 12 MP |
12000×9000 pixel |
Fino a 4x (100x digitale) |
12mm |
Huawei P40 Pro |
50 + 40 + 12 MP |
8200×6100 pixel |
Fino a 5x (50x digitale) |
18mm |
iPhone 11 Pro Max |
12 + 12 + 12 MP |
4000×3000 pixel |
2x (10x digitale) |
13mm |
Oppo Find X2 Pro |
48 + 48 + 13 MP |
8000×6000 pixel |
5x (50x digitale) |
16mm |
Dopo questa serie di numeri, vediamo di capire cosa ci dicono sei singoli dispositivi.
Confronto Smartphone: la fotocamera del Samsung S20 Ultra
Iniziamo da Samsung S20 Ultra, dotato di 3 fotocamere più una quarta ToF. Nel dettaglio è dotato di un sensore principale da ben 108 milioni di pixel (1/1.33” di dimensioni) che sfrutta la tecnologia del pixel binning 3×3. Questa modalità combina 9 pixel in uno unico per creare una sorta di super pixel in grado di ottenere più informazioni rispetto ad un singolo pixel aumentando la qualità generale dei risultati. L’ottica che accompagna il sensore principale equivale ad un 26mm con apertura di diaframma f/1,8.
Il secondo sensore a bordo del Samsung S20 Ultra ha una risoluzione da 48 milioni di pixel e un teleobiettivo 4x equivalente ad un 103mm f/3,5. Questo secondo sensore lavora in coppia con quello principale per realizzare immagini con uno zoom ibrido 10x. Entrambe queste fotocamere possono anche contare sull’autofocus PDAF e sulla stabilizzazione ottica d’immagine (OIS).
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Con questo modello Samsung ha apportato modifiche anche sulla camera grandangolare, che ora offre un’ottica equivalente ad un 13mm f/2,2 e un sensore da 12MP. Sulla carta potrebbe sembrare un passo indietro rispetto al Samsung S10 che aveva una risoluzione da 16MP, ma in realtà questa scelta offre dei singoli pixel di maggiori dimensioni, in grado di offrire risultati adeguati alle aspettative.
Infine, Samsung S20 Ultra può contare anche su un sensore che gestisce la profondità di campo nella modalità Ritratto. La tecnologia ToF 3D è in grado di generare uno sfocato di fondo che fa risaltare il soggetto fotografato.
Confronto Smartphone: la fotocamera di Huawei P40 Pro
Huawei risponde con il suo nuovo P40 Pro (annunciato pochi giorni fa anche la versione Huawei P40 Pro Plus) che come fotocamera principale offre un sensore da 1/1,28” e 50 megapixel di risoluzione complessiva, dotato di maschera Quad-Bayer. Il risultato offerto sono comunque immagini da 12MP di risoluzione, dovuto all’utilizzo della tecnica di pixel binning così come su tanti altri competitor. In questo modo si fondono più pixel insieme per offrire migliore resa in scarsa luce e soprattutto una gamma dinamica più estesa.
Al sensore principale si affianca un obiettivo equivalente ad un 23mm f/1,9, anche se in realtà Huawei ha optato per un leggero crop che stringe l’angolo di visione ad un 27mm. La scelta di questo crop potrebbe essere dovuta ad alcuni artefatti o distorsioni che sarebbero potute essere più facilmente visibili ai bordi del fotogramma. Ma anche per ridurre le dimensioni stesse del comparto fotografico. Sulla fotocamera principale troviamo anche un sistema di stabilizzazione ottico dell’immagine. Altra nota sul sensore principale di questo P40 Pro è che non utilizza il classico filtro colore RGB, ma quello RYYB.
Scelta opposta da parte di Huawei rispetto a Samsung sulla fotocamera grandangolare. Sul nuovo P40 Pro troviamo infatti un sensore da 40MP combinato con un obiettivo equivalente ad un 18mm f/1,8. L’azienda cinese ha cercato il compromesso tra risoluzione e visione grandangolare, per questo motivo ha optato per una maggiore risoluzione ma con un angolo di campo meno ampio. Samsung, ma anche Apple e Oppo, hanno fatto scelte diverse.
La terza fotocamera del P40 Pro è un teleobiettivo con zoom ottico 5x ma che può raggiungere i 50x grazie alla tecnologia ibrida. Il sensore che acquisisce le immagini, invece, ha una risoluzione di 12 milioni di pixel.
Come S20 Ultra anche il flagship di Huawei è dotato di una quarta fotocamera che si occupa del rilevamento della profondità di campo in 3D. E con lo stesso principio entra in funzione per creare l’effetto bokeh nella modalità ritratto.
Confronto Smartphone: la fotocamera di iPhone 11 Pro Max
Il terzo smartphone messo alla prova è l’iPhone 11 Pro Max, modello di punta di Apple. Come al solito l’azienda di Cupertino ha lavorato molto per rendere la fotocamera ancora più performante rispetto ai modelli precedenti. Anche se, ancora una volta, la scelta è ricaduta su pochi megapixel e un sistema che rende assolutamente facile l’approccio alla fotografia. Quasi tutto è infatti lasciato agli automatismi e sono davvero poche le opzioni su cui si possa intervenire. Scelta radicalmente opposta agli sfidanti di oggi che, invece, danno la possibilità di lavorare in manuale e gestire la fotocamera in ogni dettaglio. Ma per fare ciò bisogna senza dubbio avere delle conoscenze fotografiche specifiche, altrimenti forse è meglio lasciare lo smartphone lavorare in autonomia. E va in questa direzione di semplicità anche il modulo stesso dell’iPhone 11 Pro Max: tre sensori da 12 milioni di pixel per i tre obiettivi diversi, il principale da 27mm, lo standard 50mm e il grandangolo 14mm.
Ai numeri importanti delle specifiche tecniche degli altri smartphone top di gamma Apple risponde così: “soli” 12 milioni di pixel e nessuno zoom ottico esagerato, nessuna modalità manuale, ma tanta attenzione all’esperienza d’uso.
Per quanto riguarda iPhone 11 Pro Max c’è anche da fare una fondamentale precisazione. La resa delle immagini realizzate con lo smartphone della mela morsicata potrebbero non essere del tutto veritiere. Questo perché il file originale è un HEIF a 10 bit, mentre quello che vi mostro in questo confronto è un JPEG a 8 bit. Oltre alla questione compressione, c’è anche una seconda problematica legata alla visualizzazione delle immagini realizzate con iPhone. Quelle che vediamo qui sono immagini caratterizzate da una gamma dinamica ridotta. Ovviamente non si tratta di una mia scelta, ma accade perché la visualizzazione web non è in grado di supportare il wide color gamut, sfruttato dallo smartphone di Apple. Questo aspetto è tenere bene a mente quando si confrontano le immagini, perché gli altri protagonisti di questo confronto scattano in sRGB, metodo colore invece universalmente supportato.
Apple da questo punto di vista ha sempre lavorato per offrire la migliore esperienza possibile direttamente dal dispositivo, senza considerare troppo chi le foto le vorrebbe scaricare ed eventualmente editare. Certo, con l’adeguato software di editing non sarà un problema gestire il metodo colore, ma altrimenti si rischia di rimanere delusi. Quindi se vedete e credete che le immagini realizzate con un iPhone non siano ricche di colore è quasi certamente dovuto a questo motivo.
La fotocamera di Oppo Find X2 Pro
Infine, il quarto smartphone che abbiamo selezionato per questa prova a confronto è Oppo Find X2 Pro e ancora una volta ci troviamo davanti ad una tripla fotocamera. Il sensore principale (Sony IMX689) ha un risoluzione di 48MP ed è abbinato ad un obiettivo molto luminoso dotato di stabilizzazione ottica dell’immagine. L’autofocus è abbastanza reattivo grazie alla tecnologia omnidirezionale All Pixel.
L’ottica grandangolare da 16mm offre un angolo di campo leggermente meno ampio rispetto ad S20 e iPhone, ma comunque maggiore a quello di P40 Pro. Per quanto riguarda la risoluzione, nel caso di questo Oppo, è la stessa della fotocamera principale, vale a dire 48 milioni di pixel. Chiude il terzetto di fotocamere quella dotata di teleobiettivo periscopico. Find X2 Pro arriva dotato di un 5x ottico, che all’occorrenza può raggiungere i 10x sfruttando una tecnologia ibrida e fino al 60x digitalmente.
QUI DI SEGUITO LA NOSTRA RECENSIONE DI OPPO FIND X2 PRO
Confronto Smartphone: la prova sul campo
Con i quattro smartphone top di gamma tra le mani ho fatto una bella passeggiata per la zona delle Tre Torri di Milano per mettere alla prova le varie fotocamere. Iniziamo dall’ottica grandangolare. Come avete potuto vedere hanno tutti lunghezze focali leggermente diverse. Si parte dai 12mm di Samsung per arrivare ai 18mm di Huawei. Nel mezzo 13mm di iPhone e 16 di Oppo. Queste seppur minime differenze di focali, si notano abbastanza quando mettiamo vicine le fotografie realizzate con i quattro smartphone.
Il grandangolo ha sicuramente fatto felici tantissimi utenti che richiedevano quest’ottica e ha permesso agli utenti di sbizzarrirsi e divertirsi giocando con le inquadrature. E se tutti gli smartphone del confronto sono dotati di sistemi di correzione ottica per contrastare le deformazioni che potrebbero crearsi con un grandangolo così spinto, non sempre l’intervento automatico è sufficiente. Huawei ha risolto il problema delle deformazioni con un leggero crop, che lascia il P40 in una sorta di zona di confort. Samsung e Oppo intervengono abbastanza bene, mentre a deludere un pochino su questo aspetto è iPhone 11 Pro Max. Se osservate l’immagine realizzata con lo smartphone di Apple potrete notare come gli elementi ai bordi del fotogramma siano molto allungati. In particolare, poi, si nota una distorsione a barilotto osservando la torre di destra: non va su dritta come nelle altre immagini.
Le distorsioni ottiche sono frequenti anche con obiettivi da diverse centinaia di euro, quindi è più che ovvio incontrarle anche nelle fotocamere degli smartphone. Non c’è da stupirsi, ma il lato positivo della faccenda è che editando un file con un software come Lightroom che è in grado di riconoscere la fotocamera utilizzata, riusciremo a migliorare questo difetto senza problemi. Certo, le immagini non diventeranno prive di distorsioni, ma miglioreranno.
Da un punto di vista cromatico, in una situazione ideale per fotografare, non ci sono grandi differenze di resa. S20 Ultra offre colori vividi e accesi, leggermente saturi ma nel complesso bilanciati. Con la fotografia scattata con P40 Pro di Huawei, invece, si nota una dominante gialla che va ad intaccare la neutralità delle piante in primo piano. Allo scatto realizzato con Oppo manca invece un po’ di quella vividezza che caratterizza S20 Ultra, ma nel complesso è abbastanza fedele alla realtà. Chiude questa prima tornata di giudizi iPhone 11: se qualcosa è da rivedere dal punto di vista ottico, nulla da dire sull’ottima resa del colore.
E se Apple ha qualche problema nel contenere le distorsioni del suo iPhone 11 Pro Max, da un punto di vista di nitidezza, invece, Samsung S20 esaspera il contrasto per cercare di offrire il dettaglio maggiore possibile. Lo stesso succede con P40 Pro, ma i risultati invece di essere più croccanti sono più digitali, finti. Chiaramente realizzati con uno smartphone. Oppo e iPhone ad un primo sguardo potrebbero sembrare offrire una minor nitidezza, ma andando ad approfondire trovo le immagini realizzate con lo smartphone di Cupertino realistiche, in grado di offrire una maggiore profondità alla scena. Si vedono più ombre, ma è giusto che sia così. Trovo più piacevole avere diversi piani di visione invece che una fotografia sovraesposta nelle ombre per far sembrare tutto brillante.
Con lo sfondo grigio che usato in questo set possiamo analizzare bene anche le dominanti di colore presenti in ogni scatto. Ogni fotocamera ha le proprie caratteristiche, espresse sotto forma di pregi o magari anche di difetti nell’immagine finale che vediamo. La differenza più evidente è nella resa del colore e nella dominante che maggiormente influisce sulla fotografia. Samsung S20 Ultra è abbastanza neutro, anche se, specialmente nelle ombre, possiamo vedere una prevalenza di magenta e in generale toni caldi. Queste stesse caratteristiche le ritroviamo anche su Oppo, ma in modo ancora più evidente. Huawei, invece, cerca più degli altri di schiarire le ombre, offrendo una foto molto accesa e al tempo stesso molto contrastata. I toni sono più freddi rispetto agli altri due concorrenti, più tendenti al ciano. Infine, iPhone 11 Pro Max sottoespone un filo, ma nel complesso il risultato è quello più neutro di tutti.
I moderni smartphone sono tutti dotati di una modalità Ritratto. Ma c’è una bella differenza tra ogni risultato ottenuto. Ho fatto tante prove e alla fine vi mostro questa immagine di trequarti perché tira fuori i limiti e i pregi delle varie fotocamere. Solo S20 Ultra e iPhone 11 Pro Max con questa inquadratura sono riusciti a staccare il soggetto dallo sfondo, sfocando la pianta sulla sinistra. La transizione tra zona di fuoco e zona fuori fuoco è molto pulita con iPhone, anche se si notano delle incertezze intorno ai capelli. Sia Oppo che Huawei hanno lavorato abbastanza bene sul volto, anche se non c’è lo stacco di piani che ci saremmo aspettati. In generale si confermano le dominanti di colore già viste negli scatti precedenti. Ho scattato queste fotografie in un tardo pomeriggio, quasi al tramonto ed è giusto quindi vedere dei risultati generalmente più caldi. Con iPhone questo calore è quasi troppo, mentre il risultato più bilanciato da questo punto di vista è quello ottenuto con S20 Ultra. Ancora una volta Huawei offre una fotografia eccessivamente contrasta, mentre Oppo Find X2, nonostante le impostazioni beauty al minimo, lavora troppo sulla pelle e alla fine si ottiene un volto chiaramente ritoccato.
Uno degli scenari più classici in cui si vogliono confrontare le fotocamere degli smartphone è lo scatto notturno. Non potevo lasciarmi sfuggire questa occasione anche io e devo dire che sono rimasto colpito da tutti e quattro i risultati. Nella modalità notte lo smartphone targato Samsung è ancora una volta quello con i colori più vividi. Lo possiamo vedere sia nel cielo dove si riesce ad intravedere anche del blu e soprattutto sul verde della piazza e sulla facciata del palazzo sulla sinistra del fotogramma. Realizzando delle lunghe esposizioni in automatico ogni smartphone fa le proprie valutazioni per capire quanto tenere aperto l’otturatore: S20 Ultra e P40 Pro hanno esposto per 0,5 secondi, mentre più veloce il tempo di scatto con gli altri due smartphone. Oppo Find X2 Pro ha tenuto aperto l’otturatore per 1/10 di secondo mentre iPhone 11 Pro Max per 1/8 di secondo.
Tutto torna, soprattutto guardando anche quanto è illuminata la strada. Samsung e Huawei con un’esposizione più lunga hanno catturato più luce e sono tanti i dettagli che vengono fuori anche nelle zone più in ombra. Se iPhone nel complesso fa un buon lavoro, mancano però i dettagli nelle basse luci, creando alcuni “buchi neri” senza possibilità di lettura. Nella sfida alle basse luci devo dire che Oppo fa la sua figura: gestita molto bene la riduzione del rumore, colori naturali e discreta quantità di dettagli anche nelle ombre. Però deve esserci qualche sorta di maschera di contrasto applicata per aumentare la definizione che creare un leggero contorno – quasi un alone – bianco sugli elementi a diretto contatto con il cielo.
Confronto Smartphone: lo zoom
Dopo ottica grandangolare, ritratto, notte e tutto il resto, non rimane altro che dare uno sguardo alle modalità zoom dei vari smartphone del nostro confronto. Non andrò ad analizzare le immagini realizzate con più di uno zoom 10x perché si finirebbe nell’ambito del puro zoom digitale e sarebbe difficile trovare dei punti di forza. Rispetto ai concorrenti con iPhone mi sono fermato al 2X che è l’ultimo valore realizzato in maniera ottica. Gli altri smartphone arrivano al 10x con una combinazione ibrida tra il sensore ad alta risoluzione e il massimo zoom ottico disponibile.
Le fotocamere multiple sugli smartphone hanno sicuramente ampliato le possibilità creative, ma ha senso sfruttare le focali più lunghe integrate? La risposta è si, almeno finché parliamo di zoom ottici o al limite ibridi. Quando entra in gioco lo zoom esclusivamente digitale è meglio lasciar perdere ed eventualmente fare un ritaglio dell’area interessata dal file realizzato con la fotocamera principale.
Samsung S20 Ultra può raggiungere addirittura l’incredibile zoom 100x, ma sfruttare tale lunghezza focale non ha molto senso vista la qualità offerta. Ma ovviamente non c’è da stupirsi se a 100x mancano i dettagli, la nitidezza. Fino al 10x ibrido, invece, i risultati sono davvero ottimi, considerando che stiamo parlando sempre di uno smartphone. Se fino al 5x non ci si nota alcun difetto particolare, al 10x inizia a mancare un filo di definizione nei dettagli più piccoli e i colori subiscono l’effetto di una maschera di contrasto e sembrano più accessi e meno naturali che alle lunghezze focali più corte.
Il discorso fatto per S20 Ultra può essere replicato anche per P40 Pro. Ottima infatti la resa dei dettagli a tutte le lunghezze focali, anche se come per tutte le altre situazioni si nota un eccesso di contrasto, che a mio modo di vedere rende meno naturali le immagini.
Tra le 5 immagini realizzate con Oppo Find X2 Pro c’è grande coerenza, sia dal punto di vista cromatico che in generale sulla qualità d’immagine. Ma rispetto a S20 Ultra e P40 Pro le immagini sono leggermente sottoesposte e chi ne paga maggiormente le conseguenze è il risultato a 10x. La fotografia risulta decisamente scura e si perdono così i toni del verde.
Come già anticipato le immagini realizzate con iPhone 11 Pro Max sono solo tre, perché mi sono fermato allo zoom ottico 2x. Se delle deformazioni del grandangolo ho già parlato, della pulizia e resa naturale della fotocamera principale anche, manca solo affrontare la qualità dello zoom. A cupertino hanno preferito non esagerare, sapendo che dal file originale è possibile realizzare dei crop mantenendo alta la qualità. Per questo motivo lo zoom ottico non va oltre il 2x, offrendo un risultato privo di difetti e che ancora una volta mostra sfumature di colore molto realistiche. Potrebbero sembrare meno brillanti e meno accattivanti, ma vi ricordo la questione della wide color gamut, che non permette una visualizzazione che mostri l’intera gamma cromatica offerta dallo smartphone di Cupertino. Le immagini che nascono dalle fotocamera di iPhone vengono valorizzate a pieno solo su dispositivi compatibili, ma ciononostante sono quelle che lasciano più spazio di manovra a chi voglia fare post-produzione.
Confronto Smartphone: conclusioni
Servono delle conclusioni? Le avevo già fatte ad inizio articolo, ma lo ribadisco: non vi dirò quale tra questi quattro smartphone è quello che più mi ha convinto. Non è questo l’obiettivo di questo confronto, ma quello di mostrarvi davvero le differenze tra le immagini realizzate con quelli che ad oggi sono considerati tra i migliori dal punto di vista fotografico. Per questo motivo vi lascio una gallery in cui sono raggruppate nuovamente tutte le fotografie che ho utilizzato in questo confronto, così che possiate guardare nuovamente e con calma tutte le immagini e fare le vostre valutazioni. Io vi ho messo nella condizione di capire quali siano i pregi e i difetti da un punto di vista prettamente fotografico, ma alla fine come dicevano i latini “de gustibus non disputandum est”.
Di seguito vi lasciamo una gallery con tutti gli scatti in alta risoluzione così da poter guardare voi stessi i risultati delle foto scattate che vi ricordiamo non essere editati.
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Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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