Il Covid è stato creato in laboratorio!
Nel rispondere a questa domanda un po’ in odore di complottismo inauguriamo oggi una nuova rubrica, “La bufala tech della settimana”.
Una nuova rubrica: La bufala tech della settimana
Tecnologia e scienza stanno progredendo a grande velocità, pervadono le nostre vite e spesso ciò che sembra avveniristico oggi è già quasi obsoleto domani.
È quindi immaginabile che scienza e tecnologia siano due ambiti in cui ogni tanto – anzi, piuttosto spesso – qualcuno viene preso dalla tentazione di dichiararsi in possesso di importantissime informazioni in anteprima. Oppure di nuove rivelazioni su qualche scoperta che ha rivoluzionato le nostre vite.
Spesso, chi rende pubbliche certe notizie inverificate lo fa per pura megalomania, per guadagnarsi insomma un po’ di celebrità. Ma non manca chi diffonde fake news con precisi scopi: ottenere consenso (e denaro), e screditare avversari (politici e non solo).
E dal momento che Techprincess è il sito che racconta la tecnologia al grande pubblico, ci è sembrato giusto creare un appuntamento settimanale per segnalare ai nostri lettori le notizie infondate o palesemente false che circolano sulla scienza e, soprattutto, sull’universo tech.
Il Covid è stato creato in laboratorio?
La domanda, nata praticamente assieme alla pandemia (nonché una delle più tenaci fake news sul Covid), in questi giorni è ritornata con prepotenza in auge.
Lo dobbiamo a un account (italiano) di TikTok, che ha diffuso un video contenente informazioni false sull’origine della pandemia.
In breve tempo, il video ha collezionato 2,3 milioni di visualizzazioni sullo stesso TikTok e quasi 100.000 condivisioni al di fuori del social cinese.
Il Covid, TikTok e le linee guida del social
Con un problema in più. A differenza di altri social che stanno inserendo controlli sempre più scrupolosi per bloccare e sbugiardare notizie inattendibili, sulla pandemia o altro, TikTok è ancora assai vulnerabile in questo senso.
Quando gli utenti hanno tentato di segnalare come falso il video per “Informazioni fuorvianti – disinformazione su Covid 19”, si sono visti rispondere che “il contenuto che hai segnalato non viola le nostre linee guida della community”.
I precedenti: il TGR Leonardo
Già dalla scorsa primavera alcuni virologi, e con loro persone decisamente meno accreditate, sono apparsi in vari talk show. Dichiarando – con ben pochi dati da esibire – che il Covid sarebbe stato prodotto in laboratorio.
Ma l’eco di una simile notizia si è diffusa, almeno in Italia, soprattutto tramite un’imponente operazione social, che ha prodotto una condivisione davvero capillare di un non recentissimo servizio del Tg3.
Ci riferiamo allo scorso marzo, quando una puntata del TGR Leonardo del 16 novembre 2015 ha fatto il giro pressoché di tutti gli smartphone dei nostri concittadini. Nel servizio si parlava di un supervirus nato artificialmente dall’unione di parte di un coronavirus di un pipistrello con quello della SARS di un topo.
È stato un esempio tristemente illuminante di come sia facile che una fake news venga assunta in modo acritico. E diffusa (tra gli altri – in questo specifico caso – anche dal leader della Lega Matteo Salvini) senza essere verificata da alcuno.
Si trattava di una notizia infondata: in quella puntata il TGR Leonardo si era occupato, semplicemente, di un altro virus.
Il Covid è stato creato in laboratorio? No. Ecco perché
Se si pensa che il primo lockdown generalizzato in Italia è del 9 marzo del 2020, e che il 25 dello stesso mese su Open è uscito un articolo contro le teorie complottistiche intorno alla presunta creazione del virus in laboratorio, si comprende con quanta rapidità si diffondano le fake news.
Ebbene: gli studi che smentiscono tale ipotesi sono svariati. Uno dei primi e più autorevoli è apparso su Nature Medicine già il 17 marzo del 2020. Lo hanno condotto gli scienziati statunitensi del The Scripps Research Institute.
In estrema sintesi, lo studio dimostra che le caratteristiche genetiche di quel patogeno – studiato a fondo dai ricercatori – è frutto dell’evoluzione e non dell’ingegneria genetica.
Più in dettaglio, il legame tra la proteina spike presente sulla sua superficie del Coronavirus e il ricettore ACE-2 delle cellule umane, che permette di avviare il processo di replicazione, è così perfetto può essere emerso solo attraverso la selezione naturale, e non tramite l’ingegneria genetica.
Il Covid non è stato creato in laboratorio: gli studi più recenti
È di poche settimane fa il report dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo cui il virus Sars-Cov-2 è arrivato agli esseri umani partendo dai pipistrelli. Direttamente o (ipotesi più accreditata) con un passaggio intermedio a un animale ancora sconosciuto.
Nel rapporto si legge anche che “non ci sono evidenze di virus strettamente correlati al coronavirus in nessun laboratorio prima del dicembre 2019, o di genomi che ricombinandosi potrebbero essere arrivati al genoma di Sars-Cov-2”.
Eppure, c’è già una lettera aperta – firmata da 24 scienziati provenienti da diversi Paesi – dove si chiedono all’Oms indagini più rigorose sulla vera origine del virus.
Legittima pretesa della comunità scientifica o inguaribile passione per la dietrologia?
Leggi anche: Fake news, perché esistono e a chi servono
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