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La recensione di Demeo per PC: a metà tra dungeon crawler e tabletop simulation

Demeo per PC è la variante “a schermo” della versione omonima, ma in realtà virtuale, uscita l’anno scorso. Il gioco nella sua essenza rimane invariato: dobbiamo entrare in un dungeon e farci strada a colpi di spada e incantesimi per arrivare al boss finale, con il tesoro più ricco di tutti; però, con una dimensione in meno. Andiamo quindi a vedere cosa cambia nella versione per PC di Demeo in questa recensione.

La recensione di Demeo

Demeo è un incrocio tra un simulatore di gioco da tavolo e un dungeon crawler attualmente in early access su Steam. All’interno del gioco ci troviamo seduti a un tavolo e osserviamo il plastico di un dungeon. Possiamo spostare le nostre miniature e cambiare la visuale. L’interazione, strettamente a turni, avviene attraverso il direttore di gioco, Deb, per cui abbiamo davvero l’impressione di stare giocando. Sul piano di gioco, l’azione è quella tipica del dungeon crawler: ci sono camere da esplorare e orde di nemici da uccidere con l’obiettivo di ripulire tutto quanto per arrivare in fondo e vincere la partita.

Nonostante stia mischiando due generi, Demeo fa un buon lavoro nel tenere separate le meccaniche di gioco sue due livelli. In questa recensione, per meglio analizzare il gioco, preferiamo quindi esaminare separatamente i due aspetti.

La simulazione di gioco da tavolo

Demeo PC Edition gameplay

Nella simulazione di gioco da tavolo, come abbiamo già detto, ci troviamo seduti a un tavolo con davanti il plastico del livello e di fronte a Deb. A essere onesti, su questo aspetto c’è da osservare che non ci troviamo di fronte a nulla di dirompente; la simulazione del tavolo da gioco è usata da parecchio tempo anche in altri videogame, su franchise anche più visibili, che già lo fanno.

L’innovazione che troviamo in questo aspetto di Demeo riguarda più che altro l’interfaccia e la gestione degli elementi di gioco. Le abilità speciali di ogni personaggio e gli oggetti consumabili sono rappresentati con delle carte che abbiamo in mano. Per attivare un potere dovremo prendere la carta e depositarla sul tavolo nel punto in cui vogliamo che agisca. Nonostante lo spazio sia abbastanza affollato, l’uso delle carte non risulta mai troppo ingombrante o scomodo.

Le azioni di attacco comportano un elemento di casualità che, nei giochi da tavolo, si traduce puntualmente nel lancio di un dado. Anche in Demeo attaccare comporta il lancio di un dado; nel senso che dobbiamo prendere un dado con il mouse e lanciarlo all’interno dell’ambiente simulato in 3D. L’operazione di lancio del dado, interessante all’inizio, tende a perdere fascino piuttosto velocemente; un po’ per la scomodità del gesto con il mouse e un po’ perché spesso il dado finisce fuori dal piano di gioco o incastrato in qualche anfratto. Fortunatamente, e questo è il bello delle simulazioni, il dado, pur essendo molto grosso, non farà cadere nessuna miniatura nè distruggerà le pareti del dungeon.

Le azioni di spostamento, invece, vanno fatte manipolando le miniature. Ovvero, occorre prendere il personaggio e trascinarlo nella nuova posizione (o sopra il nemico da attaccare). Dal punto di vista della simulazione questo è un aspetto abbastanza interessante; tuttavia, l’abbiamo trovato un po’ in controtendenza con le meccaniche a cui siamo tutti abituati. Di solito usiamo due click di selezione: uno per il personaggio e uno per la destinazione.

Il doungeon crawler

Demeo PC Edition tabletop

La parte di dungeon crawler prevede un gameplay fortemente strategico. Di fatto, avremo a disposizione un gruppo di cinque personaggi da muovere in ambienti piuttosto stretti e in cui salteranno fuori parecchi nemici. Pertanto, la coordinazione del gruppo è in assoluto l’aspetto più critico da gestire.

Ogni partita si compone di tre livelli di dungeon; nei primi due raccogliamo materiale e cerchiamo un oggetto per accedere al livello seguente, mentre nel terzo ci dovremo concentrare sul combattere il boss finale.

Il gruppo lo si costruisce prima di ogni partita pescando da classici archetipi fantasy: mago, guerriero, ladro, arcere (elfo?) e chierico. Diversamente da altri giochi sono ammessi doppioni, per cui potremo anche voler sfidare la sorte e irrompere sul piano di gioco con un plotone di cinque maghi.

Il gioco si svolge a turni alternati e ogni personaggio ha a disposizione due azioni per turno. Noi consumeremo le azioni di tutti i nostri personaggi e poi toccherà ai nemici. Una cosa da tenere in considerazione è che con ambienti stretti la visuale gioca un ruolo molto importante. Ad esempio, potremmo trovarci all’ultima azione dell’ultimo personaggio e, girato un angolo, scoprire che il gruppo è a distanza ravvicinata con sei nemici di cui ignoravamo l’esistenza.

I dungeon crawler, si sa, sono giochi piuttosto impegnativi perché occorre farsi strada con fatica. Da questo punto di vista, infatti, Demeo si rivela essere piuttosto impegnativo. Il numero di nemici è a nostra sensibilità piuttosto alto e capiterà spesso di trovarsi improvvisamente accerchiati. Inoltre, non abbiamo percepito una curva di apprendimento molto dolce: si passa direttamente dal tutorial con un solo personaggio e pochi nemici pronti a farsi abbattere a un gruppo di cinque personaggi in stanze infestate di mostri.

Nonostante il crawling sia molto impegnativo, c’è da ammettere che il gioco ci viene abbastanza incontro: per rimettere in gioco un personaggio senza punti vita basta che un altro personaggio ci si posizioni sopra. Inoltre, pozioni e fontane curative sono relativamente comuni.

Un’interfaccia pensata per la realtà virtuale

Demeo PC Edition crowd

L’aspetto di Demeo su cui abbiamo più perplessità è l’interfaccia. Molti aspetti tendono a farci pensare che non ci sia stato uno studio completo di adattamento alla nuova modalità senza realtà virtuale. Un esempio è la gestualità del lancio del dado: nella versione originale di Demeo funziona benissimo perché lo prendiamo con una mano; con il mouse, lo abbiamo già detto, il meccanismo cambia un po’. Stesso identico discorso vale per lo spostamento dei personaggi.

Il cambio di prospettiva, per ispezionare la plancia di gioco, funziona abbastanza bene anche se per gli spostamenti laterali è preferibile usare il mouse e non la tastiera. Negli spazi piccoli, quando tante miniature sono una vicino all’altra, non è sempre facile prendere il personaggio giusto o posarne uno nel punto esatto che ci serve. Sicuramente, andare a vedere le statistiche delle singole unità diventa una piccola prova di pazienza.

Insomma, per riassumere, ci è venuto il dubbio che i designer abbiamo sottovalutato il fatto che il sistema di interazione avesse bisogno di una rivisitazione un po’ più profonda. Siamo però speranzosi che, raccolti i vari feedback, verrà fatta una revisione prima dell’uscita dallo stato di early access.

La recensione di Demeo per PC in sintesi

Demeo è sicuramente un prodotto interessante anche se si rivolge a un pubblico molto specifico. L’ambientazione è una cosa che abbiamo già visto anche altrove, ma le meccaniche riescono a dare un risvolto di novità seppure con qualche limitazione data da un sistema di interazione pensato per il VR e non proprio agilissimo da usare senza un visore 3D.

La versione PC è oggi in early access, per cui siamo abbastanza sicuri che il prodotto finale risolverà molti degli attuali problemi di usabilità. Allo stato attuale, però, ci sentiamo di consigliarlo solo agli appassionati del genere che non hanno ancora a disposizione un visore VR.

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Dario Maggiorini

Un boomer con la passione dei videogiochi fin dai tempi di rogue e nethack. Alla fine sono riuscito a farne un lavoro sospeso tra Techprincess e l'accademia. Ho speso gran parte della mia vita a giocare, il resto l'ho sprecato.

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