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Destiny 2: un’analisi della Stagione del Tecnosimbionte

Il contenuto si pone in continuità con la strada percorsa con la Stagione degli Eletti

La Stagione del Tecnosimbionte ha raggiunto i server di Destiny 2 ormai da quasi un mese e noi di Tech Princess ci siamo buttati a capofitto all’interno dei suoi tanti contenuti aggiuntivi. La Stagione del Tecnosimbionte adotta lo stesso approccio narrativo di quella degli eletti e ve ne proponiamo una recensione a tutto tondo.

Destiny 2 e la Stagione del tecnosimbionte: la nostra recensione

Questa nuova stagione di contenuti arriva subito dopo la Stagione degli Eletti, un momento nel quale abbiamo assistito ad un notevole cambio di paradigma nell’approccio dei ragazzi di Bungie nello sviluppo di Destiny 2.

Con gli Eletti, infatti, il team ha optato per una narrazione drasticamente più profonda rispetto al passato e che portato avanti sia la trama principale che diversi avvenimenti secondari che fino a quel momento sembravano essere stati dimenticati.

DESTINY 2 TECNOSIMBIONTE

Con la Stagione del Tecnosimbionte Bungie ha confermato di procedere su questa falsa riga e ci ha proposto una serie di eventi davvero interessanti con protagonisti Ikora, Osiride, Saint-14 e Lakshimi-2. Abbiamo trovato particolarmente vincente l’idea dell’alleanza con Mihtrax, il Kell del Casato della Luce, il quale, in cambio di protezione, fornisce ai guardiani l’abilità di infiltrarsi nella rete Vex, di  cui dovremo sventare l’ennesima minaccia.

Questo espediente non è nulla di nuovo in Destiny, ma la messa in scena è davvero efficace e convincente.

Non entriamo più nel dettaglio di così per non farvi troppi spoiler ma è ammirevole come Bungie stia cercando di dare più consistenza alla lore dell’universo di Destiny 2, fino a qualche tempo fa raccontato soltanto sul grimorio nel sito ufficiale del gioco. Vederne una parte effettivamente a schermo è piacevole e speriamo di averne di più in futuro.

Violazione ed Eliminazione

Le due attività principe di questa stagione sono Violazione ed Eliminazione. La prima che supporta la funzione di matchmaking e la seconda da affrontare unicamente insieme al proprio team di guardiani.

Violazione ci porrà in testa a testa contro i Vex in tre diverse location: Luna, Riva Contorta ed Europa. L’attività si divide essenzialmente in due fasi. Prima di tutto dovremo aprire il portale per accedere alla simulazione Vex e per farlo dovremo distruggere diverse ondate di questi esseri meccanici, per ottenere le loro particelle e depositarle sul nodo.

DESTINY 2 TECNOSIMBIONTE

Durante questa fase iniziale dovremo anche distruggere degli oracoli in un ordine preciso, altrimenti ci toccherà fare tutto da capo. Una volta dentro la simulazione potremo affrontare il boss del caso, in un arena che ci ha ricordato da vicino gli ambienti virtuali di Tron.

Eliminazione invece è assimilabile ad una piccola incursione, dedicati a team di tre giocatori senza possibilità di matchmaking. Questa modalità si divide in una fase di platforming e una contro un boss Vex, entrambe molto più impegnative di quanto visto in Violazione.

Questa seconda modalità risulta, a nostro parere, più incisiva della prima, dato che permette di entrare fin da subito nel vivo dell’azione, senza passare dalla fase iniziale di apertura del portale. C’è però da dire che la mancanza di matchmaking potrebbe alienare una parte dell’utenza che ama godersi il gioco in solitaria.

La volta di Vetro

A fare il suo ritorno è anche il suo ritorno è anche la storica incursione La Volta di Vetro, direttamente da Destiny 1. Fortunatamente Bungie non si è limitata a riproporre il raid esattamente come era in passato, ma ne ha rimaneggiato diversi passaggi per renderlo adatto alle nuove meccaniche di gioco.

Rigiocare La Volta di Vetro nel 2021 restituisce con precisione la magnitudine dell’evoluzione di Destiny negli anni e, in generale, si configura come un’attività divertente ed in linea con quanto visto nelle ultime espansioni del gioco. Senza contare l’effetto nostalgia, che nel bene o nel male ci ha fatto apprezzare questa incursione forse un po’ di più di quanto non meriterebbe nell’effettivo.

Poco convincente invece il sistema di trasmografia dell’equipaggiamento, che permette ai giocatori di cambiare l’estetica di un pezzo a scelta della loro armatura. Questa funzione, sebbene ottima nelle intenzione, costringe nei migliori dei casi ad ore ed ore di farming e in più è persino limitata ad un massimo di 10 volte per stagione. A meno che non si decida di farlo tramite DLC a pagamento, in quel caso il procedimento è instantaneo.

Al netto di questa piccola sbavatura, comunque, la Stagione del Tecnosimbionte è un contenuto valido e che ben si sposa con la direzione che sta prendendo Destiny 2 negli ultimi mesi. Non siamo mai stati così curiosi di  scoprire cosa verrà dopo.

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