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Da gambero a balena. L’irresistibile ascesa della Corea del Sud

La nostra recensione

Come ha fatto un piccolo stato chiuso tra Cina e Giappone, e sotto l’ombra minacciosa della Russia, a diventare non solo un fondamentale polo per l’universo tech, ma anche un’avanguardia culturale capace di regalarci tormentoni musicali pop e film apprezzati sia dai più raffinati critici che dal grande pubblico?

Cos’ha portato la Corea del Sud, così diversa dalla sua gemella-antagonista del Nord, a essere leader nel settore dei semiconduttori e Paese natale di Bong Joon-ho, il regista di Parasite?

Insomma: com’è che il gambero è diventato balena?

Il libro

Il titolo del libro di cui parliamo è proprio Da gambero a balena, corredato dal sottotitolo esplicativo Corea del Sud, dalla guerra dimenticata al K-pop. Lo ha scritto Ramon Pacheco Pardo ed è uscito per add editore (traduzione di Eva Allione, illustrazione di copertina di Lucrezia Viperina) nel febbraio del 2024.

Prima di occuparcene (e di spiegare meglio il titolo), un cenno all’autore dell’opera.

gambero balena ALTA

L’autore

Autore di Da gambero a balena è Ramon Pacheco Pardo, professore di Relazioni internazionali al King’s College di Londra, KF-VUB Korea Chair alla Brussels School of Governance, ricercatore al Center for Strategic and International Studies di Washington e al Sejong Institute di Seongnam.

Gran parte della sua attività accademica è dedicata alle due Coree. Fa parte del comitato di redazione delle maggiori riviste internazionali sull’Asia orientale (East Asia, EU-China Observer e Global Studies Journal).

Da gambero a balena

La metafora che dà il titolo al volume è chiara, e ne abbiamo già accennato: alla fine dell’Ottocento la Corea era un piccolo gambero conteso da tre balene: Cina, Giappone e Russia.

La spunterà il Giappone, sotto il cui dominio la Corea resterà dal 1910 al 1945. La Corea del Sud come stato autonomo nasce il 15 agosto del 1948, e dal 1950 al 1953 si combatterà la sanguinosa guerra tra le due Coree, divise a seconda delle zone d’influenza: Russia al Nord e Stati Uniti al Sud.

Nel 1953, alla fine del conflitto, la Corea del Sud si trova in una condizione di povertà più grave di quello dell’Africa subsahariana. Ma inizierà da lì la sua lenta risalita.

Verso la democrazia

Il gambero e la balena è un fitto volume di quasi 300 pagine, che qui dobbiamo riassumere per sommi capi.

Sino al 1987, al di là dell’ordinamento repubblicano, in Corea del Sud si sono succeduti una serie di governi autoritari. Ma nel frattempo, almeno a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, l’economia ha goduto di una straordinaria accelerazione. Dagli anni Settanta ci sono poi stati lungimiranti investimenti nell’istruzione.

E soprattutto,  a partire dagli anni Ottanta inizierà una “combinazione di competitività nel settore privato e intervento pubblico” (p. 102), che darà la prima, fondamentale spinta in avanti al settore tecnologico.

La democrazia raggiunta

Il 1988 è l’anno chiave per il gambero che sta diventando balena. Con l’avvio della sesta repubblica, sotto la presidenza di Roh Tae-Woo (che nel 1993 sarà condannato per corruzione), la costituzione viene modificata in senso democratico.

Lo sviluppo economico prosegue, e il Paese guadagna la ribalta internazionale grazie ai Giochi Olimpici. Ma nel frattempo la Corea del Sud è scossa da scioperi e proteste, perché Roh Tae-Woo rimaneva pur sempre un militare, espressione della vecchia classe dirigente.

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Dal 1997 a oggi

Altra tappa fondamentale della Corea del Sud, il biennio 1997-98.

Nel 1997 ci sarà una profonda crisi finanziaria, dalla quale il paese uscirà l’anno successivo, grazie anche all’elezione di Kim Dae-jung, il primo presidente di sinistra (che nel 2000 otterrà il premio Nobel per la pace, per i suoi tentativi di riconciliazione con la Corea del Nord).

Lotta alla corruzione e attenzione ai diritti dei cittadini sviluppano nei sudcoreani un forte sentimento nazionalistico. Che si consoliderà quando la Corea del Sud, insieme al Giappone, ospiterà la Coppa del mondo di calcio del 2002.

Ed ecco alzarsi la hallyu, l’onda coreana, ossia i prodotti culturali della Corea del Sud, che inizia a somigliare sempre più a un Paese cool. Si producono pellicole di successo internazionale, da Joint Security Area a Memorie di un assassino, per non parlare di tormentoni pop come Gangnam Style.

Le giovani generazioni sudcoreane sono ormai moderne, nell’abbigliamento e negli ideali: si interessano ai diritti sociali e civili, e sono pronte all’elezione (nel 2012) della prima presidente donna, Park Geun-hye. Che tuttavia nel 2023 sarà destituita e arrestata per corruzione.

Le succederà Moon Jae-in, figlio di rifugiati nordcoreani, capace di ridare slancio ai due elementi che hanno trasformato il gambero in balena. Da una parte un’apertura ai lavoratori (con l’aumento, ad esempio, del salario minimo) e un occhio di riguardo ai diritti civili. E dall’altra un forte impegno per rendere la Corea del Sud sempre più all’avanguardia nel settore tecnologico.

Un ibrido pop-tech unico al mondo, insomma.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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