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Ricominciano le scuole. E il traffico su ChatGPT torna a crescere

Difficile pensare a una coincidenza

ChatGPT è anche, con tutta evidenza, uno degli argomenti più dibattuti degli ultimi mesi.

Ve ne potete accorgere facilmente dal numero di articoli che Tech Princess dedica al chatbot conversazionale di OpenAI. O da quanto l’intelligenza artificiale generativa faccia parlare di sé in vari ambiti. Per fortuna, anche in lingua italiana si vedono i primi volumi che inquadrano il fenomeno con grande lucidità e senza abbandonarsi a superficiali profezie catastrofiche.

Ma tralasciando le svariate analisi qualitative, quali sono i numeri del chatbot? Insomma, qual è il traffico di ChatGPT? Il fatto che il software sia entrato così prepotentemente nel nostro immaginario ha davvero riscontro nel suo ampio utilizzo, o non ancora?

Di certo, c’è un dato molto interessante, su cui ci soffermeremo in questo articolo.

Garante privacy ChatGPT

Il report di Business Insider

A occuparsi periodicamente del traffico di ChatGPT è Business Insider, sito statunitense di informazioni aziendali tra i più popolari al mondo.

Il titolo di un suo articolo pubblicato nella giornata di martedì 19 settembre è eloquente: “The summer is over, schools are back, and the data is in: ChatGPT is mainly a tool for cheating on homework.” Che, tradotto, suona così: “L’estate è finita, le scuole sono tornate e i dati sono arrivati: ChatGPT è soprattutto uno strumento per barare sui compiti.”

Al di là del titolo affettuosamente sarcastico nei confronti degli studenti, il messaggio è chiaro: con la riapertura delle scuole, il traffico su ChatGPT è aumentato.

Traffico di ChatGPT in aumento con la riapertura delle scuole

I dati di Business Insider parlano chiaro: dopo una flessione nei mesi di luglio e agosto, ecco che globalmente il sito di ChatGPT è tornato ad avere picchi superiori ai 400 milioni di visite settimanali.

Che si voglia raccogliere o meno la maliziosa prospettiva di Business Insider, secondo cui l’utilizzo del chatbot da parte degli studenti ha spesso… finalità poco lecite, di sicuro c’è una forte correlazione tra la riapertura delle scuole e l’aumento degli accessi al software.

La prova del nove

In un articolo da noi pubblicato lo scorso 18 luglio abbiamo fornito una sorta di prova del nove della teoria per cui c’è uno stringente collegamento tra gli accessi a ChatGPT e la scuola.

Il traffico è infatti sceso piuttosto vistosamente per tutto il mese di luglio. Ha poi subito un’ulteriore (ma più morbida) flessione a inizio agosto: nella prima settimana si è arrivati al minimo di visualizzazioni, circa 313 milioni settimanali.

I dati dal novembre 2022

Da quando il chatbot ha fatto la sua comparsa (il 30 novembre 2022), per i primi mesi – almeno sino a marzo – la crescita degli accessi è stata costante, sino a superare la cifra di 1.600.000.000 visite globali mensili.

Dopo di che, forse perché esaurito il dirompente effetto novità, i numeri sono ancora aumentati ma in modo meno eclatante. E si è arrivati a maggio, quando si sono sfiorati i 2 miliardi di visite mensili.

Proprio a maggio c’è stata la prima minima flessione, che si è mostrata decisamente più robusta nei già citati mesi estivi.

In controtendenza rispetto a Minecraft

Business Insider, che dà volutamente un taglio ironico al suo articolo, ha inserito anche un grafico… irreverente.

Che mostra l’interesse dei giovani negli ultimi mesi per Minecraft, “un popolare videogioco a cui i bambini adorano giocare quando non usano ChatGPT per imbrogliare i compiti.”

Ebbene: nei mesi estivi, quando il traffico di ChatGPT è diminuito, in modo uguale ma contrario sono decisamente saliti gli accessi a Minecraft. Anche qui, difficile pensare a un caso: lontano dal periodo scolastico, gli studenti se la spassano a modo loro.

Le paure

A parte il tono scherzoso, l’articolo di Business Insider è attraversato da un forte dubbio. Quello che gli studenti possano utilizzare i chatbot per consegnare testi già bell’e pronti agli insegnanti. D’altronde, affidarsi supinamente all’IA generativa è quanto hanno fatto anche professionisti in diversi ambiti, spesso con esiti disastrosi.

Ribadiamo qui che l’intelligenza artificiale non è né buona né cattiva. E se usata con la supervisione di adulti, e ancor prima con una corretta alfabetizzazione di tutti gli attori coinvolti, potrà essere un ottimo alleato anche per gli studenti di ogni ordine e grado. Ai quali andrebbe anche insegnato un concetto piccolo ma fondamentale: barare non solo non serve, ma in un’eventuale resa dei conti (come ad esempio un’interrogazione sullo stesso argomento per cui ci si è supinamente affidati a ChatGPT) si ritorcerebbe contro.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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