Di recente alcuni dipendenti Apple – attuali ed ex – si sono riuniti per chiedere ai colleghi di condividere storie di discriminazione, molestie e ritorsioni subite all’interno dell’azienda. Il gruppo, denominato #AppleToo, ha raccolto all’incirca 500 di queste storie sulla compagnia di Cupertino, ed ha cominciato a renderle pubbliche su un account Medium. Cher Scarlett, ingegnere della sicurezza di Apple e portavoce del movimento, ha dichiarato che condividerà soltanto 5 storie alla volta, “poiché il bilancio emotivo nel leggerle è pesante“. Scopriamone allora qualcosa di più.
Dipendenti Apple svelano le storie di abusi e molesti con il gruppo #AppleToo
Negli ultimi giorni i dipendenti Apple si sono riuniti per svelare il lato oscuro della compagnia di Cupertino. L’account Medium del gruppo #AppleToo, infatti, ha già condiviso alcune storie sconcertanti. Una di queste, ad esempio, ha rivelato che un manager ha usato la sua posizione di potere per abusare sessualmente di una sua subordinata. Un’altra, invece, racconta di un dipendente di colore del Regno Unito che ha cercato invano di convincere i propri superiori a fare qualcosa contro gli episodi di razzismo e abusi sul posto di lavoro. E non è tutto. Un’impiegata ha raccontato di essere stata bullizzata da un membro del suo team di lavoro, senza che nessuno sia mai intervenuto in sua difesa. E infine un dipendente ha dichiarato di essere stato aggredito da un cliente in uno dei negozi Apple, senza che la Direzione gli fornisse supporto alcuno.
Per il momento, quindi, Cher Scarlett ha condiviso soltanto alcune delle storie che ha ricevuto dai dipendenti Apple. Ma non ha esitato ad affermare che il 75% dei racconti condivide un tema comune: la discriminazione. Quasi la metà delle storie, a quanto pare, riguarda episodi di sessismo, ritorsioni e rapporti alle Risorse Umane che sono stati respinti. Un quarto riguarda invece storie di razzismo e discriminazione dei disabili. Ma la maggior parte dei casi, come potete ben immaginare, riguarda abusi di natura sessuale. Dal canto suo, non appena la compagnia è venuta a sapere di quanto riferito da #AppleToo, la compagnia ha rilasciato una dichiarazione. “Prendiamo sul serio tutte le preoccupazioni e indaghiamo a fondo ogni volta che viene sollevata una preoccupazione e, per rispetto della privacy delle persone coinvolte, non discutiamo di specifiche questioni relative ai dipendenti“.
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