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La bufala tech della settimana: Raffella Carrà e il vaccino

Proseguono impavide le fake news su Coronavirus e vaccinazioni

Non ci si può distrarre un attimo.

Nel senso che, dopo settimane in cui puntualmente vi abbiamo dato conto delle più altisonanti bufale su Coronavirus, vaccinazioni e affini che di volta in volta apparivano in Rete, lo scorso mercoledì ci siamo presi una pausa. E vi abbiamo raccontato del video del (finto) esordio di Leo Messi con la maglia del PSG.

Ebbene, quasi a volersi vendicare della nostra momentanea assenza, in questi ultimi giorni le fake News sul Covid sono piovute sui social con un’intensità forse mai vista prima.

Ve ne parleremo partendo dalla falsa informazione più clamorosa, per poi passare in una rapida carrellata altre frottole sull’argomento che sono comunque degne di menzione.

Raffaella Carrà morta a causa del vaccino

Il 5 luglio scorso abbiamo pianto la scomparsa di Raffaella Carrà, istrionica showgirl che per decenni è stata capace di mostrarsi allo stesso tempo nazionalpopolare e trasgressiva.

Il giudizio sembrava mettere d’accordo tutti. Nessuno, peraltro, ha speculato in alcun modo sulla triste notizia, rispettando il riserbo che la Raffaella nazionale ha sempre preteso sulle proprie vicende private.

Finché, quasi due mesi dopo, ci ha pensato Ivano Verra. Costui è il candidato sindaco no vax di Torino. Ex pentastellato, Verra fa ora parte di Italexit, il partito politico capeggiato da Gianluigi Paragone, il cui nome è tutto un programma.

Ebbene, senza troppi perifrasi, Ivano Verra avrebbe detto che Raffaella Carrà è morta a causa del vaccino contro il Coronavirus.

Il luogo in cui Verra ha fatto queste affermazioni, le parole usate e poi il tono della propria difesa ricalcano in tutto e per tutto le modalità con cui i no vax architettano e propagano la disinformazione. Circostanziamo la poco felice uscita del politico.

La bufala su Raffaella Carrà: le parole di Ivano Verra

Stavolta la frottola non è nata sul web, ma durante un presidio del partito di Ivano Verra. Durante il quale, peraltro, il candidato sindaco di Torino ha rivendicato con orgoglio di non essersi vaccinato.

“Non mi fido delle conseguenze. Abbiamo dei personaggi anche dello spettacolo che guarda caso sono morti a seguito di un vaccino e guarda caso non si sa di quale malattia”.

Da lì alla dichiarazione del tutto inverificata (poiché falsa) sulla morte della Carrà, e non solo sulla sua, il passo è breve. “Raffaella Carrà e Carla Fracci dimostrano le conseguenze del vaccino. Guarda caso sono morte a seguito di un vaccino e guarda caso non si sa di quale malattia”.

E poi, al culmine del delirio, Verra ha aggiunto: “Conosco persone che stanno cercando dei malati di Covid per baciarli. Vorrebbero prendersi il virus così da non doversi vaccinare”. Senza dimenticare un accenno alle bare di Bergamo, che secondo lui sarebbero state “una farsa”.

Bufala Covid

Il solito modus operandi

A chi gli chiede di rivedere le sue posizioni, o quanto meno di dimostrarle, Verra risponde in modo assai vago. “Noi ci informiamo sui canali liberi, gli altri manipolano le notizie. Seguo i canali liberi, sulla rete, come Byoblu che guarda caso è stata cancellata”.

Eccoci: analizziamo tutta la situazione. Partiamo dalla doppia falsa sparata: la Carrà, malata da tempo, non solo non è morta per il vaccino, ma semmai è stata nel mirino dei no vax proprio per aver dichiarato pubblicamente di essersi vaccinata. Abbiamo quindi una notizia palesemente falsa, e in evidente contrasto con una polemica accesa proprio dai no vax! A cui va aggiunta un’altra falsa informazione, quella su Carla Fracci, che in realtà è morta di tumore.

Sono tutte notizie reperibili in Rete con pochi clic. Ma il cinquantasettenne candidato sindaco sa di fare leva sull’emotività, cioè sull’aspetto prerazionale, che esclude dunque la sana pratica della verifica delle fonti. Anche i fantomatici “canali liberi” presso cui Verra recupererebbe le informazioni scientifiche, quali sarebbero? Non si sa, anche perché – soggiunge furbamente il politico – la dittatura sanitaria in atto li sta chiudendo tutti, poco per volta.

Siamo alle solite: le fake news sul Covid attecchiscono se il pubblico decide di far vincere l’istinto, al punto da non prendersi nemmeno la briga di verificare la veridicità di quanto letto.

Anche perché sentirsi tra i pochi che sono a conoscenza di un complotto, va detto, fa sentire dei privilegiati.

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Una pioggia di bufale

Come abbiamo detto ad apertura di articolo, quella secondo cui Raffaella Carrà sarebbe morta per il vaccino contro il Coronavirus è solo la più eclatante di una serie di bufale apparse in rete in questi ultimi giorni.

Segnaliamone almeno altre due, geograficamente coincidenti. La prima vorrebbe che il reparto di Neurologia di Cattinara, a Trieste, ospiterebbe diversi pazienti ricoverati per complicazioni sopravvenute dopo la vaccinazione anti Covid. La bugia è stata subito smentita dall’Asufi, l’Azienda sanitaria universitaria Giuliano Isontina.

La seconda, che si commenta da sé, dice che il green pass sarebbe necessario anche per sostenere gli esami da casa all’Università di Trieste. Perché il virus, come ben noto, passa anche attraverso gli schermi dei computer.

Cosa aggiungere. Forse una cosa: purtroppo, all’epoca dei social, le bufale anche più triviali e involontariamente ridicole non si possono eliminare all’origine. Sono e, temiamo, saranno sempre prodotte.

Ma alle bufale, questo sì, si può non credere. Informandosi e verificando ogni volta le informazioni che ci piovono addosso.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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