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Ferrari Roma Spider, così il Cavallino torna alla capote in tela

Ferrari ritorna a sedurre con la Roma Spider. Il Cavallino ripropone la capote in tela. Ferrari torna al vecchio amore abbinando eleganza e sportività a uno degli ultimi modelli della casa. Dalla Roma granturismo cui riprende il concept V8+2, sunto dell’architettura del motore e della configurazione dell’abitacolo, rispettandone esteticamente proporzioni, volumi e silhouette. E come ogni nuova Ferrari, la Spider porta alla ribalta novità assolute a livello stilistico e tecnologico.

Ferrari Roma Spider, la capote è un esercizio di stile e tecnologia

Ferrari Roma Spider arriva direttamente dal tavolo da disegno del Centro Stile Ferrari. Questo sotto la direzione di Flavio Manzoni. La Roma Spider ha un soft-top retrattile in 13”5 fino a 60 all’ora, realizzato con cinque strati di tessuto. Questo garantisce una coibentazione acustica e termica pari a un padiglione rigido ritraibile. Allo stesso tempo dà numerose possibilità di personalizzazione. Il lunotto è nella capote per essere ricoverato insieme a essa all’interno del tonneau cover posteriore quando l’auto è in configurazione aperta.

Quando il tetto è ricoverato, lo spoiler attivo si ricollega alla geometria della cappelliera e ai poggiatesta. Il tessuto utilizzato per la capote è frutto di intrecci tessili con combinazioni di colori. Queste evidenziano le due anime della vettura. L’allestimento sartoriale bicolore è selezionabile a partire da una palette in quattro tonalità.

Ferrari Roma Spider 1
Ferrari Roma Spider

Ferrari Roma Spider, silhouette armoniosa

Quando il tetto è sollevato, si integra. Le linee della Roma sono armoniose. Mentre quando il tetto è ripiegato nel suo alloggiamento, assume il contorno unico di Ferrari. La coda avvolgente e di aspetto monolitico integra sia un diffusore inferiore, di dimensioni contenute, che ospita scarichi e derive, sia lo spoiler mobile, con calibrazioni specifiche per la configurazione a tetto aperto. Queste innescano tre differenti posizioni in funzione delle condizioni di marcia. Ferrari Roma Spider vanta un carico verticale in situazioni di handling ad alta velocità paragonabile a quello della Roma.

La silhouette è definita tenendo anche in grande considerazione il confort a tetto aperto, nonché la minimizzazione di turbolenze e rumorosità aerodinamica nell’abitacolo. Le soluzioni scelte sono state guidate dalla necessità di semplificare la transizione da tetto chiuso a tetto aperto, introducendo automatismi nella movimentazione delle superfici destinate al comfort aerodinamico. Il wind deflector automatico brevettato è azionabile dal guidatore anche in marcia, quando il pilota decide di aprirlo tramite la semplice pressione di un tasto posizionato sul tunnel.

Ferrari Roma Spider, interno seducente e coinvolgente

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L’interno della Ferrari Roma Spider ricalca quello della Roma. Quindi si caratterizza sempre per la struttura quasi simmetrica dovuta alla suddivisione in cellule distinte per il pilota e per il passeggero: la plancia dai comandi touch, il cluster tutto virtuale e digitale da 16”, al quale si affianca il display centrale dell’infotainment verticale da 8,4”. Ai quali si aggiunge anche lo schermo con cui il passeggero può condividere le informazioni di guida. L’interfaccia uomo-macchina della Spider è una versione riveduta e perfezionata di quella Roma, dove il volante ha comandi a sfioramento posizionati sulle razze.

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Ferrari Roma Spider

Ferrari Roma Spider, le caratteristiche tecniche

Eredita dalla Roma granturismo lo stesso motore di 3,9 litri con 620 cavalli e 760 Nm di coppia. Questo abbinato al cambio a doppia frizione con 8 marce, che sviluppa una potenza specifica di 161 cv/litro. Esso si intreccia con una massa di 1.556 kg, superiore a quella della coupé di 84 kg per le componenti portate in dote dalla trasformazione in spider, compresi gli irrobustimenti per avvantaggiare la rigidezza strutturale. Questo genera un rapporto peso/potenza di 2,5 kg/cv. Le prestazioni sono sulle orme della granturismo; Ferrari Roma Spider supera i 320 all’ora e raggiunge i 100 e i 200 orari, rispettivamente, in 3”4 e 9”7.

Il propulsore è supportato da un software che varia la coppia in funzione della marcia innestata, sia per ottimizzare il consumo che le prestazioni; esso emana una tonalità specifica e adotta un’evoluzione della pompa dell’olio ovviamente trasferita anche al V8 della coupé, che riduce il time-to-pressure nelle partenze a freddo del 70% e che incrementa la portata ai medi regimi. La Spider adotta la versione 6.0 del sistema Ssc per la gestione del dinamismo, che include anche nella posizione Race del Manettino (con cui si innestano le configurazioni vettura) la funzione che controlla la dinamica laterale.

 

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Barbara Crimaudo

Giornalista tester di due e quattro ruote, con il pallino dell'informatica.

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