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Fibra ottica in tutta Italia entro il 2026? Impossibile. Parola di ministro

Lo ha detto Giancarlo Giorgetti

Iniziamo con una confessione: l’estensore di queste righe sta scrivendo con uno stato d’animo dolente. Perché, abitando ormai da anni in una zona decentrata di una delle due isole maggiori, periodicamente alza la cornetta per chiamare il proprio gestore di telefonia fissa e informarsi su quando la fibra potrà mai raggiungere la sua zona di residenza. E puntualmente riceve risposte vaghe, che rimandano a un non meglio precisato futuro.

Ebbene, le parole di Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo economico, hanno gelato chiunque si trovi in una situazione analoga. Giorgetti, in estrema sintesi, ha infatti dichiarato come il piano che avrebbe consentito l’implementazione della fibra ottica in tutta Italia entro il 2026 sia destinato a fallire. Occorrerà insomma, ormai senza più alcun dubbio, una procrastinazione.

Scopriamo cosa ha detto, e in quale circostanza, il ministro Giorgetti. E quali sono i motivi dell’incolmabile ritardo.

Fibra ottica in tutta Italia entro il 2026? Impossibile

Le parole del ministro dello Sviluppo economico sono arrivate giovedì 21 aprile, durante un intervento in videoconferenza al congresso Fim-Cisl al Lingotto di Torino.

Il ministro ha detto: “Stiamo alimentando un grandissimo mercato per quanto riguarda il raggiungimento di tutte le famiglie e le imprese italiane con la fibra ad alta velocità. È uno dei target più ambiziosi della rivoluzione digitale, ma sappiamo perfettamente che non abbiamo la capacità produttiva per poter posare nei tempi previsti tutta la fibra che abbiamo immaginato di posare, anche nel Pnrr, entro il 2026”.

Giorgetti ha poi spiegato i motivi per cui la fibra ottica in tutta Italia entro il 2026 è un sogno ormai sfumato. Il ministro ha additato a responsabili la “mancanza di lavoratori e di capacità produttiva”. Spiegando che “per molti anni c’è stata molta attenzione alla domanda, oggi, invece, abbiamo un problema di disallineamento, di collo di bottiglia, sull’offerta rispetto alla domanda, quindi ciascuno per il proprio ruolo credo debba fare una riflessione sulla ristrutturazione dell’offerta di produzione”.

fibra ottica

Da rimodulare il piano di Colao

Dichiarando impossibile l’estensione della fibra ottica in tutta Italia entro il 2026, Giancarlo Giorgetti ha in qualche modo chiamato in causa Vittorio Colao, ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale.

Colao che nell’ottobre del 2021 aveva tracciato la road map della fibra ottica in Italia. Il ministro aveva dichiarato che entro quattro anni tutte le famiglie e le imprese italiane sarebbero state raggiunte da una connessione a banda ultralarga da 1 Gbps.

In realtà le parole di Colao prendono spunto da un documento congiunto, firmato proprio dai due ministri nel maggio del 2021, che si chiama “Strategia Italiana per la Banda Ultralarga-Verso la Gigabit Society.”

Uno dei sette punti del documento, che rientra nel più vasto progetto “Italia Digitale”, prende proprio il nome di “Italia a 1 Giga”. Il cui cronoprogramma parte nel secondo quadrimestre del 2021 e termina (o sarebbe dovuto terminare) nel secondo del 2026.

Inoltre, per quanto riguarda gli obiettivi e i fondi stanziati, si legge che il piano “mira a fornire connettività a 1 Gbit/s in download e 200 Mbit/s in upload nelle aree a fallimento di mercato grigie e nere NGA, per un totale di 8,5 milioni di unità immobiliari, nel rispetto del principio della neutralità tecnologica.

In particolare la misura, con uno stanziamento di circa 3,8 miliardi di euro, mira a coprire le unità immobiliari che a seguito della mappatura in corso risulteranno non coperte(attualmente e nei prossimi anni) da reti in grado di fornire in maniera affidabile almeno 100 Mbit/s in download”.

Le proroghe

Le parole di Giorgetti fanno seguito a diverse proroghe relative al progetto Gigabit Society. Uno ha riguardato il piano “Italia a 1 Giga”: gli operatori avrebbero dovuto inizialmente presentare domanda entro il 15 marzo, termine poi spostato al 31 dello stesso mese. Due, invece, sono state le proroghe per altrettanti punti del Gigabit society, e cioè “Sanità connessa” e “Scuole connesse”.

In ritardo anche il piano di 2,02 milioni di euro per completare la copertura del 5G, che tante critiche (spesso per motivi ben poco razionali) ha attirato.

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La posizione dei sindacati

Se Giancarlo Giorgetti è intervenuto al congresso della Fim-Cisl, è dalla CGIL che arrivano le prime critiche.

Emilio Miceli e Barbara Apuzzo, rispettivamente segretario confederale e responsabile nazionale Politiche e Sistemi integrati di telecomunicazione del sindacato, hanno detto che “se non recuperiamo in fretta il rischio è quello di mettere in pericolo il raggiungimento entro la fine di giugno degli obiettivi legati allo sviluppo delle connessioni ultraveloci, come previsto dall’impegno preso con la Commissione Ue.

L’aver pensato di frammentare quella che consideriamo la più grande opera infrastrutturale del Paese non aiuta. E forse qualche problema risiede anche nella modalità con cui sono stati strutturati i bandi”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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