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La guida completa alla Formula E: tutto quello che dovete sapere sulla categoria 100% elettrica

Formula E, la guida completa per arrivare pronti agli E-Prix di Roma

La Formula E è sempre pià popolare: vuoi seguirla per la prima volta ma non la conosci? Oppure sei uno spettatore occasionale che non ha ben chiare le regole? Ecco allora la guida completa alla Formula E: come sono fatte le vetture, le piste, come sono strutturati i weekend di gara, le squadre e i piloti più importanti e i riferimenti dove guardare una delle categorie più in crescita nel panorama automobilistico mondiale. Siete pronti a conoscere fino in fondo le monoposto elettriche più veloci del mondo?

Che cos’è la Formula E? Da 6 anni è la categoria “Regina delle elettriche”

La Formula E (il suo nome completo è ABB FIA Formula E World Championship) è la prima categoria motoristica totalmente elettrica realizzata con l’appoggio della FIA, la Federazione Internazionale dell’Automobile. Come riporta lo stesso sito della Formula E, l’idea della categoria nacque durante una cena avvenuta nel marzo del 2011 a Parigi tra Jean Todt, Presidente della FIA, l’allora Presidente del Parlamento Europeo, Antonio Tajani, e Alejandro Agag, vero deus ex machina della categoria.

L’imprenditore spagnolo, da anni all’interno del mondo della Formula 1, prima come distributore della Classe Regina in TV in Spagna e poi proprietario della Barwa Addax, squadra di GP2. Agag però voleva fare di più: creare una categoria di monoposto totalmente elettriche, che corressero nel centro delle città più importanti del mondo e promuovessero uno spettacolo diverso, più sostenibile e a emissioni locali zero, per sponsorizzare le energie alternative e pulite.

Formula E presentazione

Da questa cena, Agag con la sua esperienza di imprenditore e broadcaster televisivo colse la sfida, diventò CEO della Formula E Holdings e cominciarono i test sulle prime vetture monoposto 100% elettriche. I test iniziarono a fine 2011, e nel 2014 si arrivò alla nascita del primo Campionato FIA Formula E. Dalla prima, embrionale stagione sono passati ormai 7 anni. Dopo un gradimento di pubblico e media sempre più ampio, la Formula E quest’anno festeggia un grande traguardo: per la prima volta, infatti, dalla stagione 2021 è diventata “Campionato Mondiale”, confermando il suo status di “Classe Regina delle elettriche“, alter ego della “Classe Regina” termica, la Formula 1.

Le vetture di Formula E, le Gen2: prodotte dalla Spark, con motori unici e batterie by McLaren

Questa quindi è la nascita della Formula E. Le auto però sono molto diverse da quelle che hanno debuttato nel 2014. Le monoposto impiegate nella stagione 2021 di Formula E sono infatti conosciute come Gen2, la seconda generazione di vetture elettriche ad altissime prestazioni. Le vetture utilizzate nel campionato sono le Spark SRT_05e, e sono a livello telaistico e di batteria uguali l’una all’altra.

Formula E Spark SRT 05e

Il telaio e le sospensioni sono realizzati dalla Spark Racing Technology, Casa francese che, in collaborazione con l’italiana Dallara, è l’unico fornitore dei telai per l’intera griglia della Formula E. Per gli appassionati di Formula 1, c’è un dettaglio molto simpatico dietro alla Spark: è infatti fondata e di proprietà dell’Ingegner Fréderic Vasseur, Team Principal della Alfa Romeo Racing Sauber, la scuderia italo-svizzera di Kimi Raikkonen e Antonio Giovinazzi in Formula 1.

Le auto sono davvero enormi: misurano infatti 5,16 metri di lunghezza, sono larghe 1 metro e 77 e alte solo 1,05 m. Per comparazione, le Gen2 di Formula E sono più grandi di una decina di centimetri delle già enormi Formula 1 odierne, più lunghe di una Mercedes Classe S. Il telaio è in fibra di carbonio, mentre le sospensioni sono realizzate ad hoc specificatamente per l’utilizzo in Formula E. Sono infatti decisamente più resistenti delle classiche monoposto. Perché? L’asfalto stradale su cui corrono queste auto infatti è quello dei centri città, decisamente più sconnesso, butterato e bumpy dei circuiti permanenti di tutto il mondo.

La batteria da 56 kWh, realizzata da McLaren, pesa 385 kg

Il pacco batterie invece è prodotto dalla McLaren Applied Technologies, una branca della Casa automobilistica britannica, storica Scuderia di Formula 1, realizzata insieme a Sony e alla Casa americana Lucid Motors. La batteria ha una capacità decisamente generosa, ma in gara è “limitata” a 56 kWh per uniformare la competizione. L’autonomia basta per arrivare fino a fine gara, eliminando quei brutti cambi auto a metà gara, indispensabili nelle prime stagioni di Formula E. Anche i freni sono uguali per tutti, e portano un po’ di italianità con l’eccellenza della bergamasca Brembo.

Formula E batteria

La batteria non solo dona energia al motore e permette alle auto di spingere per tutta la gara, ma impatta, com’è intuibile, sul corpo vettura. Il peso di un’auto da Formula E si attesta infatti a 900 kg con conducente a bordo. All’interno di questo “pacchetto”, la batteria pesa circa 385 kg, posizionati ovviamente in basso. Questo abbassa notevolmente il baricentro già rasoterra dell’auto, e le regala un’ottima stabilità.

L’estetica: gomme derivate dalla serie e ruote carenate

Esteticamente le vetture hanno carenature molto vistose sia sulle ruote anteriori che su quelle posteriori, e non hanno un vero e proprio alettone posteriore. Perché? Innanzitutto, quest’estetica così futuristica rende queste auto molto riconoscibili e distinte dalle “classiche” monoposto. Ci sono poi due motivi tecnici. I paraurti carenati impediscono alle auto, per quanto possibile, di “prendere il volo” in caso di incidenti ruota contro ruota, come se ne sono visti spesso in Formula 1. Inoltre, le carenature e l’assenza di un enorme alettone posteriore riducono la resistenza aerodinamica. L’auto “fende” meglio l’aria, quindi ha meno carico aerodinamico e aderenza in curva, ma allo stesso tempo massimizza l’efficienza e l’autonomia, guadagnando chilometri preziosi per arrivare a fine gara.

Formula E dettaglio

Le gomme, nascoste dalle ampie carenature, sono molto particolari per il panorama delle monoposto da corsa. I cerchi infatti sono da 18 pollici e con intagli tipici delle auto di serie. Il fornitore è unico Michelin, che infatti fornisce gomme piuttosto simili a quelle stradali, anche nel nome: Pilot Sport EV. C’è poi un’unico tipo di pneumatico disponibile: non ci sono infatti mescole dure o morbide, né gomme da asciutto o da bagnato. I treni di gomme sono poi limitati per ogni auto. Ogni team ha infatti solo due set di gomme anteriori e due set di gomme posteriori per l’intero weekend di gara.

Il motore e le prestazioni: realizzati dalle Case, fino a 340 CV e 0-100 in meno di 3 secondi

Rimangono da conoscere solo il motore, la trasmissione e le prestazioni delle auto di Formula E. Le monoposto infatti si differenziano proprio da motore, cambio e dalla gestione elettronica, hardware e software. Queste componenti sono realizzati direttamente dalle Case che competono nella categoria, come Audi, Mercedes, BMW, Porsche e così via.

Le vetture sono dotate di un singolo motore che muove le ruote posteriori, e questo non può costare più di 250.000 euro. La potenza totale è di 250 kW, ovvero 340 CV, ma questa è disponibile sotto il piede destro dei piloti solamente in prova e in qualifica. In gara, infatti, possono essere usati “solo” 200 kW di potenza massima, ovvero 270 CV. Questo “calo” serve a preservare la batteria, e a massimizzare l’autonomia. A proposito, gli spettatori possono vedere la percentuale della batteria dell’auto dalla grafica ufficiale in sovraimpressione durante la gara.

Formula E burnout

Le prestazioni sono decisamente interessanti. L’accelerazione 0-100 km/h in configurazione da qualifica è infatti coperta in 2,8 secondi, con una velocità massima intorno ai 300 km/h. Nei circuiti cittadini, ovviamente, queste velocità così alte non vengono raggiunte, ma il potenziale per emozionare, pur senza rumore, c’è tutto.

Il weekend di gara: tutto condensato in un solo giorno

Il fine settimana di gara è simile a quelli che si vedono nelle categorie automobilistiche e motociclistiche più importanti del mondo. In un evento infatti ci sono due prove libere, le qualifiche e la gara. Ci sono però delle piccole differenze, e la più importante è che tutto si svolge in un giorno solo. Svolgendosi in centro città, infatti, per non intasare un circuito e quindi bloccare le principali arterie cittadine per una settimana, come succede in Formula 1 ad esempio, il weekend è condensato in una sola giornata all’insegna della velocità.

In realtà, il giorno prima delle gare c’è una pre-prova libera, chiamata Shakedown. Queste però non sono prove ufficiali, durano pochi minuti e le auto non cercano le prestazioni. Lo Shakedown serve esclusivamente a controllare che tutto funzioni a dovere, sia a livello meccanico che a livello software. Durante l’unica giornata di corse ufficiale si hanno al mattino due sessioni di prove libere, una da 45 e l’altra da 30 minuti.

Formula E qualifiche

Gli animi cominciano a scaldarsi verso mezzogiorno con le qualifiche, divise in due parti. Nella prima parte, visto il numero di piloti (24) e gli stretti circuiti, vengono formati 4 gruppi da 6 piloti: la composizione dei gruppi è determinata dalle posizioni in campionato. Ad esempio, i primi 6 classificati sono nella prima “batteria, dal settimo al dodicesimo classificato sono nella seconda e così via. Ogni pilota all’interno dei gruppi ha sei minuti di “tempo in pista” per segnare il tempo più veloce. Una volta che tutti i piloti di tutti i gruppi hanno segnato il proprio miglior tempo, i sei concorrenti più veloci vanno a disputare la SuperPole, ovvero la super-qualifica, una sfida diretta per la pole position.

Durante la SuperPole, i piloti vanno in pista uno per uno, con il sesto più veloce a partire per primo e così via. Quando il primo pilota taglia il traguardo per cominciare il suo unico giro veloce, il quinto più veloce delle qualifiche scende in pista e così via, fino al più veloce nelle qualifiche precedenti. Alla fine dell’unico tentativo dell’ultimo partecipante della SuperPole, si ottiene la griglia di partenza, e il più veloce, ovviamente, ottiene la pole position.

Formula E SuperPole

Vista la complessità e la sfida a cui sono sottoposti i piloti, le qualifiche e la SuperPole assegnano punti iridati. Si parla infatti di 1 punto per il pilota che ha fatto segnare il tempo più veloce tra tutti i concorrenti nei gruppi di qualifica, e 3 punti per il pole sitter, il detentore della pole position.

Le regole dell’E-Prix: 45 minuti, FanBoost e AttackMode

Nel tardo pomeriggio si fa sul serio, con il Gran Premio vero e proprio. Il suo nome, ovviamente, non può essere Grand Prix, ma è E-Prix, e anche le regole sono un po’ diverse rispetto alla Formula 1. Per cominciare, come in altre categorie non c’è un numero di giri prestabilito, bensì un tempo: 45 minuti. Anzi, per la precisione la gara dura 45 minuti + un giro. In che senso? In pratica, allo scadere dei 45 minuti quando il leader della gara taglia il traguardo inizia l’ultimo giro, indicato anche dalla grafica della Formula E. Al termine di quel giro “extra” scaduti i 45 minuti, la gara termina in maniera classica.

A proposito di abitudini da altre categorie. In Formula E non è previsto il pit stop, se non per problemi tecnici o meccanici. Non c’è quindi cambio gomme o, ovviamente, rifornimento. La gara può essere interrotta con una bandiera rossa in caso di problemi gravi, mentre nell’eventualità di un incidente o di un problema in pista ci sono due “strumenti” a disposizione dei giudici di gara: la classica Safety Car, come in Formula 1, e la FCY, Full Course Yellow. Vista la natura cittadina e tortuosa dei tracciati e la pericolosità delle operazioni di messa in sicurezza del circuito da parte dei commissari, in regime di Full Course Yellow, ovvero “Bandiera Gialla su tutta la pista“, le auto inseriscono il limitatore a circa 50 km/h, per neutralizzare la gara.

Formula E Fanboost

Per il resto, la gara è pressochè normale, con però due grandi novità per i neofiti, due “boost” alle prestazioni dei piloti in pista: il FanBoost e l’Attack Mode. Il FanBoost regala la possibilità ai fan di dare più potenza al proprio beniamino. Sul sito ufficiale della Formula E, sull’app ufficiale o sui social con l’hashtag “#FanBoost” seguito da #IlMioPilotaPreferito, i tifosi possono dare con i loro voti più potenza durante la gara ai 5 piloti più votati. Questa potenza in più di circa una quarantina di cavalli può essere usata nella seconda parte della gara per 5 secondi. Come votare il proprio preferito? Si può votare da sei giorni prima alla gara fino a 15 minuti prima dell’inizio. I piloti che avranno a disposizione il FanBoost avranno la striscia LED sull’Halo accesa, per indicare a tutti gli spettatori quali piloti hanno il FanBoost e chi non lo ha.

Formula E Attack Mode

La seconda trovata è la Attack Mode, ovvero 35 kW (circa 50 CV) in più ottenibili dai piloti durante la gara. Come? In pratica, in corrispondenza di una o due curve (dipende da circuito a circuito), c’è una “corsia” dedicata fuori dalla traiettoria ideale. I piloti quindi, per ottenere questa potenza in più, devono percorrere la curva con una traiettoria molto più lenta, rischiando quindi di essere superati. La ricompensa però sono50 CV in più, per un totale di 330, da usare per 5 volte dall’attivazione, e quindi avere un vantaggio considerevole sugli avversari diretti.

Vince ovviamente chi arriva primo, e il sistema di punteggio è lo stesso della Formula 1. Abbiamo quindi 10 piloti a punti, con 25 punti per il primo classificato, 18 per il secondo, 15 per il terzo, 12 per il quarto, 10 per il quinto e così via, fino all’unico punto per il decimo classificato. Come in Formula 1, infine, se un pilota classificato in zona punti ottiene il giro più veloce in gara, si porta a casa un punto addizionale. Così, in un weekend di gara il massimo è di ben 30 punti, ottenibili vincendo la gara e ottenendo il giro più veloce nelle batterie di qualifica, in SuperPole e in gara

Le 12 scuderie di Formula E: 9 Case e tre indipendenti

Arriviamo a parlare di scuderie e piloti. Vista la sfida tecnologica e l’anima green della competizione, in Formula E ci sono ben 9 Case automobilistiche che competono con una Scuderia propria, realizzando il proprio motore e cambio. Ci sono poi tre team indipendenti, slegate dalle Case ufficiali, con una di queste che realizza autonomamente il proprio motore e cambio.

Formula E Techeetah

Partiamo dai campioni in carica, i franco-cinesi del team DS Techeetah. La squadra sino-francese, composta dalla Casa automobilistca DS del Gruppo Stellantis e dalla Casa cinese Techeetah, presente dal 2016 dopo l’acquisizione del Team Aguri, è una delle squadre più vincenti della competizione. Sono infatti Campioni in carica Piloti e Costruttori, con tre titoli piloti consecutivi e due titoli costruttori consecutivi. Per il team guidano il francese Jean-Èric Vergne e il portoghese Antonio Félix Da Costa, Campione del Mondo in carica.

Formula E Audi

Andando in ordine alfabetico, troviamo la Audi Sport ABT, la squadra corse della Casa di Ingostadt. La Squadra è nata come ABT, famoso preparatore ed elaboratore tedesco, fin dalla prima stagione di Formula E del 2014, e nel 2016 la Casa dei quattro anelli ha deciso di entrare in Formula E come Squadra ufficiale. I suoi piloti sono il tedesco René Rast e l’italo-brasiliano Lucas di Grassi.

Formula E BMW

Rimaniamo in Germania per la BMW i Andretti Autosport. Com’è intuibile dal nome, la Casa di Monaco si è unita alla celebre scuderia americana portata avanti da Michael Andretti, ex-pilota di Formula 1 e figlio del leggendario Mario Andretti, Campione del Mondo Formula 1 nel 1979. La Andretti Autosport è entrata fin dalla prima stagione in Formula E, ottenendo e diversi podi, mentre BMW è entrata solo due stagioni fa, dalla stagione 2018-2019. Da quando è entrata, però, la squadra ha ottenuto 4 vittorie, e oggi i portacolori della squadra americano-tedesca sono l’inglese Jake Dennis e il tedesco Maximilian Günther.

Formula E Jaguar

Passiamo tra le squadre ufficiali alla Jaguar Racing, dal 2016 presente nel Circus Elettrico. Nelle 50 gare disputate la squadra inglese ha dimostrato un gran potenziale, ottenendo 3 vittorie e diversi podi nell’arco delle 5 stagioni disputate. Dopo una stagione 2020 deludente, il 2021 è iniziato bene per i piloti Jaguar, il neozelandese Mitch Evans, in squadra dal debutto, e l’inglese Sam Bird, arrivato quest’anno. Proprio il pilota brittannico ha vinto l’ultimo E-Prix disputato, Gara 2 in Arabia Saudita. Che sia l’anno buono per Jaguar?

Formula E Mahindra

Andiamo in India per conoscere Mahindra Racing. La squadra è supportata anche dall’italiana Pininfarina: la celebre firma torinese è infatti di proprietà di Mahindra, e fin dal 2014 partecipano alla massima categoria a zero emissioni, dove hanno ottenuto 4 vittorie. Curiosamente, Mahindra è l’unica Casa automobilistica presente in Formula E che attualmente non ha ancora prodotto un’auto elettrica. I suoi piloti sono i britannici Alex Lynn e Alexander Sims.

Formula E Mercedes

Arriviamo ad un nome che nelle monoposto sa farsi rispettare, Mercedes. Il Mercedes-Benz EQ Team, però, è in Formula E solo dall’anno scorso, e non ha ancora instaurato il regime dominante che mantiene dal 2014 in Formula 1. A proposito di Formula 1, i due piloti della squadra sono due vecchie conoscenze della Classe Regina, il belga Stoffel Vandoorne e il Campione F2 2019 Nyck De Vries. Dopo un inizio altalenante, Mercedes ha ottenuto la prima vittoria all’ultima gara del 2020 con Vandoorne, e ha inaugurato la stagione con una vittoria alla prima gara con De Vries in Arabia Saudita.

Formula E Nio

Passiamo all’unica Casa cinese in gara, NIO. Il costruttore cinese è ancora poco conosciuto in Europa, ma con le sue idee rivoluzionarie come ad esempio le batterie sostituibili sta sorprendendo nel mondo delle auto stradali. In Formula E, però, sono presenti fin dalla prima stagione, ed è proprio nella serie inaugurale che hanno colto il primo, e finora unico, Titolo Piloti con Nelson Piquet Jr. Da quel momento, risultati altalenanti hanno colpito il team, che quest’anno prova a rilanciarsi con al volante gli inglesi Oliver Turvey e Tom Blomqvist.

Formula E Nissan

Dalla Cina al Giappone per conoscere il team Nissan e.Dams. Chi conosce il motorsport avrà subito riconosciuto la celebre scuderia Dams, da sempre in orbita Renault. Dal 2014 al 2018 la squadra ha infatti corso come Renault e.Dams, conquistando i primi tre Campionati Costruttori, e il titolo Piloti nel 2016 con Sébastien Buemi. Dal 2018 la squadra è stata rinominata Nissan e.Dams, ottenendo come miglior risultato un secondo posto nel 2020, mentre i piloti sono il veterano svizzero Sébastien Buemi il britannico Oliver Rowland.

Formula E Porsche

Infine, l’ultima Casa ufficiale è Porsche, entrata come Mercedes solo l’anno scorso, nel 2020. La Casa di Zuffenhausen ha trovato non poche difficoltà nella prima stagione, e nonostante un bottino di due secondi posti ottenuti da André Lotterer, non è riuscita a rimanere stabilmente nei primi posti nella prima stagione. Quest’anno Porsche affida la propria 99x Electric a due tedeschi: André Lotterer, alla seconda stagione in Formula E, e Pascal Wehrlein.

Le scuderie indipendenti, da Venturi a Penske

Chiudiamo la guida alle scuderie con le tre Squadre Corse indipendenti che corrono in Formula E nel 2021. Nonostante i costi siano decisamente più bassi della Formula 1, le scuderia indipendenti sono la minoranza in questa categoria. Vuoi per la difficile logistica, vuoi per l’interesse a livello di marketing che regala la Formula E, queste sono le tre “Cenerentole” della competizione.

Formula E Dragon Penske

Partiamo dal team Dragon Penske. La squadra americana è in Formula E fin dall’inizio, e nel nome riporta anche il cognome del suo Team Principal, Jay Penske. Un nome leggendario nelle corse: Jay è infatti il figlio di Roger Penske, fondatore dell’omonimo Team Penske che vince in IndyCar da decenni e che ha corso anche in Formula 1. Il team Dragon-Penske è in Formula E fin dall’inizio, ha ottenuto due vittorie e il secondo posto finale nella stagione d’esordio con Jerome d’Ambrosio, e si realizza in casa motore e trasmissione. Quest’anno, i portacolori saranno il brasiliano Sérgio Sette Câmara e lo svizzero Nico Müller.

Formula E virgin

Successivamente troviamo il team Envision Virgin Racing. La squadra inglese è stata una delle prime, nel dicembre 2013, a ufficializzare il suo debutto nella categoria, e dopo una partnership piuttosto lunga con DS ora utilizza motori e trasmissioni Audi. Dopo aver ottenuto ben 11 vittorie in 6 anni, quest’anno i portacolori del Team Virgin sono l’olandese Robin Frijns e il neozelandese Nick Cassidy.

Formula E Venturi1

Infine, a chiudere i 12 team abbiamo la monegasca Venturi. Questa Casa, che ha tentato più volte anche di sfondare con auto stradali, utilizza motori Mercedes quest’anno ed è presente in Formula E fin dal debutto della categoria. Dopo diversi anni in pista, e la permanenza dal 2018 al 2020 di Felipe Massa all’interno del Team, ha ottenuto una sola vittoria nel 2019, con l’italo-svizzero Edoardo Mortara, pilota titolare per la quarta stagione consecutiva. Al suo fianco, al posto di Felipe Massa, il francese Norman Nato. Piccola curiosità: il Team Principal del team Venturi è Susie Wolff, ex-pilota e moglie del Team Principale Mercedes in F1, Toto Wolff.

I piloti più famosi: tra ex-Formula 1 e vincitori della 24 Ore di Le Mans

Come avete visto ci sono ben 24 piloti, tutti molto talentuosi, vincenti e veloci. Ci sono però alcuni concorrenti che non esitiamo a chiamare campioni, fuoriclasse. Come ad esempio Jean-Èric Vergne. Il 31enne francese ha fatto molto bene in Formula 1 in Toro Rosso tra il 2012 e il 2014, con ottime prestazioni e belle gare. Nel 2015, però, è stato “silurato” per far posto a Carlos Sainz e a un certo Max Verstappen…

Formula E Vergne

Pilota molto veloce ma anche molto sottovalutato nel suo periodo in F1, ha infatti vinto ben due campionati consecutivi in Formula E, nel 2017-18 e nel 2018-19. Il suo compagno di squadra, Antonio Félix Da Costa, portoghese di 30 anni, ha corso in DTM ed è stato collaudatore per Red Bull in F1 nel 2012. Corre fin dalla prima stagione in FE, dove è riuscito finalmente a vincere il campionato l’anno scorso.

In Audi, invece, c’è fin dal debutto Lucas Di Grassi. Pilota in F1 con la dimenticabile Virgin nel 2010, l’italo-brasiliano è entrato subito nel progetto Formula E nel 2011, collaudando i prototipi fino al loro debutto nel 2014. Dopo 3 stagioni sempre al vertice, ha vinto il Mondiale di Formula E nel 2017 con Audi. Di Grassi non ha mai abbandonato i 4 anelli in questi anni, conquistando 10 GP, 32 podi, 2 secondi posti e tre terzi posti finali.

In Mercedes corrono Stoffel Vandoorne, collaudatore Mercedes, Campione del Mondo GP2 nel 2015, ed ex-pilota Formula 1 dal 2016 al 2018 con McLaren. Al suo fianco troviamo un altro Campione del Mondo GP2, Nyck De Vries. Ha vinto, convincendo, la categoria propedeutica nel 2019, davanti (e non di poco) a Nicholas Latifi. Rispetto al canadese, pilota ufficiale Williams, è rimasto privo di un sedile in F1 a causa dell’assenza di sponsor di rilievo. Si è quindi dovuto “accontentare” della Formula E, dove a 25 anni può davvero far bene.

Formula E Buemi

In Nissan c’è il mitico Sébastien Buemi, svizzero di 33 anni di chiare origini italiane. Pilota in Toro Rosso da giovanissimo tra il 2009 e il 2011, Buemi ha vinto tre volte la 24 Ore di Le Mans con Toyota nel 2018, 2019 e 2020, e si è laureato campione del Mondo Formula E nel 2016. È ad oggi il pilota con più vittorie in Formula E, con ben 13 primi posti.

Formula E Lotterer

Infine, in Porsche ci sono due “giganti”, due fortissimi tedeschi come Andrè Lotterer e Pascal Wehrlein. Il primo, quasi 40 anni, ha vinto tre volte la 24 Ore di Le Mans con Audi nel 2011, 2012 e 2014, conquistando anche il WEC nel 2012. Corre in Formula E dal 2017, prima con Techetaah e poi con Porsche dal 2020, dove ha ottenuto 6 podi. Nel 2011 ha vinto la SuperFormula giapponese e nel 2014, dopo un decennio di ruoli da collaudatore, debutta in F1 a 33 anni a Spa con la deludente Caterham. Disputa un solo GP, si ritira dopo un solo giro, ma impressiona per velocità in qualifica. Peccato.

Wehrlein invece è una vera promessa mancata, per ora. Classe ’94 con origini di Mauritius, ha corso nel DTM nel 2014 e 2015, diventando Campione nel 2015, il più giovane di sempre con i suoi 21 anni. Nel 2016 ha corso con Manor in F1, ottenendo ottimi risultati per lo scarso mezzo a sua disposizione, tra cui un punto in Austria, il primo punto della Squadra dopo il GP di Monaco del 2014 con Jules Bianchi, e nel 2017 ha corso con la Sauber. Con l’arrivo di Alfa Romeo in Sauber e di Charles Leclerc in squadra, si ritrova senza un sedile in Formula 1. Al contempo, perde anche l’appoggio di Mercedes, della quale era pilota di punta del programma giovani, “sostituito” da George Russell. In Formula E dal 2019 con Mahindra, quest’anno approda in Porsche, sperando finalmente di brillare.

L’albo d’oro della Formula E: 5 vincitori diversi in 6 stagioni

La Formula E è un campionato molto interessante anche perché nelle 6 stagioni finora disputate è sempre stata imprevedibile. In sei stagioni ci sono infatti stati ben 5 Campioni del Mondo diversi.

Il primo Campione del Mondo Formula E è stato il brasiliano Nelson Piquet Jr. su NIO, nella stagione 2014-15. A lui è succeduto Sébastien Buemi nel 2015-16 su Renault e.Dams, mentre nel 2016-17 si è imposto l’italo-Brasiliano Lucas Di Grassi su Audi ABT.

Dal 2017-18 al 2018-19 invece si è instaurato il regno di Vergne su Techeetah, unico bi-campione del mondo (finora). L’anno scorso invece, dopo sei estenuanti gare a Berlino, si è laureato campione Da Costa, su Techeetah. Chi sarà il prossimo World Champion?

A livello di team, invece, c’è più continuità. Nelle prime tre stagioni infatti Renault e.Dams è stata tre volte Campione del Mondo Costruttori. Dopo la parentesi Audi Sport ABT nel 2017-18, gli ultimi due Campionati sono stati appannaggio della DS Techeetah, che punterà a araggiungere il record della e.Dams quest’anno.

Formula E, il calendario: questa settimana si corre due volte a Roma!

Il calendario 2021 di Formula E è ancora in fase di definizione. Dovrebbero essere 17 le gare previste per questa stagione, da disputare su 13 tracciati diversi. Per ora però siamo arrivati all’ufficialità solo per 6 tappe e 10 gare.

Il Campionato è iniziato in Arabia Saudita, sul circuito di Dir’iyya, dove si è disputata una double header, ovvero due corse sullo stesso circuito. Allo stesso modo, si sono corsi nel weekend del 10 e 11 aprile due E-Prix a Roma, nel circuito cittadino dell’EUR, così come a Valencia e Santiago. Qui sotto potrete trovare una tabella con date e località.

E-Prix di Dir’iyyaCircuito Cittadino di Dir’iyyaArabia Saudita 🇸🇦26 e 27 febbraio 2021
E-Prix di RomaCircuito Cittadino dell’EURItalia 🇮🇹10 e 11 aprile 2021
E-Prix di ValenciaCircuito Ricardo Tormo di ValenciaSpagna 🇪🇸24 e 25 aprile 2021
E-Prix di MonacoCircuit de MonacoPrincipato di Monaco 🇲🇨8 maggio 2021
E-Prix di MarrakeshCircuito di MarrakeshMarocco 🇲🇦22 maggio 2021
E-Prix di SantiagoCircuito di Parque O’HigginsCile 🇨🇱5 e 6 giugno 2021

Come potete notare, dopo Roma ci sarà l’E-Prix spagnolo di Valencia. Gli appassionati di MotoGP avranno però letto un nome familiare: Circuito Ricardo Tormo. Infatti la stagione 2021 sarà la prima a correre un E-Prix su un tracciato permanente. Una soluzione presa anche per la situazione sanitaria mondiale, ma che metterà alla prova i piloti in un terreno paradossalmente a loro sconosciuto su queste monoposto.

Ancora da ufficializzare ci sono gli E-Prix di New York, di Parigi, di Berlino, di Seul, di Londra e di Sanya, in Cina. L’ultimo ancora in forse è l‘E-Prix del Messico, che si dovrebbe correre sul Circuito Hermanos Rodriguez di Città del Messico. In questo caso, la Formula E correrebbe su un tracciato comune alla Formula 1.

Dove vedere la Formula E: Sky e Mediaset si dividono i diritti

Chiudiamo con una nota di servizio per tutti coloro che vorranno seguire la Formula E già da questo weekend a Roma. Dove vedere la Formula E? I diritti per la trasmissione in diretta delle gare della Formula E sono condivisi da Sky e Mediaset. La TV pay inglese di Rupert Murdock proporrà ai propri abbonati le qualifiche e le gare in diretta sul canale Sky Sport 1, comprese le due gare di oggi e d domani Formula E. Al commento ci saranno Fabio Tavelli, Matteo Bobbi e Michela Cerruti, pilota di Formula E nella stagione 2014-15.

Formula E gara

Mediaset, invece, offre la gara in diretta su Italia 1. Per vedere prove libere e qualifiche, invece, potete utilizzare il sito ufficiale di Sport Mediaset. Sulle reti Mediaset, il commento è affidato a Nicola Villani e Luca Filippi, con pre-gara condotto da Ronny Mengo e le pilote Vicky Piria e Christine Sampaoli Zonca. Per essere sempre informati su orari e palinsesti dei canali italiani, potete consultare il sito ufficiale della Formula E, che a questo link vi fornirà tutte le informazioni che cercate.

E voi? Seguirete la Formula E?

Direi che vi abbiamo raccontato proprio tutto sulla Formula E. Ora avete tutti gli strumenti per poterla seguire e apprezzare. Che ne dite, vi abbiamo convinti a seguirla? O preferite ancora la cara, sempre attuale Formula 1? Fatecelo sapere nei commenti e sui nostri canali social!

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Giulio Verdiraimo

Ho 22 anni, studio Ingegneria e sono malato di auto. Di ogni tipo, forma, dimensione. Basta che abbia quattro ruote e riesce ad emozionarmi, meglio se analogiche! Al contempo, amo molto la tecnologia, la musica rock e i viaggi, soprattutto culinari!

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