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Gitex Global 2022: un’inaspettata finestra sul mondo

DUBAI – Sono le 22.30. L’aereo si appoggia morbidamente alla pista dell’Aeroporto di Dubai. Vorrei guardarmi intorno e capire cosa mi aspetta fuori ma è impossibile. Il karma mi ha regalato un meraviglioso posto centrale e non vedo nulla. E poi fuori è buio (ovviamente) e questo non aiuta. Mi arrendo all’evidenza, prendo lo zaino dalla capalliera e abbandono l’A380 di Emirates.
Cammino una buona ventina di minuti prima di arrivare al controllo passaporti. La macchina per la scansione automatica mi rifiuta e così una delle addette alla sicurezza mi invita a mettermi in fila per il controllo manuale. L’attesa è breve: pochi minuti e sono davanti ad un uomo che guarda il mio passaporto, mi scatta una foto e mi saluta.
Recupero il bagaglio e cerco l’autista che dovrebbe portarmi al Fairmont Hotel. Dopo qualche giro a vuoto trovo un distinto signore in camicia bianca che regge un cartello con il mio nome. Mi presento, mi saluta, mi prende la valigia e mi invita a seguirlo fuori.
Il caldo di Dubai mi investe di colpo. Inaspettamente.
Solo le 23.00 e ci sono ancora 28°C. L’aria è secca e sabbiosa, niente a che fare con il caldo umido che l’Italia ci ha regalato quest’estate.
Fino a qui, fino a questo punto – penso tra me e me – potrei essere in qualsiasi altra città del mondo.
E invece sono a Dubai.
Lo realizzo in auto, mentre raggiungiamo l’hotel. Guardo fuori dal finestrino ed è un susseguirsi di edifici enormi, altissimi, strani. Illuminati da neon che ne esaltano la linea.
E’ uno spettacolo incredibile. E sono in una delle città più grandi degli Emirati Arabi Uniti. Non per turismo, non per vacanza, non di passaggio. Sono a Dubai per il Gitex Global 2022, quello che l’organizzazione descrive come l’evento tech più grande al mondo.

Il Gitex Global 2022: una nuova finestra sul mondo

Sono passati 5 giorni dal mio arrivo a Dubai, dal mio primo incontro con questa affascinantissima metropoli che di notte pare quasi la Night City di Cyberpunk 2077. Cinque giorni che hanno cambiato la mia prospettiva sul mondo della tecnologia, che mi hanno donato nuove prospettive e che hanno allargato i miei orizzonti in un mondo che non credevo possibile.
Sembra esagerato, lo capisco, ma vi prometto che, man mano che procederete con la lettura, tutto questo avrà senso.

Partiamo dalle base. Il Gitex Global 2022 è un evento dedicato al mondo della tecnologia e delle startup. Rispetto al CES di Las Vegas e all’IFA di Berlino qui trovate meno prodotti, meno lanci, meno novità. Eppure ci sono 20 padiglioni, migliaia di stand, altrettante aziende e corridoi affollatissimi.
Perché persone da tutto il mondo hanno preso un aereo per venire qui?
All’inizio, ve lo confesso, non lo capivo. Il primo giorno di fiera, confusa e disorientata, ho davvero faticato a comprendere l’utilità di questa manifestazione ospitata e organizzata dal Dubai World Trade Center.
Mi guardavo attorno senza che il mio cervello potesse registrare informazioni utili. Fissavo gli stand senza riuscire a capire cosa facessero o perché dovessi parlare con qualcuno dello staff per saperne di più. Mi facevo guidare dai nostri accompagnatori senza riuscire davvero a focalizzarmi su qualcosa.

Poi le cose hanno iniziato ad acquisire un senso. Pian piano, giorno dopo giorno, appuntamento dopo appuntamento, chilometro dopo chilometro, ho iniziato a delineare i contorni del Gitex, a comprenderne il senso, lo scopo, l’utilità.
Il Gitex non è il CES.
Il Gitex non è l’IFA.
Il Gitex non è l’ISE.
Allo stesso però il Gitex è anche tutte queste cose.

Mi spiego meglio.
Il Gitex è un ibrido. Un mix composto da prodotti consumer – quelli dedicati agli utenti finali -, da tecnologie B2B – pensate quindi per le aziende – e startup in cerca di fondi e desiderose di espandersi.
Il Gitex è la porta d’accesso al mercato del Medio Oriente. E vicerversa.
Qui i grandi colossi americani e europei vengono a raccontare cosa fanno e a stringere nuovi accordi per crescere ed espandersi fuori dai rispettivi territori. Allo stesso tempo però le aziende locali hanno l’incredibile occasione di farsi conoscere dall’Occidente, di trovare persone e fondi che li aiutino ad ampliare il proprio business, a crescere.

Gitex Africa Morocco 2023
La presentazione del Gitex Africa Morocco

Una volta capito questo, una volta trovata questa chiave di lettura, tutto ha avuto più senso. Il mio girare per i padiglioni è diventato meno casuale, meno confuso.
Non sono volata a Dubai per trovare tecnologie che da noi non esistono, ho affrontato un volo di 6 ore per rendermi conto che la tecnologia che racconto – e raccontiamo – tutti i giorni su queste pagine è spesso focalizzata su ciò che avviene in Europa, negli Stati Uniti e in Cina. Anche il Medio Oriente però ha qualcosa da dire. E non solo lui. Dal 31 maggio al 2 giugno Marrakesh ospiterà il Gitex Africa Morocco, la prima edizione del Gitex in Africa. E non perché vogliano cambiare location o portare le persone in vacanza ma perché l’Africa ha le sue startup, le sue aziende tecnologiche. Mentre noi rimaniamo ancorati ai nostri confini, dall’altra parte del Mediterraneo i Paesi africani avanzano rapidamente, passando dalla quasi totale assenza di comunicazioni agli smartphone, dal non avere banche al digital banking.
Marrakesh – a uno sputo da casa nostra – sta per diventare una città di riferimento nel mondo del business, un incredibile e super connesso accesso all’Occidente.

Gli Emirati Arabi Uniti volano verso innovazione e digitalizzazione

Gitex Global 2022 Abdulla Bin Touq Al Marri
Abdulla Bin Touq Al Marri, Ministro dell’Economia degli Emirati Arabi Uniti

Per tre giorni ho esplorato il Gitex, passando da un padiglione all’altro con l’intento di trovare qualcosa di insolito da raccontarvi. Ad avermi però colpito è stata in realtà la spinta all’innovazione che anima gli Emirati Arabi Uniti. Per esempio, sapete che hanno un Ministro dell’Intelligenza Artificiale, della Digital Economy e delle Applicazioni del Lavoro in Remoto?
O ancora, sapete che il Ministro dell’Economia ha l’obiettivo di trasformare Dubai in una delle prime 10 economie del metaverso? Ma non solo: in poco tempo ha introdotto il lavoro da remoto per i contact center del Paese, spinto l’acceleratore sull’utilizzo della tecnologia per agevolare l’apertura di nuove società e pensato incentivi per startup e aziende che appartengono al settore tecnologico.

C’è poi grande attenzione anche alla quotidianità delle persone. A Dubai la polizia ha un’applicazione che integra una marea di servizi: potete pagare le multe, ricevere informazioni sul traffico e gli incidenti in tempo reale, richiedere permessi e certificati, segnalare crimini o abusi, offrirvi volontari qualora aveste competenze di primo soccorso… Tutto con un’app che è completamente gratuita e accessibile. E per usarla non siete obbligati a creare un account. Chiunque, anche i turisti, possono usarla. I residenti invece possono scansionare la loro carta d’identità elettronica per avere informazioni personalizzate.
Ad Abu Dhabi invece a novembre debutteranno i bus autonomi: 4 veicoli da 7 posti ciascuno che per 12 ore al giorno trasporteranno le persone su un percorso che prevede 9 fermate in punti strategici della città. E il trasporto è gratis.

Ma non è finita qua. Il governo investe tantissimo in ricerca e sviluppo, dando fondi ad istituti di ricerca come il TII – Technology Innovation Istitute di Abu Dhabi. Guidati dai ricercatori del TII, abbiamo scoperto alcuni interessantissimi progetti a cui stanno lavorando da tempo. Tra questi un drone in grado di “vedere” sotto terra per trovare le mini anti-uomo con l’obiettivo di aiutare a bonificare territori enormi senza rischiare alcuna vita umana. E no, non è un metal detector un po’ più avanzato ma un dispositivo complesso che rileva anche altri materiali e sfrutta l’intelligenza artificiale per identificare gli oggetti che trova.
Grande attenzione anche per il ritrovamento di persone in situazioni di emergenza, con robot di terra e d’aria che possono muoversi in autonomia in ambienti pericolosi per trovare le persone ferite o coinvolte in disastri e incidenti per poi facilitare le operazioni di soccorso.
Si lavora molto anche sul controllo remoto dei droni. I ricercatori del TII stanno sperimentando questa tecnologia dal loro centro di Abu Dhabi con droni che si trovano in Finlandia. Il risultato? Un ritardo di 500 ms in 4G e 300 ms in 5G per una gestione praticamente in tempo reale di droni che raggiungono anche i 100-120 km/h.

Nella corsa all’innovazione e alla digitalizzazione gli Emirati Arabi Uniti sono indubbiamente ai primi posti, e non intendono fermarsi. Anche perché hanno già raggiunto Marte con la missione spaziale Hope… Chissà che altro hanno in serbo per il futuro.

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Erika Gherardi

Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

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