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Glovo: continua l’espansione in Italia

La piattaforma cresce inesorabilmente nel Belpaese

Prosegue il percorso di crescita di Glovo Italia che, dopo aver conquistato una presenza consolidata nelle prime 14 città italiane, annuncia per il 2019 un progetto di espansione in oltre 100 nuove piazze del Belpaese.

La più grande piattaforma multi-categoria di consegne a domicilio on-demand, attiva in Italia dal 2016, aspira a diventare un vero e proprio sinonimo di home delivery non solo nelle grandi città, ma anche nei piccoli comuni di diverse regioni, presidiando in maniera sistematica tutta la penisola: dal Trentino-Alto Adige alla Liguria, passando per Toscana e Lazio, fino a raggiungere Puglia e Calabria ed entrambe le Isole, solo per citarne alcune.

Il delivery non solo nelle grandi città

In Italia solo il 14% della popolazione vive nelle prime 10 città, per cui una presenza più capillare è l’unico modo per raggiungere un bacino più ampio di utenti, arrivando anche a chi oggi non può usufruire dei servizi di delivery.

Grazie ai dati che abbiamo a disposizione possiamo individuare i trend e i gusti dei consumatori e comprendere quali sono le zone dove l’interesse è più persistente”, ha commentato Elisa Pagliarani, General Manager di Glovo Italia. Nelle nuove città entreremo inizialmente con i servizi di food delivery, coinvolgendo sia le grandi catene sia i cosiddetti local heroes, ossia i ristoranti più rappresentativi, per poi includere anche altre insegne che vogliono incrementare la base clienti tramite la nostra piattaforma. Questo progetto incrementerà il nostro raggio di azione arrivando a coinvolgere entro la fine dell’anno circa 7.500 partner”.

Un italiano su tre usufruisce del food delivery

Dal Report Delivery Glovo 2018 affiora chiaramente come il food delivery sia diventato per gli italiani una vera e propria alternativa alla cucina casalinga non solo per la classica cena (+409% di consegne rispetto al 2017), ma anche per il pranzo fuori ufficio o come sostituto della mitica “schiscetta” (+395% vs 2017). Dati confermati anche dall’ultimo report Coldiretti/Censis che sottolineano come il cibo a domicilio abbia coinvolto nel 2018 più di 19 milioni di consumatori, suddivisi tra chi ne usufruisce con regolarità (3,8 milioni) e chi occasionalmente (15,1 milioni).

La ristorazione cresce anche grazie alle piattaforme

Il food delivery è divenuto un traino anche per la ristorazione: secondo i dati FIPE ha sfiorato quota 350 milioni di euro, registrando nell’ultimo anno un incremento del 69%, a conferma che non si tratta più di una moda passeggera ma di una tendenza destinata a coinvolgere un’ampia fetta di consumatori e ristoratori.

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Ivan Miralli

Mi dimeno tra lo studio della Medicina e la passione per la tecnologia e i videogiochi. Romano di origini, vivo tra la nebbia della pianura padana da fin troppo.

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