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La bufala della settimana: la mail del green pass sospeso

Ma stavolta lo zampino è degli hacker, non dei no vax

Se dovessimo indicare quali sono le categorie di persone con intenzioni non proprio lodevoli che negli ultimi tempi stanno imperversando sul web, molti di noi avrebbero pochi dubbi. E citerebbero due diverse tipologie di molestatori virtuali: gli hacker e i no vax.

I primi, nei mesi scorsi (e senza alcuna intenzione di smettere) hanno portato – in Italia e nel mondo – una serie impressionante di attacchi ad aziende pubbliche e private, spesso utilizzando il temibile ransomware.

Mentre i no vax, se forse causano danni meno quantificabili, riescono a ingenerare ulteriore confusione e senso di insicurezza in un momento storico già non poco movimentato.

Pensate che incubo al quadrato sarebbe se le due tipologie umane incrociassero i loro modus operandi.

Purtroppo è accaduto, attraverso una mail circolata nei giorni scorsi nel nostro Paese. Che segnalava come il green pass del ricevente fosse stato sospeso.

In questa azione potremmo dire che gli hacker sono stati il braccio e i no vax la mente. Nel senso che l’attacco informatico è certamente opera di hacker, che tuttavia si sono ispirati alla tecnica e al linguaggio dei no vax. Scopriamo meglio cos’è accaduto.

fake news

Il testo della mail sul green pass sospeso

Il mittente era (o sembrava) il Ministero della Salute. Dunque, più affidabile di così… E l’oggetto faceva rizzare in piedi: “Attenzione: certificazione verde anti-Covid sospesa”.

Il testo, che vale la pena di riportare per intero, parlava con altrettante chiarezza. Eccolo: “Gentile utente, La tua certificazione verde Covid-19 è stata sospesa per uso sospetto. Usa il codice QFMSV5NJTIL e Tessera Sanitaria su www.salute.gov.it per riattivarla. Utilizza il tuo Smartphone per procedere con la riattivazione cliccando qui: www.salute.gov.it. Cordiali Saluti. Ministero Della Salute”.

Comunicazione scarsa e inequivocabile e indirizzo web del sito del ministero riportato correttamente. Dunque, perché non fidarsi? Cosa c’è di sospetto?

Un classico caso di phishing

Come abbiamo spiegato in diversi articoli, la mail sul green pass sospeso è una sonora bufala, ma soprattutto un pericoloso tentativo di phishing.

C’è più di un chiaro segnale in questo senso. Intanto, un indirizzo di provenienza non istituzionale (ministerodellasalute.pro.it). Poi, la maniera di certo insolita con cui si segnalerebbe la sospensione del green pass e si prometterebbe la riattivazione dello stesso. Infine, la richiesta di cliccare su un link: classica azione degli hacker per sottrarre dati personali.

La smentita del Ministero

Pronta la smentita del Ministero della Salute, apparsa sulla pagina Facebook ufficiale venerdì 28 febbraio.

Il Ministero riporta la mail incriminata con l’aggiunga della scritta “Falso” in caratteri cubitali. Poi, nel testo del post, si esplicita il fatto che si tratti di phishing, spiegando brevemente cosa sia. E cioè “un tipo di truffa effettuata su Internet attraverso la quale malintenzionati cercano di ingannare la vittima convincendola a fornire informazioni personali per farne un uso improprio”.

Infine si invita a chiamare il numero 1500 per qualunque informazione sulla certificazione verde.

ministero della salute phishing

Dai no vax agli hacker

Quello della mail truffa sul green pass sospeso è un curioso ibrido. Che, come dicevamo, unisce la bufala al tentativo di truffa. Ed è una spia della situazione presente, da non sottovalutare.

Gli hacker stavolta si sono basati sul senso di impotenza che certamente la pandemia ha indotto in molti di noi. E che, nelle persone meno avvezze a riconoscere le notizie infondate, si traduce in una pericolosa tendenza a credere a tutte le informazioni destabilizzanti e in odore di complotto che purtroppo popolano la Rete.

Come sempre, se da una parte sono benvenute le pronte smentite dei soggetti coinvolti loro malgrado, è sempre auspicabile un movimento preventivo. Che dovrebbe tradursi in un’alfabetizzazione della popolazione all’uso corretto e consapevole dei social.

Intanto, i no vax…

Se quella della mail truffa sul green pass sospeso è solo per metà una bufala, gli affezionati lettori della nostra rubrica non si devono preoccupare. Perché anche nei giorni scorsi non sono mancate le fake news vere e proprie intorno al Coronavirus e alla campagna vaccinale.

Tutti noi abbiamo letto del clamoroso ritiro da Spotify da parte di due grandi cantautori, Neil Young e Joni Mitchell, che mal tolleravano la presenza sulla piattaforma dei podcast del no vax Joe Rogan.

Recentissima è poi la notizia di un presunto esodo dei camionisti americani, che sarebbero accorsi a supportare i colleghi canadesi, pronti a sfilare contro l’obbligo vaccinale.

Peccato che il video su cui si baserebbe il fatto, circolato su TikTok nei giorni scorsi, ritrae un evento annuale organizzato negli Usa nell’estate del 2021. Le solite modalità dei no vax, insomma.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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