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La recensione di GRID Legends: il racing game per tutti

Quello del racing è un genere che, si sa, porta con sé una serie di vincoli per cui è difficile per il produttore continuare a inserire elementi di forte innovazione. Per fortuna, però, ci sono delle case che hanno voglia di correre dei rischi e ci propongono dei prodotti che si discostano dalla massa. GRID Legends di Codemasters, per esempio, è un’ottima via di mezzo tra il racing arcade e la simulazione. Il risultato è un gioco accessibile a tutti ma con la capacità di soddisfare anche i palati un po’ più esigenti. Andiamo ora a vedere i dettagli di GRID Legends in questa recensione.

La recensione di GRID Legends

GRID Legends è l’atteso seguito di una serie di cui tutti abbiamo già sentito parlare. Come già detto, Codemaster ci propone un prodotto che cerca di collocarsi a metà tra l’arcade e la simulazione. GRID Legends vuole essere un titolo per tutti: da giocare con l’attrezzatura già a disposizione e senza doversi obbligatoriamente munire di un volante per godersi l’esperienza di gioco. Contemporaneamente, però, non si accontenta di essere un arcade racing limitato, ma ci propone visuali molto dettagliate, un grande numero di eventi a cui partecipare durante il gioco e un’esperienza online di tutto rispetto. Il gioco online, tra l’altro, è anche cross-platform, per cui potremo giocare con i nostri amici su Steam anche se stiamo usando una PlayStation.

Le modalità di gioco

Recensione GRID Legends: lotus evija

Il gioco propone tre modalità: storia, carriera e online.

Nella modalità storia veniamo messi nei panni di un pilota identificato dal numero 22 che si unisce alla scuderia Seneca pochi giorni prima del campionato. I 36 episodi ci portano a conoscere il manager Marcus Ado, la nostra compagna di squadra Yume Tanaka e i vari avversari con i quali gareggiamo. Come in quasi tutti i giochi di questo genere, è difficile definire la storia come la colonna portante; però, in questo caso, è comunque sufficientemente avvincente da incuriosire su cosa accadrà nell’episodio successivo e trascinarci così fino alla fine.

Nella modalità carriera abbiamo a che fare con una serie di prove di difficoltà crescente per poter aumentare il livello del pilota e sbloccare nuovi elementi di gioco quali potenziamenti, tracciati e ambientazioni. Diversamente dalla modalità storia, non abbiamo l’obbligo di affrontare le prove in una data sequenza ma siamo liberi di scegliere in quale direzione far progredire il nostro personaggio e la sua scuderia.

In GRID Legends sono disponibili una serie di discipline diverse che vanno dal Gran Turismo alle auto elettriche e ai camion. Inoltre, anche le gare si differenziano in varie tipologie al di là della classica gara su circuito. Tra i tipi di gare possibili troviamo, ad esempio, quella a cronometro, le derapate e la sfida a tempo. Tutto questo introduce una grande varietà nel gioco ma, nelle modalità storia e carriera, ci obbliga anche a saltare continuamente da una disciplina e tipo di gara all’altro, costringendoci a cambiare continuamente il nostro stile.

Grafica e suono di alto livello

Recensione GRID Legends: subaru RZ

Le visuali all’interno del gioco sono assolutamente impeccabili. I panorami, la ricostruzione degli ambienti urbani e le luci li abbiamo già visti nelle varie preview, ma correrci dentro è una cosa diversa. Le cinematiche, in particolare, ottenute sovrapponendo attori in carne e ossa ad ambienti simulati, sono di grande effetto. Forse troppo, nel senso che la grafica da film delle cinematiche ci fa percepire, per contrasto, un po’ meno realistica di quanto è (almeno nei primi istanti) la fase di gara.

Un’altra cosa che ci ha colpito molto favorevolmente è stato il comparto sonoro. Non solo possiamo chiaramente distinguere il rumore in base al tipo di motore, ma ogni auto sembra essere dotata di un’acustica tutta sua. A tal proposito, vi segnaliamo che è prevista anche la categoria a propulsione elettrica. Abbiamo trovato un’esperienza piuttosto insolita quella di fare un’intera gara con giusto un ronzio di sottofondo.

Intelligenza artificiale sofisticata

L’intelligenza artificiale all’interno di GRID Legends viene usata in maniera interessante.

Da una parte ci sono gli avversari. Non solo macchine con un numero stampato sopra, ma con anche un nome e cognome che impariamo a riconoscere e che si ripropongono ad ogni gara. Ognuno ha il suo stile di guida, anche se la differenza diventa più marcata e distinguibile mano a mano che aumenta la difficoltà di gioco. In più, viene proposta la meccanica della nemesi. Se andiamo a spintonare un avversario troppe volte o con troppa energia questo se la prenderà male, e diventerà la nostra nemesi. Quindi, comincerà a venirci a cercare per colpirci e buttarci fuori strada a sua volta. Pertanto, se siamo il tipo di giocatore che si apre la strada a sportellate verso il primo posto, il gioco diventa un po’ complicato.

Dall’altra parte, c’è Yume, la nostra compagna di squadra. A lei possiamo chiedere di intervenire per difenderci da un attacco o per attaccare a sua volta un avversario che ci sta dando fastidio. Vincendo gare e progredendo di livello è possibile migliorare il livello dell’intelligenza artificiale e rendere Yume più intraprendente e reattiva.

Un sacco di corse da fare

Recensione GRID Legends: lotus elise

GRID Legends arriva il giorno del lancio con già un sacco di contenuto. La modalità storia propone 36 gare mentre nella carriera ne troviamo altre 63. Finendo le due modalità di gioco e facendo salire di livello il personaggio arriviamo a sbloccare 22 location per gareggiare. Ogni location ci offre una pista con diverse varianti (in alcuni casi fino a 8). Inoltre, accumulando la valuta virtuale del gioco (ottenibile vincendo le gare) possiamo comprare e sbloccare più di 120 macchine diverse. 

La cosa più interessante, però, è che non ci si ferma qui. È possibile infatti creare delle nostre gare personalizzate combinando tutti gli elementi nella maniera che più ci piace. Dopo di che, se siamo online, potremo invitare gli amici a gareggiare sulla nostra pista personale.

Il prezzo dell’accessibilità

Ovviamente, la decisione di fare un gioco multipiattaforma e molto accessibile comporta qualche limitazione per game designer e sviluppatori. Il prezzo da pagare, in questo caso, è la difficoltà di sfruttare completamente le opzioni della next-gen. Infatti, abbiamo riscontrato che il feedback aptico del controller della PS5 non viene sfruttato a pieno. I grilletti, in particolare, riescono solo occasionalmente a darci la sensazione di acceleratore e freno.

L’altro problema, molto più legato all’accessibilità, è che la modalità di gara facile è davvero un po’ troppo facile. Può andare bene per i primi 2 o 3 eventi, ma poi ci si stanca in fretta si deve andare a cercare qualcosa di più stimolante. In modalità facile è molto semplice completare storia e carriera, ma non sarà mai una preparazione adeguata a quello che troveremo nelle gare online, con giocatori reali. Fortunatamente, il gioco mette a disposizione un buon numero di opzioni per agire sulla difficoltà e trovare il giusto compromesso per ognuno.

La recensione di GRID Legends in sintesi

GRID Legends non è una simulazione di guida ma non è neppure un racing arcade in senso stretto. Se siete appassionati di racing, sicuramente attirerà la vostra attenzione. Purtroppo, l’essere multipiattaforma non gli permette di sfruttare al massimo tutte le caratteristiche della next-gen, ma questo non impedisce di poter usufruire di una buona esperienza di gioco, sia che siate giocatori occasionali, sia che siate dei super-appassionati del genere.

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Dario Maggiorini

Un boomer con la passione dei videogiochi fin dai tempi di rogue e nethack. Alla fine sono riuscito a farne un lavoro sospeso tra Techprincess e l'accademia. Ho speso gran parte della mia vita a giocare, il resto l'ho sprecato.

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