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La recensione di The Pirate Queen: A Forgotten Legend per VR

The Pirate Queen, di cui vi raccontiamo in questa recensione, è un gioco in realtà virtuale in cui vestiamo i panni di Cheng Shih, la moglie del pirata Cheng Yi. Dopo la morte del marito, Shih deve riprendere il comando della sua flotta.

Questo gioco supporta sia PCVR (tramite Steam) che Meta Quest (tramite il Meta Store). Noi ci abbiamo giocato con un Meta Quest 3 e non abbiamo avuto alcun problema, nonostante sul sito di Singer Studio (lo studio di sviluppo) sia indicato solo il Meta Quest 2.

La recensione di The Pirate Queen: A Forgotten Legend

La storia proposta dal gioco prende spunto dalla vera storia di Shih Ching, la vedova di Cheng Yi, comandante di una flotta pirata che terrorizzava il Mar della Cina all’inizio del XIX secolo. Con la morte del marito, iniziò una lotta per il potere al termine della quale Shih prese il comando della flotta, che contava tra le 1500 e le 1800 navi con 80.000 marinai.

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The Pirate Queen si svolge durante la notte cruciale in cui Shih (interpretata da noi) assume il comando. Quello che dobbiamo fare è penetrare nella nave del nostro rivale e arrivare a confrontarci con lui per ottenere l’eredità di nostro marito.

Le meccaniche di gioco

Dal punto di vista delle meccaniche, il gioco si svolge in prima persona e si tratta di un complesso e molto ben strutturato puzzle game. Ogni livello, infatti, è fondamentalmente una escape room indipendente. Per superare un livello, dovremo risolvere dei puzzle utilizzando gli oggetti all’interno della stanza per aprire la porta di uscita.

The Pirate Queen si compone di tredici livelli, alla fine dei quali incontreremo il nostro antagonista. Ma su questo non intendiamo farvi spoiler.

Come tutti i puzzle game, la rigiocabilità è, obiettivamente, un po’ bassa. Ci sono tuttavia dei collezionabili nascosti in ogni livello che potranno solleticare gli appassionati del genere.

Menzione speciale, almeno secondo noi, per la qualità dell’implementazione. I controlli sono abbastanza precisi e la modalità di movimento è tale da evitarci in ogni modo la cinetosi. Abbiamo fatto delle sessioni anche piuttosto impegnative senza accusare la minima nausea. Suggeriamo comunque, se avete un Meta Quest 3, di giocare usando i controller e non con le gesture.

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La storia al centro di tutto

The Pirate Queen può essere giocato in modalità “escape room“, concentrandosi quindi sui puzzle, oppure in modalità storia per chi è più attratto da un’esperienza interattiva.

Dobbiamo dire che la parte di storytelling ci ha colpito molto positivamente. È ben inserita nel flusso di gioco ed è raccontata in maniera stupenda dalla voce fuori campo di Lucy Liu. Inoltre, A Forgotten Legend promette di essere solo il primo capitolo di una saga molto più lunga che, stando a quanto si legge sul sito dello sviluppatore, si estenderà anche a fumetti, film e serie TV. Il fatto che il gioco sia stato prodotto da Lucy Liu (attrice) e Eloise Singer (regista cinematografica) ci fa ben sperare che sia l’inizio di qualcosa di nuovo e interessante.

Un punto su cui abbiamo dibattuto parecchio in redazione è stata la mancanza di regionalizzazione in italiano. Questo rende un po’ più complesso seguire la storia, ma molti di noi hanno sostenuto che la capacità interpretativa della Liu fa valere la pena di giocare in inglese. Non escludiamo comunque un futuro aggiornamento software che includa i sottotitoli nella nostra lingua.

La recensione in sintesi

The Pirate Queen: A Forgotten Legend è un puzzle game per VR che si ispira a fatti storici, con una storia e un’implementazione assolutamente eccezionali.

Se siete amanti del genere e avete un visore VR, vale davvero la pena considerare l’acquisto su Steam o sullo store di Meta. Anche a prezzo pieno, di 17 euro, ci sentiamo di consigliarvelo, anche a fronte di una rigiocabilità un po’ limitata.

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Dario Maggiorini

Un boomer con la passione dei videogiochi fin dai tempi di rogue e nethack. Alla fine sono riuscito a farne un lavoro sospeso tra Techprincess e l'accademia. Ho speso gran parte della mia vita a giocare, il resto l'ho sprecato.

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