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Harry Potter: Campioni di Quidditch fa male come un bolide in piena faccia – La recensione

Ovvero l'incredibile voglia di lanciare una maledizione senza perdono agli sviluppatori

Schivare bolidi, parare pluffe, smarcarsi e schizzare a tutta velocità alla ricerca del Boccino d’Oro. L’attesa per l’uscita di Harry Potter: Campioni di Quidditch ci aveva riempito il cuore di magiche aspettative, e in questa nostra recensione andremo a vedere perchè queste sono state (in parte) disattese.

Con buona pace di un paio di titoli non ufficiali, i fan babbani di Harry Potter hanno dovuto attendere ben 21 anni prima di ricevere un videogioco legato allo sport dei maghi. Un’attesa cominciata dal dimenticabile Harry Potter e la Coppa del Mondo di Quidditch (2001) e proseguita per la delusione di Hogwarts Legacy: bellissimo il gioco, fighe le scope volanti, stupendi i campi da Quidditch, ma poi non si può giocare allo sport magico.

Una scelta che aveva senso, per carità, ma che non ha fatto altro che alimentare le enormi aspettative per Harry Potter: Campioni di Quidditch.

La recensione di Harry Potter: Campioni di Quidditch

Il concetto di base è interessante: un gioco competitivo nel quantomai entusiasmante mondo degli sportivi fantasy. E quale sport più fantasy del Quidditch? Il problema reale, però, è che di competitivo c’è ben poco, e il videogioco fa male come un bolide in piena faccia.

Warner Bros. Games, probabilmente cosciente dei limiti del titolo, ha puntato tutto sul fan service. La presenza in game di personaggi noti del franchise di Harry Potter aiuta sicuramente a rendere più gradevole Campioni di Quidditch, ma è decisamente troppo poco. Il sistema è quello consolidato del Pass, sebbene strutturato in modo ben diverso dai classici Fortnite e Fall Guys.

In Campioni di Quidditch potremo completare missioni giornaliere e settimanali al fine di acquisire punti potenziamento (con i quali potenziare i nostri giocatori) e galeoni (con cui acquistare skin e cosmetici). Quindi si: sarà possibile sbloccare/acquistare le skin di Harry, Hermione, Ron, Ginny, Fred e George, senza che queste incidano però sul gameplay. Chi ha acquistato Hogwarts Legacy può inoltre riscattare delle ricompense esclusive collegando il proprio account.

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Non fraintendeteci, il gioco in sé è anche divertente (se preso a piccole dosi). Schivare i bolidi sarà una sfida, così come ingannare il portiere e inseguire il boccino d’oro, ma è quando le partite diventano multiplayer che avviene il disastro (soprattutto se non giocate con amici che conoscete).

Se giocate da cacciatori, ad esempio, rinunciate pure al sogno che qualcuno vi passi mai la Pluffa. Gli utenti di Campioni di Quidditch sono più egoisti dei figli unici quando giocano a pallone. Se invece siete dei Cercatori, state sicuri che l’altra squadra si organizzerà per buttarvi giù dal vostro manico di scopa. 

Questo solo e solamente nel caso in cui i vostri avversari non abbiano più potenziamenti di voi, in tal caso state pure sicuri che passerete il tempo a guardarvi intorno, sognando di scagliare una maledizione senza perdono sugli sviluppatori del gioco.

La grande paura, palesatasi già dalla prima partita, è che il gioco faccia la fine di Roller Champions, finito nel dimenticatoio dopo poche settimane dal lancio.

Le modalità di gioco e i limiti del gameplay

Carino l’offline, maledetto il multiplayer quindi, ma Campioni di Quidditch non è solo questo. Il gioco include anche una modestissima modalità Carriera offline. Quest’ultime consiste in un totale di 3 tornei (Coppa delle Case di Hogwarts, Coppa Quidditch del Torneo 3 Maghi e Coppa del Mondo di Quidditch). Terminare le competizioni ci permetterà di sbloccare i relativi stadi, il che fornisce un ulteriore plus, ma sempre e solo in ottica fan service.

Un altro aspetto critico, che ci ha lasciato parecchio basiti, riguarda l’adattamento delle regole del Quidditch al mondo videoludico. Era inevitabile, capiamoci, ma ci sono cose che proprio non riusciamo ad accettare.

L’esempio lampante è sicuramente quello che riguarda la conquista del Boccino d’Oro. Abbiamo sempre saputo che il Boccino vale 150 punti, e che questo mette immediatamente fine alla partita. Per ovvie motivazioni di giocabilità, questa regola è stata stravolta. Ed è stata stravolta nel peggiore dei modi. In Campioni di Quidditch le partite sono a tempo (con fine anticipata per la prima squadra che arriva a 100 punti), e la conquista del Boccino d’Oro vale solo 30 punti. Questo vuol dire che il Boccino compare più volte nel corso della partita, rovinando di fatto la magia del Quidditch.

Molto bene invece le singole sottomeccaniche di gioco: volare sulla scopa è semplice e il ruolo da portiere è ok. Divertente anche la ricerca del Boccino d’Oro, con gli immancabili cerchi da centrare per prendere velocità. Da rivedere totalmente i contrasti e i passaggi ai compagni (che nell’online avrebbero potuto anche non esserci). E per un gioco che si propone di essere competitivo, si tratta di limiti importanti.

Per risollevarci il morale dopo questa recensione di Harry Potter: Campioni di Quidditch, ci siamo assicurati di ricordarvi una cosa alquanto bizzarra: il Quidditch esiste anche nel mondo babbano. Non lo sapevate? Ve ne abbiamo parlato qui.

Harry Potter: Campioni di Quidditch (PS5) - Deluxe Edition
  • Edizione Deluxe di Harry Potter Campioni di Quidditch include: - Skins di scope - Uniformi scolastiche da viaggio -...

Ultimo aggiornamento 2024-09-14 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API

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Autore

  • Marco Brunasso

    Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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