Per quanto la tecnologia riesca a trovare soluzioni sempre più entusiasmanti per migliorare la vita degli umani (e impigrirli, ma non ditelo a nessuno) ci sono problemi che temiamo siano irrisolvibili. Uno di questi è l’alternanza del giorno con la notte, un altro è la presenza di luoghi bui. Perciò l’uomo ha da sempre dovuto confrontarsi con la necessità di illuminare là dove gli occhi, da soli, non bastano.
Nato per esigenze puramente pratiche (procacciarsi il cibo, fuggire), questo bisogno è attualmente anche, se non soprattutto, di tipo estetico. Le domande che ci si pone oggi sono sulla falsariga di: Quale luce soffusa sarà più funzionale all’arredamento del mio salotto?
Negli ultimi tempi, poi, si sta configurando una doppia questione: quella di trovare soluzioni sempre più ecologiche e sempre più smart. Dunque com’è cambiata l’illuminazione dalla preistoria a oggi? E soprattutto, è possibile stabilire quando sia nata?
L’illuminazione nella preistoria
Prima di scoprire com’è cambiata l’illuminazione, diciamo com’è nata. Anche se in realtà lo sappiamo, o possiamo immaginarlo tutti. L’illuminazione nasce con il controllo, o ancor meglio con la domesticazione, del fuoco. Ciò è avvenuto durante il Paleolitico, circa 1 milione e mezzo di anni fa. Superfluo aggiungere che si tratta forse della scoperta (benché scoperta in senso stretto non sia) più importante della storia. Il fuoco scalda, permette la cottura dei cibi, illumina, è utilizzabile per scopi difensivi e offensivi.
Come è cambiata l’illuminazione: la torcia
La fiamma nella preistoria scaturiva prima da rametti particolarmente infiammabili, specie quelli provenienti da piante resinose.
Il successivo passo è stato quello di intrecciare più rami, così da garantirsi una fiamma più potente e duratura. Siamo così alla nascita delle prime rudimentali torce, che resteranno per millenni l’unico strumento di illuminazione.
La lucerna
Per capire com’è cambiata l’illuminazione occorre citare un’altra invenzione (questa sì, invenzione vera e propria) fondamentale: lo stoppino. Che ha dato vita, nell’antico Egitto (intorno al 1.000 a.C.), alle lucerne. Le quali si sono poi diffuse nel mondo greco e romano, e sono rimaste per lungo tempo il solo metodo di illuminazione in tutto il mondo.
La candela
Antagonista della lucerna è la candela. Il cui luogo di invenzione è dubbio: c’è chi la attribuisce all’impero romano e chi a una tribù celtica. Sulla datazione si è invece piuttosto concordi: si fa risalire l’invenzione della candela al secondo secolo d.C.
Il combustibile per le prime candele era grasso animale a cui si aggiungeva paglia, oppure cere animali o vegetali. Le candele si sono diffuse soprattutto nei Paesi del Nord, mentre in quelli del bacino del Mediterraneo si è continuato a preferire la lucerna, vista la grande disponibilità di olio.
Verso il Medio Evo e oltre
In effetti (è sufficiente pensare alle arti figurative o alle scene dei film cosiddetti in costume) candele e lucerne sono state per secoli gli unici due strumenti di illuminazione, sia domestica che stradale che, per così dire, itinerante. A cambiare sono stati solo i formati e gli eventuali supporti. Questi ultimi hanno permesso lo sviluppo dell’illuminazione pubblica.
La lampada Argand
Nel 1783 la lampada Argand, inventata dall’omonimo chimico svizzero, grazie a due cilindri metallici concentrici attorno allo stoppino ha permesso di produrre una luce più intensa e più bianca, oltre che più stabile.
Le lampade a gas
Negli anni successivi all’invenzione della lampada Argand è la volta delle lampade a gas, inizialmente utilizzate per illuminare alcune fabbriche del Regno Unito. Ma sarà la modalità più sfruttata sino ancora agli anni Quaranta del Novecento, nonostante l’epocale scoperta di Edison del 1879.
La lampadina
Per conoscere com’è cambiata l’illuminazione è necessario citare una data fondamentale: il 1879. È infatti allora che Thomas Edison inventa la lampadina a incandescenza, a noi ancora ben nota. Edison ha proposto un modello più potente e duraturo di quello proposto un anno prima da Wilson Swan, che non ebbe successo.
Neon e LED
Sono molto vicine tra loro l’invenzione dell’illuminazione al neon e quella tramite LED. Il gas neon viene scoperto nel 1898, anche se la prima lampada al neon viene presentata al pubblico nel 1910 a Parigi.
Nel 1907 viene scoperto l’effetto della luminescenza, anche se il LED sarà sviluppato solo nei decenni successivi, e per il primo LED a spettro visibile bisognerà attendere il 1962. Mentre l’utilizzo di massa dei LED inizierà negli anni Settanta del secolo scorso.
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L’illuminazione smart
Oggi le lampadine possono essere, oltre che a LED, alogene (un’evoluzione di quelle inventate da Edison), spesso a risparmio energetico, oppure fluorescenti.
Ma negli ultimi anni l’innovazione principale riguarda le lampadine smart. Sono lampadine LED che per mezzo di app o assistente personale permettono di essere azionate a distanza, e di tenere sotto controllo i consumi domestici. Non ditelo agli uomini preistorici.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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