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Musica liquida e come ascoltarla bene con un impianto stereo

La musica è cambiata, nella forma e nelle sue modalità di riproduzione. I nostri suggerimenti per un ascolto al top senza spendere troppo.

Un buon impianto stereo non può mancare nelle case degli appassionati, di coloro che non solo amano ascoltare un po’ di buona musica ma soprattutto di chi ricerca l’alta fedeltà. Da dove partire però? Niente panico: oggi siamo qui per aiutarvi a realizzare un impianto hi fi degno di questo nome.

Musica Liquida

Negli ultimi trent’anni è cambiato il modo di usufruire della musica. Siamo passati da supporti tradizionali come I vinili, I cd o I nastri a nuove tecnologie come Il lettore mp3 fino ad arrivare a servizi in streaming. L’insieme di tutta quella musica usufruibile senza supporto fisico è definita, appunto, musica liquida. L’avvento di queste nuove forme è stato un salto enorme, ad oggi siamo abituati ad attingere potenzialmente ad un numero di brani infinito, un approccio lontano anni luce dal vinile 33 giri che conteneva al massimo 30 minuti per lato. L’inevitabile conseguenza è stata una diffusione capillare ed una portabilità senza precedenti, infatti basta uno smartphone per accedere a librerie musicali ovunque, oppure un lettore mp3 evoluto per portare con se migliaia di brani in una tasca. Purtroppo però abbiamo accettato molti compromessi, la musica liquida è possibile grazie a compressioni ed elaborazioni dei file audio originali, processi che ne intaccano in modo consistente la qualità. Molti sono I formati di ascolto possibili, realizzati con sistemi differenti. Negli ultimi quindici anni la tecnologia ha cercato di colmare le lacune della qualità audio ed ecco che sono nate alcune codifiche in grado di far fronte a questo problema.

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Dal vinile all’mp3

I nastri sono stati I primi supporti musicali a rendere la musica portabile, anche se con tutte le limitazioni del caso. L’incisione di tracce audio su questi dispositivi manteneva ancora un timbro caldo. I cd seguirono la strada della portabilità anche se I formati audio iniziali erano molto diversi dagli attuali. Tra I tanti formati audio dell’epoca, Il primo vero salto fu con l’introduzione dell’mp3. Una rivoluzione in termini di portabilità perchè permetteva già ai CD, di contenere un numero di tracce molto maggiore. Il processo con cui I file audio originali vengono convertiti in altro formato, tra cui l’mp3, si definisce compressione. La compressione ha contribuito ad abituarci ad un ascolto di bassa qualità ma ha contribuito alla diffusione capillare della musica.

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La compressione dei file audio

Il processo di compressione porta alla perdita di una parte dell’informazione originale. Questo significa che decomprimendo un file compresso, cioè riportandolo allo stato originale dopo il processo di compressione, avremo un risultato peggiore dell’originale a livello di precisione dell’informazione. Questo metodo di compressione, che ha nell’MP3 il suo più conosciuto esponente, si chiama Lossy. Grazie a questo sistema si può ridurre lo spazio occupato da un file audio in modo consistente, da qui la possibilità di inserire più contenuti all’interno di un dispositivo.

Per cercare di colmare questa perdita di qualità sono stati aggiunti dei processi a supporto della compressione come la psicoacustica. Il modello psicoacutistico è un insieme di algoritmi che indica quale parte del segnale audio può essere rimossa o pesantemente compressa senza generare problemi, cioè senza perdite significative nella qualità del suono. Per fare questo la psicoacustica si basa sull’anatomia umana, in particolar modo sulle limitazioni di percezione dell’orecchio come ad esempio i limite alle alte frequenze, la soglia del dolore, la soglia assoluta di udibilità e così via. In sostanza la psicoacustica ci porta l’illusione di udire suoni che in realtà non ci sono, a compensazione dei danni della compressione.

LOSSLESS: no alla perdita di dati, sì alla qualità

Tuttavia nel tempo sono subentrati anche altri tipi di compressione audio definiti lossless cioè senza perdita di dati. In questo caso non si assiste ad una rimozione delle informazioni dal flusso audio. Di contro, una delle principali problematiche è che questo tipo di processo non sempre garantisce una riduzione delle dimensioni del file. Uno dei formati lossless più rilevanti è il FLAC, oltre che supportato da buona parte dei software audio è utilizzato dalla piattaforma Tidal, un servizio di musica in streaming che ha scelto di offrire tracce audio di qualità non compresse rispetto a Spotify che ha optato per altra tecnologia.

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Ritorno alla qualità: vinili e giradischi alla riscossa

L’evoluzione tecnologica in campo musicale ha cresciuto generazioni di ragazzi incapaci di riconoscere una buona qualità musicale. I sistemi che hanno reso la musica più portabile l’hanno anche resa più fredda, spoglia di tutte le sfumature calde e pastose tipiche dei vecchi supporti. Da questa fetta di mercato si è fatta più prorompente la richiesta di un cambio nella qualità ed abbiamo così assistito alla riscoperta delle vecchie tecnologie. Il vinile ha riacquistato fette di mercato e con esso anche I supporti per leggerli, che nel frattempo si sono evoluti. Oggi è possibile scegliere tra giradischi classici e modelli che integrano una connessione lan o wi-fi, sono gestibili da smartphone e possono supportare la riproduzione di musica in streaming. Anche per gli appassionati è tornata la possibilità di accendere quel giradischi polveroso in soffitta, sono numerosi infatti I siti dove poter recuperare parti di ricambio e componenti.

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Come ascoltare la musica al meglio

Per godere di un buon souno ci sono tante scelte possibili ma ciò su cui vogliamo porre attenzione è il budget e lo spazio a vostra disposizione, si può tranquillamente ascoltare bene senza spendere troppo così come possiamo realizzare un buon impianto a cifre contenute. Non date per scontato che l’assenza di sistemi professionali voglia necessariamente dire bassa qualità, alle volte è meglio optare per un buon paio di cuffie piuttosto che fare le cose troppo in grande.

Casse preamplificate

La soluzione più economica e più semplice da attuare anche in ambienti ristretti è senza ombra di dubbio questa: un bel paio di casse preamplificate. Questa tipologia di casse contiene internamente tutti gli elementi per amplificare il segnale in ingresso da una sorgente. Oltre che soluzione pratica è anche un’opzione modulare, infatti è compatibile anche con sistemi di ascolto più completi. Grazie a questo sistema potrete collegare direttamente la vostra sorgente audio, dallo smartphone, ad un ecosistema più complesso (come Google Home, Alexa ecc.), un lettore cd, un giradischi oppure un pc ed iniziare l’ascolto.

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Impianto stereo mini o tradizionale

Il passo successivo è quello di dotarsi di un sistema di riproduzione musicale più completo ovvero un impianto hi fi. Esistono due macro insieme:

  • impianto mini stereo: un sistema di riproduzione musicale completo ma limitato. E’ dotato di una stazione centrale dedicata alla riproduzione musicale, spesso e volentieri compatibile sia con servizi in streaming che con supporti cd o collegamento di dispositivi multimediali; e di una paio di casse audio. Ottima soluzione per budget e spazio a disposizione contenuto, è perfetto per stare in una libreria. Se inseguite un’alta qualità e fedeltà nella riproduzione musicale, per quanto questo sistema sia valido, è necessario salire di uno scalino e dotarsi di un impianto hi fi tradizionale;
  • impianto stereo tradizionale: un sistema di riproduzione musicale completo a tutti gli effetti. In questo caso l’impianto sarà composto da elementi separati ovvero da una sorgente, un amplificatore dedicato e diffusori audio (casse). Essendo un sistema complesso il rischio di sforare il budget è piuttosto elevato, ogni componente può raggiungere livello qualitativi eccellenti ma molto costosi, inoltre se non si hanno un minimo di competenze nel settore, il pericolo è di investire soldi nel componente sbagliato ottenendo un impianto non bilanciato. Dopo le giuste valutazioni vi garantiamo che il risultato finale sarà senza ombra di dubbio una spanna sopra a tutte le altre soluzioni.

Cuffie

Spesso l’esigenza è la mobilità oppure in ambienti dove lo spazio è condiviso con altre persone, o addirittura estraniarsi dal mondo circostante ed immergersi completamente nella musica. Come possiamo rispondere a queste priorità sempre prestando il fianco ad una buona qualità? Semplice! Con un buon paio di cuffie ed ecco alcune considerazioni da fare:

  • sorgente: per una maggiore compatibilità è opportuno verificare che possano supportare sia il cavo audio, sia una connessione bluetooth o wi fi in modo da non dovervi mai limitare in qualsiasi situazione vi troviate;
  • comodità: sarebbe estremamente fastidioso concedersi dello svago musicale e doverlo interrompere a causa di dolore alle orecchie o alla testa, quindi attenzione al materiale e al metodo costruttivo;
  • alimentazione: se optate per soluzioni sia via cavo che wi-fi (o bluetooth), controllare sempre la durata della batteria o potreste trovarvi a corto di note;
  • specifiche tecniche: ovviamente tutte le cuffie dispongono di caratteristiche tecniche che ne descrivono la qualità (impedenza,sensibilità,cancellazione del rumore, risposta in frequenza, ecc.).

Come costruirsi un impianto stereo: la guida definitiva

La soluzione più completa è ovviamente quella di costruirsi un impianto in casa, bella sfida! Partiamo dalle basi: un buon impianto non è il più costoso sul mercato, ma quello che risponde in modo migliore alle vostre esigenze. Dobbiamo quindi considerare tre parametri vitali:

  • quali sono le sorgenti audio da cui attingere (smartphone, tablet, dock station, servizi streaming, lettori cd, vinili, computer, consolle, smart tv ecc.);
  • dove volete ascoltare la musica (solo in salotto, in camera, in studio, una musica diversa per ciascuna stanza ecc.);
  • il budget a disposizione con cui realizzare l’impianto.

Le sorgenti in un impianto stereo

Il primo elemento da considerare è la sorgente. È molto probabile che la vostra fonte primaria sia un servizio di streaming, il che significa che dovrete procurarvi – ma è probabile lo abbiate già – un device che supporti questa tecnologia. Non serve nulla di anomalo: smartphone e tablet sono più che sufficienti allo scopo. Attenzione però alla qualità. Prima di tutto perché lo streaming, tra tutti i metodi previsti, non è quello che garantisce la mia esperienza acustica possibile. In secondo luogo ricordatevi che non tutti i servizi sono uguali. C’è un motivo se la nostra playlist di test per le cuffie è su Tidal e non su Spotify.

Una sorgente analogica: il caro vecchio giradischi

Se avete qualche risorsa in più vi consigliamo di passare al supporto fisico e, in particolare, ai dischi. Questo significa che dovrete cercare un nuovo giradischi. In questo caso ci sono alcune caratteristiche da tenere in considerazione per acquistare un oggetto qualitativamente buono:

  • velocità: doppia per leggere 45 e 33 giri
  • trasmissione a cinghia: preferibile se il meccanismo è integrato all’interno dello chassis
  • servomotori in DC per una maggiore precisione di lettura
  • braccio dritto leggero
  • il più automatico possibile specialmente nella fase di inizio e termine di ascolto musica: premere un solo pulsante vi farà risparmiare tempo ed eviterà che mettiate troppo spesso le mani sul braccio meccanico.

L’amplificatore nell’impianto stereo: Solid State o Valvolare

“Don’t Panic” come diceva un libro dalle “grandi lettere amichevoli stampate sulla copertina” (cit. Guida intergalattica per autostoppisti – Douglas Adams). Analizziamo le due opzioni disponibili:

AMPLIFICATORE SOLID STATE

è un amplificatore digitale che utilizza un insieme di transistor o mosfet (semiconduttori usati in elettronica) come elementi attivi per amplificare un segnale in ingresso, aumentandone la potenza e l’ampiezza. Da questo ne deriva che otterremo un suono preciso, molto dettagliato, ma di contro avremo meno carattere, freddo e tantissima potenza in Watt. Ma vedremo più avanti che i pochi watt di un amplificatore valvolare si dimostrano all’ascolto molto più perfomanti di quelli di un amplificatore digitale. E’ infine da sottolineare che questo genere di strumento ha un’ottima durata nel tempo, scalda pochissimo, non richiede alcuna manutenzione e non necessita di troppo spazio.

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AMPLIFICATORE VALVOLARE

è un amplificatore analogico che utilizza valvole termoioniche (o tubi a vuoto) invece di transistor (i dispositivi semiconduttori usati in elettronica) come elementi attivi per amplificare un segnale in ingresso, aumentandone la potenza e l’ampiezza. Da questo ne deriva che il suono sarà più caldo, pastoso e di indiscutibile qualità rispetto al primo. Questo genere di strumenti elargisce una potenza senza eguali, è però da sottolineare che subisce maggiormente gli effetti del tempo. Piccola postilla, nel caso in cui abbiamo optato per una sorgente di musica liquida, il valvolare è senza dubbio raccomandato perché compensa I difetti della musica digitale. Se per il Solid State non era richiesto uno spazio fisico eccessivo, qui dovremmo mettere in conto di ritagliarci un po’ più di spazio perché questa tecnologia è più ingombrante.

musica-nobsound-ampli-impianto-stereoSolid State: Yamaha ha un intero eco sistema

Yamaha ha messo a punto negli ultimi anni un eco sistema eccellente. Grazie ad un sistema di diffusione wireless oppure cablato, gli impianti Yamaha MusicCast sono in grado di riprodurre in alta qualità musica in ogni stanza, con la possibilità di gestione differita delle stanze. Per coloro che sono sempre molto avvezzi all’uso di servizi di streaming, Yamaha ha deciso di dedicare un’intera linea alla compatibilità con questi strumenti. In questo modo basta anche l’acquisto di una solo cassa per usufruire già di un ascolto di qualità, se poi si vuole integrare il sistema con più casse audio ed amplificatori potremmo aggiungere elementi della stessa serie in modo sequenziale. Ecco cosa comprende la linea:

  • Soundbar
  • Speaker Wireless
  • Sintoamplificatori AV
  • Amplificatori Streaming Wireless
  • Componenti Hi-Fi
  • Sistemi Hi-Fi

Ogni componente fa parte della tecnologia MusicCast quindi potremo gestire gli elementi direttamente da un’app dedicata e create stanze virtuali così come è la nostra disposizione reale dell’impianto audio. Inoltre all’interno di ogni stanza avremo la possibilità di selezionare una traccia audio o addirittura una sorgente audio differente, compreso anche i vari volumi di ascolto. Se volete approfondire l’argomento ecco il link dedicato: Yamaha MusicCast.

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Valvolare: NobSound dall’oriente con furore

Un tempo questo avrebbe voluto dire optare per soluzioni molto più costose (si parla di qualche migliaio di euro), oggi invece vi proponiamo una soluzione molto più economica e finemente realizzata oltre che esteticamente piacevole: NobSound. (E poi non dite che non facciamo niente per voi!) Questa marca, che sta rapidamente acquisendo quote di mercato, fornisce una gamma completa di amplificatori per tutte le esigenze: dagli ampli integrati a quelli digitali fino ad arrivare a dispositivi di amplificazione per cuffie e smartphone. Non proprio tutta la gamma può essere definita come sistema valvolare puro, molte delle soluzioni proposte sono ibride, infatti dispongono di un sistema di preamplificazione valvolare in ingresso, ma di amplificazione a transistor in uscita. Un male? Assolutamente no visto che abbiamo la qualità del sistema valvolare,la potenza di uscita di un sistema digitale e la sua maggior durata.

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Le valvole di ricambio

C’è da considerare la qualità di una delle componenti principali del sistema: la valvola. Nobsound è sicuramente un’opzione possibile da cui partire, ma se desiderate più fedeltà e qualità nella riproduzione musicale ponete la vostra attenzione sulle valvole. Qui si apre un mondo infinito fatto di codici, marche, tecnologie di costruzione, tipologia di valvole e chi più ne ha più ne metta, ma non temete! Vi abbiamo semplificato tutto il lavoro con 3 semplici regole:

  1. Se sono valvole è meglio che siano russe (magari anche se non sono valvole ma questo ..”ai posteri l’ardua sentenza”)
  2. Optare per componenti vecchi? Si, suonano inspiegabilmente meglio : badate bene, non già usati, ma costruiti per impianti non più in commercio, nel settore vengono chiamati NOS – New Old Stock
  3. Vi abbiamo consigliato la marca NobSound che produce ottimi amplificatori valvolari. Ma questi vi vengono consegnati con delle moderne valvole cinesi. Se volete farvi un regalo, cambiatele con delle vecchie valvole russe, magari di marca Svetlana. Il suono cambierà in meglio, e non di poco.

Casse

L’aspetto terminale di questa catena sonora sono le casse. A questo punto vi abbiamo suggerito come avere delle sorgenti di qualità, come mantenere quella qualità nella fase di amplificazione, ora l’impianto deve esprimersi in tutto il suo splendore. Esistono tante tipologie di diffusori e senza ombra di dubbio l’argomento è vastissimo, ma cercheremo di darvi le informazioni grazie alle quali poter scegliere in tranquillità

  • Attive o Passive? La prima grande distinzione è la tecnologia su come il suono viene gestito: le casse attive hanno un sistema di amplificazione interna (le casse preamplificate di cui abbiamo parlato sopra), le casse passive invece necessitano di un sistema di amplificazione esterna. Quelle che fanno al caso nostro, in caso di amplificatore, indipendentemente dal fatto che sia solid state o valvolare, sono casse passive;
  • Da pavimento, da libreria(o scrivania) o da muro: l’unica indicazione che possiamo dare in merito è che la regola di un buon ascolto vorrebbe le casse distanti dal muro di almeno 30 centimetri, pertanto quelle da pavimento sarebbero l’ideale. Non sempre però è possibile optare per questa tipologia, quindi al secondo posto metteremo le casse da libreria (o scrivania) che potrete appoggiare nel punto più consono. Ultime invece le casse da muro poichè il muro spesso e volentieri genera rimbombo, quindi viene un po’ meno la qualità sonora ricercata fino ad ora. Un consiglio, prima di acquistare un qualunque diffusore, cercate di ascoltarlo e capire quale tipo di suono vi piace di più.
  • Le specifiche tecniche: così come per le cuffie, anche qui le caratteristiche sono molteplici. Sarebbe opportuno che I diffusori venissero collegati tramite cavo anzichè essere wi-fi o bluetooth per perdere meno qualità possibile. Un aspetto altresì importante è il rivestimento, maggiore è la qualità dello stesso più la riproduzione  del suono ci risulterà gradita.
  • Ricordate che il costo di un diffusore non è sinonimo della sua qualità. Esistono ottimi marchi, come l’italiana Indiana Line o l’inglese Q Acoustic, che producono ottime casse dal suono eccellente e definito a costi assolutamente abbordabili.

Qualche trucco sulla posizione dell’impianto stereo

Già fatto l’ordine di tutte le componenti? Ottimo! Adesso le posizioniamo. Eh già, anche la posizione corretta di un impianto stereo comporta dei vantaggi nell’esperienza finale dell’ascolto. Dal momento che non sempre è facile stabilire tutte le casistiche che incontrerete, vi riportiamo alcuni fondamentali da considerare:

  • La stanza – valutate attentamente la conformazione della stanza in cui andarete ad installare il tutto, è preferibile che sia rettangolare e che le casse siano posizionate sul lato più corto. Ricordate tuttavia che una stanza vuota non è mai un bene per l’ascolto, il rimbombo è vostro nemico. La soluzione migliore, ma anche più dispendiosa, è senza dubbio un rivestimento fono assorbente per le vostre pareti;
  • Regola del triangolo: no, lasciate stare Renato Zero, stiamo parlando della posizione di ascolto in relazione alla posizione delle casse. L’obiettivo è che voi, adagiati sulla vostra poltrona, formiate l’estremità di un triangolo equilatero che vedrà le altre sue punte negli speaker.
  • Altezza delle casse: sicuramente attaccarle al muro rende più facile la pulizia, purtroppo sono soggette a rimbombo e parte del suono si disperde nel muro. Inoltre in caso di appartamento I vicini potrebbero non apprezzare. Ora prendete l’altezza del vostro orecchio e in base a quella stabilite l’altezza della cassa.

Ma ora, cosa ci ascoltiamo nell’impianto stereo?

Una volta terminata l’installazione del vostro impianto non resta che leggervi quest’altro articolo in cui abbiamo selezionato per voi brani e piattaforme di ascolto. Buona lettura e buon ascolto!

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Alessandro Santucci

Videogiocatore nato, perito informatico, lettore, nerd, imprenditore digitale.. Mi piace definirmi "Apprendista": un apprendista multidisciplinare, essere apprendisti è uno stile di vita, non si smette mai di imparare.

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