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Instagram e Facebook a pagamento? L’ipotesi per l’Europa

I social potrebbero cambiare faccia, secondo le indiscrezioni raccolte dal New York Times

Facebook e Instagram potrebbero diventare a pagamento? I social potrebbero presto diventare a pagamento, perlomeno in Europa, dove le normative per la privacy sembrano scombinare il business pubblicitario di Meta. Che secondo la stampa americana sta valutando quest’ipotesi, per dare un’opzione per chi non vuole consentire il tracciamento pubblicitario sui social.

Instagram e Facebook a pagamento, l’ipotesi di un abbonamento in Europa

Recenti rivelazioni del New York Times (tramite Open) hanno suggerito che Meta, la società madre di Instagram e Facebook, starebbe considerando seriamente l’idea di introdurre un modello a pagamento per gli utenti europei dei social. Il giornale americano cita tre fonti ben informate all’interno dell’azienda. Che pensano che questa sia una risposta diretta alle crescenti pressioni della Commissione Europea in merito alla tutela dei dati e della privacy degli utenti sui social network.

L’abbonamento sarebbe un’alternativa al tradizionale profilo gratuito, pagando una somma mensile o annuale per evitare annunci pubblicitari. Al momento, tuttavia, non ci sono informazioni su tempistiche e sul costo per gli utenti.

facebook tre miliardi di utenti numero min

Un abbonamento rappresenterebbe il più grande cambio di direzione nel modello di business da quando Zuckeberg ha fondato Facebook. Ma questa inversione potrebbe soddisfare i requisiti delle autorità europee su privacy e protezione dei dati personali, senza limitare gli introiti per Meta.

Meta ha problemi con i regolatori europei da tempo, specie dall’entrata in vigore del GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati) nel 2018, che ha imposto regole più severe sulla protezione dei dati personali nell’Unione Europea.

Al momento, tuttavia, queste restano speculazioni: domande che Meta si sta facendo internamente. Resta da capire quale potrebbe essere la risposta degli utenti: saranno disposti a pagare per la privacy?

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Source
The New York Times

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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