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Intel, investimenti miliardari in Europa (anche in Italia)

Nel nostro Paese arrivano 4,5 miliardi di euro e 1.500 posti di lavoro (+3.500 nell'indotto)

Intel ha annunciato la prima fase di investimenti che porteranno in Europa 80 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. L’investimento sarà su tutta la filiera dei semiconduttori: dalla ricerca e sviluppo fino alla produzione e al packaging. Questo primo investimento inizia con 33 miliardi di euro, metà dei quali andranno in Germania per lo sviluppo di un mega-impianto produttivo all’avanguardia. Ma gli investimenti di Intel arrivano anche in Italia: 4,5 miliardi euro, per 1.500 posti di lavoro diretti e 3.500 fra fornitori e partner.

Intel, via alla prima fase di investimenti in Italia ed Europa

Il progetto di Intel è mastodontico. Il produttore americano di chip sta modificando l’intero asset societario. Nei mesi scorsi abbiamo parlato degli enormi investimenti per costruire fabbriche di chip negli Stati Uniti, così come dell’acquisizione dell’azienda israeliana Tower Semiconductor (pronta ad aprire nel 2022 una sede anche in Italia).

Ma ora inizia la prima fase del grande investimento da 80 miliardi di euro nell’Unione Europea, che vuole ritagliarsi un posto nel mercato della produzione dei chip. I primi 33 miliardi riguardano diverse fasi della filiera dei semiconduttori. Dapprima i 17 miliardi di euro per la realizzazione di un mega-impianto all’avanguardia in Germania per la produzione. Poi la creazione di un hub R&D (ricerca e sviluppo) e design in Francia. E poi altri investimenti per servizi produttivi, di fonderia, di ricerca e back-end in Irlanda, Italia, Polonia e Spagna.

Pat Gelsinger, CEO di Intel, ha dichiarato: “Gli investimenti che abbiamo programmato sono un passo principale sia per Intel che per l’Europa. Il Chips Act dell’UE darà la possibilità alle aziende private e ai governi di lavorare insieme per far progredire ragguardevolmente la posizione dell’Europa nel settore dei semiconduttori. Questa larga iniziativa migliorerà la ricerca e sviluppo europea e porterà la produzione di chip all’avanguardia nel continente, a beneficio dei clienti e dei partner di tutto il mondo. Ci impegniamo a fornire un contributo determinante per lo sviluppo del futuro digitale dell’Europa negli anni a venire”.

Chip Made in Europe

Il programma dell’UE e la partnership con Intel vogliono portare alla fabbricazione diretta di chip nel nostro continente. Se infatti dal punto di vista software e manageriale i Paesi UE offrono moltissime risorse importanti, non produciamo i chip. Che nel futuro connesso verso cui ci stiamo muovendo sono a dir poco fondamentali.

Per questo nella prima fase costruirà due ‘fabs’ di semiconduttori a Magdeburgo, capitale dello Stato federato Sassonia-Anhalt, in Germania. La progettazione inizia da subito, per iniziare la costruzione entro il 2023. L’obiettivo è che la produzione inizi già nel 2027, in attesa dell’approvazione della Commissione Europea. Produrranno chip basati sui transistor Intel, soddisfacendo le richieste di clienti europei e mondiali. Quindi la fonderia non lavorerà solo per Intel ma per moltissimi altri clienti.

L’impianto darà lavoro a 7.000 persone in fase di costruzione, poi 3.000 posti a tempo indeterminato direttamente da Intel. E decine di migliaia di posti di lavoro fra fornitori e partner. Il nuovo sito si chiamerà Silicon Junction è fare da snodo focale degli investimenti Intel in Europa.

In Irlanda Intel espanderà Leixlip, raddoppiando gli impianti di produzione per altri 12 miliardi di euro. In totale, l’investimento irlandese varrà trenta miliardi.

In Francia invece l’investimento nei dintorni di Plateau de Saclay per l’R&D vedrà la creazione di mille posti di lavoro, 450 già dal 2024. In particolare, la Francia diventerà la sede per lavorare sul supercalcolo (HPC) e l’intelligenza artificiale (AI). Importante inoltre il centro del design francese.

A Danzica, in Polonia, Intel sta aumentando lo spazio dei propri laboratory del 50%, focalizzandosi sullo sviluppo di soluzioni nel campo delle reti neurali per deep learning, dell’audio, della grafica, dei data center e del cloud computing.

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Gli investimenti Intel in Italia

E il nostro Paese? Il nostro Governo sta ancora negoziando con Intel per la realizzazione di un impianto all’avanguardia per il back-end del processo di fabbricazione del chip. L’investimento potenziale è di 4,5 miliardi di euro. Con la possibilità di creare fino a circa 1.500 posti di lavoro in Intel e altri 3.500 posti di lavoro fra fornitori e partner.

Questo investimento si aggiunge a quello arrivato con l’acquisizione di Tower Semiconductor, che ha una partnership rilevante con STMicroelectronics, con una fab situata ad Agrate Brianza (MB).

Intel lavora in Europa da 30 anni, impiegando attualmente 10 mila persone nell’Unione Europea. Negli ultimi due anni, l’azienda ha investito 10 miliardi nel continente, cifra che potrebbe raddoppiare entro il 2026. Entro il 2030 l’azienda vuole aumentare notevolmente la presenza in Europa e in Italia, rispettando anche l’obiettivo di produzione al 100% con energia rinnovabile. E ha già fatto i primi passi in questa direzione.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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