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Il mondo della cybersecurity con Cyberterch Europe | Intervista ad Amir Rapaport, CEO dell’azienda

Durante la Cybertech Europe abbiamo avuto l'opportunità di scambiare due parole con il Fondatore e CEO, Amir Rapaport

Pochi giorni fa si è conclusa a Roma Cybertech Europe 2022, la quinta edizione del più importante evento europeo dedicato al settore della cybersecurity, organizzato da Cybertech di Amir Rapaport in collaborazione con Leonardo. Dopo aver conosciuto qualche dettaglio in più riguardo l’evento in generale, abbiamo avuto l’opportunità di parlare con Amir Rapaport, il CEO di Cybertech per discutere insieme dell’attuale situazione della cybersecurity.

Cybertech Europe 2022: la cybersecurity e l’intervista ad Amir Rapaport

Cybertech 2022 tech princess

Il più importante evento e piattaforma europea dedicata alla Cybersecurity ha dato spettacolo la scorsa settimana durante i suoi due giorni di permanenza a Roma. La quinta edizione, che si è tenuta dopo due lunghi anni di pandemia, ha regalato numeri davvero importanti. All’evento hanno partecipato migliaia di visitatori e più di 90 aziende e start up provenienti da oltre 50 paesi.

Qui, nel cuore di Cybertech, hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con i partecipanti e tra di loro, di aggiornarsi sullo scenario attuale della cybersecurity e di svelare agli utenti il modo più sicuro per proteggersi.

Nel corso degli ultimi due anni, la nostra vita è cambiata in modo esponenziale. Il modo in cui lavoriamo, facciamo acquisti o paghiamo le bollette. All’improvviso è diventato tutto online, più di quanto potessimo mai immaginare. Analogamente a ciò, anche i cyberattacchi sono aumentati in modo spaventoso.

Lo smartworking infatti offre un terreno fertile che permette a cybercriminali di insinuarsi negli angoli più remoti di un’azienda, squarciandola dall’interno. Per questo motivo le responsabilità della cybersecurity continuano ad aumentare e a diventare sempre più delicate; per questo motivo ognuno di noi deve prestare più attenzione alla sicurezza informatica, in modo da poter proteggere noi stessi, le nostre aziende ma anche i nostri famigliari.

È importante notare che anche gli attacchi informatici alla Supply Chain, che sono ormai diventati un tema di discussione importante nella cybersecurity, hanno fatto emergere la necessità di nuovi metodi per proteggere la catena di approvvigionamento. Insomma, nolente o volente, ognuno di noi deve implementare e migliorare le proprie misure di sicurezza perché, sfortunatamente, i cybercriminali si possono trovare ovunque.

Durante l’evento si è parlato di un altro elemento importante e collegato alla sicurezza, ovvero in Ransomware. A livello globale, solo nel 2021, sono stati registrati 623,3 milioni di attacchi ransomware. Questo significa che si è registrato un incremento del 105% anno su anno e del 232% dal 2019. I paesi più colpiti sono stati Stati Uniti e Regno Unito, dove si sono viste crescite rispettivamente del 98% e del 227%.

Per tutti questi motivi, e molti altri, gli investimenti che Stati e aziende devono necessariamente prevedere sono dedicati a misure di rafforzamento delle difese cyber per la protezione dell’ecosistema digitale nazionale. Ora più che mai bisogna riconsiderare l’utilizzo delle tecnologie e della loro messa in sicurezza secondo schemi di protezione non più ancorati ai semplici antivirus.

Le sfide della cybersecurity: passiamo la parola ad Amir Rapaport

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Photo by Samantha Zucchi

Il tema cyberattacchi e incremento della cybercriminalità è stato il nucleo della nostra intervista con Amir Rapaport, il Founder e CEO di Cybertech. Come abbiamo accennato poco fa, la pandemia e il ricorso allo smartworking hanno finalmente portato all’attenzione generale il vero problema della sicurezza informatica. Abbiamo quindi chiesto a Rapaport se secondo lui, al momento, sta crescendo in modo più veloce la pericolosità del cybercrime o la consapevolezza degli utenti.

Lo ammettiamo, ci aspettavamo una risposta positiva. In cuor nostro credevamo che la consapevolezza degli utenti stesse crescendo più della pericolosità del cybercrime ma, ahinoi, non è così.

Sfortunatamente il cybercrime, che continua ad aumentare sempre di più, ogni singolo giorno. Il problema è che nell’attuale situazione e periodo storico in cui ci troviamo, il cybercrime si sviluppa in modo tremendamente veloce, così tanto che spesso è complicato stargli dietro. Cose che un tempo impiegavano 15 o anche 20 anni per svilupparsi nel mondo intero, adesso impiegano solo 5 mesi.

Per questo motivo dobbiamo stare attenti ogni singolo minuto, essere consapevoli di ciò che sta succedendo intorno a noi ed informarci costantemente. La minima disattenzione potrebbe causare un enorme disastro a te o anche alla tua azienda, quindi mi duole ammettere che il cybercrime sta aumentando e si sta evolvendo a ritmi incredibili.

In merito a ciò ci siamo quindi chiesti quale fosse la più grande sfida che la cybersecurity deve attualmente superare, in particolare visto ciò che sta succedendo tra Ucraina e Russia.

Credo che tutto ciò sia collegato in qualche modo alla pandemia, che ha reso tutto molto più semplice e veloce. Il trend era visibile già prima della pandemia ma a causa di essa siamo stati costretti ad entrare in una nuova era del digitale. Insomma, lavoriamo da casa, ci prendiamo cura della nostra salute online, paghiamo le bollette con il cellulare etc. Credo quindi che la sfida più grande sia quella di proteggere il cloud perché la maggior parte della nostra vita è racchiusa al suo interno.

Il cloud è come un oceano: vasto, meraviglioso, pieno di segreti e inaspettato. Non possiamo mai sapere quello che ci attende dietro l’angolo. Molte persone vogliono sfruttarlo per farci del male, rubarci i soldi, rubare le nostre informazioni personali e molto altro, ed è per questo che dobbiamo proteggerlo a tutti i costi. Dobbiamo quindi organizzare il cloud in modo sicuro per gli utenti. È una cosa a cui tutte le aziende stanno lavorando quindi ritengo che sia la nostra sfida più grande.

La metafora dell’oceano è stata particolarmente interessante e ci ha permesso di vedere il cloud in modo diverso. Non è solo una nuvola soffice – come molti potrebbero pensare – ma un vasto oceano che racchiude i nostri segreti, segreti di miliardi di persone.

La situazione in Italia

Siamo italiani, poco ma sicuro. Quindi, perché non chiedere ad uno dei più importanti esponenti del cybertech cosa ne pensa dell’attuale situazione in Italia? Abbiamo chiesto a Rapaport se, secondo lui, il nostro paese mostra margini di miglioramento dal punto di vista della sicurezza informatica.

Tradizionalmente l’Italia è sempre stato un paese molto sviluppato e industrializzato. È quindi importante notare che anche il “mondo fisico” come le industrie fanno parte del nuovo mondo digitale, sono in qualche modo connessi. Se un’azienda viene attaccata, anche le altre subiranno lo stesso destino.

L’Italia è un paese molto sviluppato anche dal punto di vista finanziario ed è uno dei migliori paesi del mondo.

Quindi, da quanto ne so e da quanto possiamo notare oggi, qui a Cybertech Europe, c’è molta collaborazione tra i Paesi dell’UE: questo significa che l’Italia non è da sola e può contare sull’aiuto degli altri. In generale, e in particolare nel mondo cyber, nessun Paese è mai da solo. Ci sono dei confini ma è come se, in realtà, non ci fossero.

Con il passare del tempo l’Italia sta migliorando la sua posizione e sta raffinando le sue abilità da un punto di vista cyber. Come abbiamo già detto, però, il pericolo della cybercriminalità continua ad aumentare e ciò che ritengo importante è che tutte le aziende collaborino tra di loro per porre fine, o bloccare, questa minaccia.

Cybertech 2022 ed Amir Rapaport: connettiamo il mondo

Cybertech Europe 2022, l’evento dedicato al settore della cybersecurity in collaborazione con Cybertech di Amir Rapaport e Leonardo, è sorprendente. È una realtà affascinante ed interessante, in grado di connettere il mondo. Ed è proprio questo lo scopo di Rapaport e della sua azienda.

Rapaport ci ha svelato che la missione principale di Cybertech è quella di connettere angoli diversi della stessa community, quindi della cybercommunity. Secondo lui viviamo tutti in un mondo che cambia ogni giorno, velocemente, senza sosta, e che ci sta portando in una nuova era tecnologica che lui stesso ha definito romantica. Non ci troviamo più nell’era industriale ma in quella digitale, caratterizzata da data e connettività.

Questa nuova ed affascinante era offre sempre più opportunità al mondo e ai suoi cittadini ma anche minacce. Per questo motivo il mondo ha bisogno di collaborare per rendere questa nuova era più sicura per tutti; per questo motivo è nata Cybertech.

Gli obiettivi futuri di Cybertech? Bene, cari lettori, Amir Rapaport non ci ha voluto svelare troppo – insomma, a tutti piacciono le sorprese, giusto? Prima di rispondere, Rapaport ha mostrato la sua gratitudine per l’incredibile interesse che il pubblico ha mostrato nel primo evento dopo la pandemia. Cybertech Europe 2022 ha ottenuto dei risultati davvero incredibili ed Amir Rapaport non se lo aspettava minimamente. Questo ha reso la sua esperienza nel nostro paese ancora più unica.

Per quanto riguarda il futuro di Cybertech e cosa ci aspetta più avanti, Rapaport ha dichiarato:

Quello che avete visto in questi giorni con Cybertech Europe 2022 è nulla in confronto a ciò che vedrete in futuro. Questo è solo l’inizio e non vediamo l’ora di aggiornarvi in futuro.

Per ulteriori informazioni riguardo Cybertech, potete consultare il sito ufficiale.

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Veronica Ronnie Lorenzini

Videogiochi, serie tv ad ogni ora del giorno, film e una tazza di thé caldo: ripetere, se necessario.

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