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La storia di John Belushi è tutta da riscoprire

Interpretò personaggi indimenticabili, influenzando i comici che sono venuti dopo di lui, ma chi era davvero?

John Belushi è una delle leggende del mondo della comicità americana. Una figura che ha contribuito moltissimo a porre le basi del panorama moderno, influenzando la generazione che lo ha seguito, partecipando alla nascita di uno dei palchi più importanti di sempre per il settore e dando vita a capolavori intramontabili del genere. La sua storia dovrebbe essere conosciuta da tutti (o quantomeno tutti gli appassionati di questo mondo) e ora è finalmente possibile farlo in maniera facile e più completa.

John Belushi, una biografia difficile da ricostruire

john belushi biografia comico storiaComplice la tragica conclusione, legata a problemi di dipendenza da alcool e sostanze stupefacenti, è facile ricondurre la vita del grande comico a un racconto da rockstar decadente. È questa in effetti l’immagine che può emergere leggendo la biografia curata da Bob Woodward, giornalista celebre per aver seguito lo scandalo Watergate. Un’opera che fin dal titolo Chi tocca muore – La breve delirante vita di John Belushi mette in chiaro l’approccio della narrazione.

Tuttavia, questa immagine del comico (ancora preponderante, anche in Italia) è spesso stata contestata da chi lo conosceva bene. A partire dalla moglie Judith Belushi Pisano, che nel tempo ha fatto di tutto per raccontare in maniera più completa la vita dell’uomo.

Un desiderio sentito fortemente anche da Sagoma Editore, casa editrice dedicata alla storia della comicità. Proprio per rendere giustizia alla storia di John Belushi ha realizzato, con la collaborazione della stessa Judith, un progetto editoriale unico. Si tratta della biografia definitiva del grande comico, costruita intorno ai libri scritti dalla vedova, intitolati Samurai Widow (peraltro mai arrivato prima in Italia) e Belushi.

Un’opera che approfondisce la vita di questa leggenda, per riuscire a comprendere meglio chi fosse davvero sia come uomo che come artista. Il tutto impreziosito da un ricchissimo inserto fotografico, con foto provenienti dall’archivio privato di Judith Belushi. Un’occasione unica di guardare oltre la narrazione tradizionale e capire di più sulla figura di John Belushi.

Il ritratto più veritiero di John Belushi

Ad aprire il volume si trovano ben tre prefazioni. La prima è di John Landis, che diresse Belushi in The Blues Brothers e Animal House. La seconda è dell’amico e compagno di tante avventure Dan Aykroyd. La terza è di Carlo Amatetti, editore del volume, che spiega le ragioni per cui questa nuova edizione era necessaria, perché era importante portare in Italia Samurai Widow (mai pubblicato prima) e fornisce qualche dettaglio su come sia stata realizzata l’unione delle due opere.

La struttura del volume è decisamente particolare, proprio per il suo sviluppo così complesso. Ne nasce un grande patchwork che racconta questo personaggio così importante da innumerevoli punti di vista differenti, esplorandone approfonditamente le diverse sfaccettature. Al racconto della moglie si accompagnano quelli di Landis, di Aykroyd, di Carrie Fisher e di tanti altri che l’hanno conosciuto e amato. Il tutto per fornire “finalmente, il ritratto più veritiero di John Belushi“.

Ma perché questa figura è stata così importante per la storia della comicità? In che modo ha lasciato il segno su questo mondo? Ripercorriamo in breve la sua vita per capirlo meglio.

Tutto iniziò a Chicago…

Il futuro grande comico nasce da una coppia di origine albanese nella città di Chicago nel 1949. Belushi resterà per sempre legato a questo luogo, anche se presto si trasferirà con la famiglia a Wheaton, dove conoscerà la futura compagna di una vita Judith. Soprattutto però sarà Chicago a restare legata all’attore. Sono tanti i racconti presenti nel libro di come la città sia stata ospitale (fin troppo a volte) con lui quando ci tornò anni dopo per girare The Blues Brothers.

Negli anni del liceo scopre e coltiva diverse passioni: la musica, il football e la recitazione, soprattutto quella comica. Scopre il suo gusto per la parodia, per l’imitazione e negli anni del college decide di entrare nel mondo del teatro. Torna a Chicago dove entra in una compagnia teatrale estiva e fonda un trio comico chiamata West Compass Players con due amici d’infanzia.

Insieme a loro riesce a entrare nel gruppo di improvvisazione comica The Second City. Qui la sua personalità si afferma sempre di più, diventando un membro chiave della compagnia e convincendolo definitivamente di aver trovato la propria strada.

Il passo successivo fu la collaborazione con il National Lampoon, il celebre progetto di Douglas Kenney e Henry Beard. Si unì alla squadra con lo spettacolo Lemmings grazie alla sua già celebre imitazione di Joe Cocker, per poi prendere parte al programma radiofonico National Lampoon’s Radio Hour. Qui fece la prima conoscenza con alcune figure chiave per lo show che avrebbe rivoluzionato completamente la comicità americana.

Live from New York, it’s Saturday Night!

John Belushi fu uno dei membri di quell’incredibile gruppo di comici che diede vita, sotto la guida di Lorne Michaels, al Saturday Night Live. Un programma eccezionale che alternava sketch di ogni tipo, realizzati in diretta televisiva. Diventerà un grande successo e uno dei pilastri fondanti della comicità americana moderna, creando o dando notorietà ad altri show, film e soprattutto personalità chiave di questo mondo. E una parte del merito va proprio a Belushi.

Il cast del 1975 non mancava certo di nomi di grande livello, da Gilda Radner a Chevy Chase, fino a Dan Aykroyd stesso, già grande amico di John, e molti altri presto si sarebbero aggiunti. Il nostro però spiccava come una delle figure più rappresentative e accattivanti. Grazie al proprio talento per la parodia e per le imitazioni, creò tantissimi personaggi per lo spettacolo, diventati immortali.

La sua imitazione di Joe Cocker esplose definitivamente sul palco dell’SNL, soprattutto quando si esibì proprio a fianco del vero cantante. Altrettanto celebri divennero il personaggio di Jake ‘Joliet’ Blues, che diventerà ancora più grande tra spettacoli musicali in giro per l’America e il film, e quello di Samurai Futaba. Forse più di altre queste maschere mettono in luce il talento eccezionale di John Belushi, capace di far ridere anche solo con la propria presenza.

Fu anche grazie al grande successo dei suoi personaggi, che il Saturday Night Live divenne all’epoca un pilastro della comicità americana. La fama di John Belushi crebbe a dismisura e dopo cinque anni nel cast del programma, venne il momento per la sua carriera di fare un altro balzo in avanti.

John Belushi arriva sul grande schermo

john belushi biografia comico storiaPiano piano si aprirono le porte del cinema per il comico. Qualche esperienza c’era già stata in passato, ma fu nel 1978 che avvenne il suo vero debutto sul grande schermo, con una pellicola a tutti gli effetti seminale. Si tratta di Animal House, sviluppo cinematografico di quel National Lampoon con cui Belushi collaborò anni prima.

Si trattò di un successo economico incredibile, ma soprattutto lasciò un segno indelebile nella storia della comicità. Ancora oggi si sente l’influenza fondamentale di questa pellicola in show e film incentrati sul mondo del college (e non solo). Belushi interpreta qui Bluto, personaggio che si ritaglierà alcuni dei momenti più memorabili della pellicola, diventando ancora di più noto al grande pubblico.

E poi si arriva all’altro grande successo cinematografico di John Belushi, The Blues Brothers. Un progetto che da una parte poteva contare sulla popolarità dei personaggi, è vero, ma che dall’altra era rischiosissimo. Dan Aykroyd era al suo primo tentativo di sceneggiatura cinematografica e soprattutto il film non mostrava praticamente mai il volo delle sue stelle principali (quasi) sempre nascoste da cappello e occhiali scuri. Non la miglior scelta commerciale.

Nonostante questo, il successo fu anche in questo caso eccezionale e lanciò verso le stelle la carriera di John Belushi. Si aprirono le porte per tante nuove opportunità, a partire da un film a cui Dan stava lavorando, una commedia su un gruppo di scienziati chiamato ad affrontare un esercito di fantasmi… Un’ascesa interrotta bruscamente dalla morte di John Belushi, avvenuta il 5 marzo del 1982.

L’immensa eredità di John Belushi

john belushi biografia comico storiaÈ davvero difficile sovrastimare il contributo dato da John Belushi alla storia della comicità americana. Da una parte questo si intreccia strettamente con il Saturday Night Live. Il comico ha avuto un ruolo chiave nella sua nascita e nel suo diventare sempre più grande e importante. Da un certo punto di vista quindi, è merito suo se sono nate stelle che proprio all’SNL devono moltissimo, come Eddie Murphy, Bill Murray, Chris Rock, Mike Myers, Will Ferrell, Tina Fey, Amy Poehler, Will Forte, Andy Samberg, Bill Hader e tantissimi altri ancora.

Ma non è solamente tramite il Saturday Night Live che Belushi ha influenzato le generazioni che lo hanno seguito. Personaggi come John ‘Bluto’ Blutarsky hanno fatto storia, dando vita a un modello replicato innumerevoli volte nella cinematografia successiva.

E ancora, è innegabile che si possano ritrovare influenze dirette dello stile comico di John Belushi, così fisico e travolgente in tante figure moderne. Molto si è detto su quanto abbia ispirato Jack Black, ma ci sono tanti altri attori che hanno un debito più o meno consistente nei confronti del Samurai.

E a prescindere da tutto, i suoi film, i suoi sketch, i suoi personaggi sono ancora oggi freschi e capaci di conquistare (e fare ridere a crepapelle). Rituffarsi nella vita di John Belushi non è solamente un’occasione d’oro per conoscere una figura fondamentale della storia moderna della comicità, ma anche per scoprire tante perle nascoste della sua carriera. Il tutto grazie al talento incredibile di quest’uomo eccezionale.

John Belushi. La biografia definitiva.: 1
  • Editore: Sagoma
  • Autore: Judith Belushi Pisano , Tanner Colby , Dan Aykroyd , Nunziante Valoroso
  • Collana: Di profilo

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Mattia Chiappani

Ama il cinema in ogni sua forma e cova in segreto il sogno di vincere un Premio Oscar per la Miglior Sceneggiatura. Nel frattempo assaggia ogni pietanza disponibile sulla grande tavolata dell'intrattenimento dalle serie TV ai fumetti, passando per musica e libri. Un riflesso condizionato lo porta a scattare un selfie ogni volta che ha una fotocamera per le mani. Gli scienziati stanno ancora cercando una spiegazione a questo fenomeno.

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