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La recensione di Maglam Lord, unione di tradizione e innovazione

Il mondo dei JRPG, i videogiochi di ruolo nipponici, è ormai una dimensione sempre più in espansione, in grado di catalizzare l’attenzione di tantissimi giocatori. Tra franchise molto citati e altrettanto famosi, in primis quello di Square Enix con Final Fantasy, o Persona di Atlus e ASCII Corporation, vi sono anche altre piccole serie, come quella di Hyperdimension, edita da PQube e che, dal 4 gennaio, ci regala Maglam Lord. Si tratta del nuovo JRPG d’azione di Felistella che sbarca su Nintendo Switch e PlayStation 4, portando il suo gameplay frizzante sulle nostre console. Maglam Lord è stato scritto da Kei Miyakozuki, già autore di Summon Night, mentre il character design e le illustrazioni delle ambientazioni sono nati dalla penna di Lack, creatore di Okada Izo direttamente tratto da Fate Grand Order. Scopriamo subito insieme com’è stata la nostra avventura nel mondo di Eusdal, vissuta in versione Nintendo Switch.

La recensione di Maglam Lord – La storia dei Signori delle Spade

Maglam Lord, come anticipato, è ambientato a Eusdal, un mondo magico dove dobbiamo vestire i panni di un Killizzerk, ossia il Lord demoniaco delle Spade, e di cui possiamo scegliere se impersonare il protagonista maschile o femmile. Le differenze tra i due sono davvero esigue, a partire dai loro tratti fisici e dal loro abbigliamento, dunque la scelta sarà praticamente indifferente ai fini del gioco (e non sarà l’unica a esserlo). Torniamo a noi, e alla trama di gioco: dopo aver perso i poteri, il Lord è l’ultimo della sua stirpe. Ci risvegliamo infatti in una realtà dove praticamente tutto quello che conosciamo è cambiato e la nostra specie è ormai sull’orlo dell’estinzione.

Come fare, dunque? Non ci resta che imbracciare le armi, ben tre per volta (altrimenti che Lord delle Spade saremmo?) e partire all’avventura, una quest dopo l’altra. Siamo consapevoli di essere un Demon Lord in via di estinzione, completamente soli e senza alcun potere. Siamo rimasti solo affiancati da uno spiritello verde, di nome Balgackwein, e dal nostro fedele assistente Satyus. Ma sul campo di battaglia assaporeremo la sola compagnia delle nostre armi, i Maglam, ossia spade, asce, pugnali e quant’altro di questo genere. Proprio uno dei principali modi per avanzare nel gioco, oltre al compimento delle missioni come vedremo a breve, sarà quello di forgiare Maglam sempre più potenti.

Tra parecchie sequenze narrate…

Partiamo allora per questa missione alla volta dei nostri poteri facendo esperienza di un gameplay dove non vi è un vero e proprio equilibrio tra sequenze narrate e azione. Infatti i dialoghi risultano davvero lunghi e verbosi, con il rischio di scadere nella noia. A questo eventuale problema, la soluzione offerta è quella di impostare l’opzione Skip. Si incorre però nel rischio di perdersi importanti dettagli ai fini della narrazione (ma non dell’azione), o Auto, semplicemente per fare sì che l’IA proceda in maniera indipendente. Se vogliamo però recuperare alcune battute degli scambi dialogici, possiamo contare sul backlog. Sarà una preziosa risorsa per tornare indietro e, volendo, riascoltare anche la battuta che ci siamo persi, doppiata in lingua originale. Ricordiamo che il gioco è però totalmente tradotto in inglese, senza possibilità di impostare diversamente né la lingua dei dialoghi, né quella di doppiaggio).

Importante è anche osservare come alcune delle nostre battute sono derivate da scelte che possiamo fare in maniera attiva tra diverse opzioni. Ciascuna delle battute può darci un punteggio “di stile”, tra “cool”, “funny” e “demonic”, così come ci viene indicato quale personaggio può gradire la nostra risposta, ma la vicenda complessiva non viene variata a seconda della nostra scelta. Come anticipavamo, non necessariamente le nostre scelte vanno a modificare in maniera importante e definitiva il gameplay.

… e diversi generi di azione in un solo gameplay

Se da un lato dunque abbiamo questa importante ricchezza dialogica, impreziosita da una cura grafica non indifferente in puro stile manga, dall’altro dobbiamo scendere nei dungeon di volta in volta, quando siamo finalmente chiamati a scontrarci con i nemici. Per farlo, possiamo forgiare di volta in volta spade davvero potenti e metterle alla prova in una combinazione di elementi Action RPG e da un sistema di combattimento hack’n’slash

A questa fase di pura azione possiamo accedere solo tramite l’opzione Request Board del menu principale. Qui possiamo rintracciare le varie missioni, grazie alle quali possiamo consentire alla storia di progredire. Piccolo, ma importante, dettaglio: durante ciascuna di queste missioni non possiamo salvare la partita, né interrompere il gioco per poi riprenderlo in un secondo momento. Ognuna delle quest deve essere affrontata interamente e subito, pena la perdita dei progressi di gioco. Al limite, possiamo abbandonare la missione, ma non sempre questa opzione è disponibile. Inoltre sono anticipate da una piccola scheda con dettagli e panoramica di quanto ci attende, quali sono gli obiettivi da raggiungere ed eventuali informazioni sui nemici che troveremo. 

Sul campo di battaglia si accende dunque la sfida: ognuno dei personaggi del nostro team viene tradizionalmente indicato da una icona e dalla barra dei punti vitali e di quelli necessari per fare uso dei nostri poteri, oltre a fare uso di oggetti e abilità al bisogno. Inoltre siamo di fronte a un titolo che torna a proporre un classico stilema amarcord di questo genere, nell’ambito dei combattimenti. Quando ci scontriamo con i nemici, viene interrotta la nostra esplorazione sul campo e si apre una nuova schermata di gioco realizzata ad hoc e a scorrimento orizzontale in 2.5D. Si parla di scontri casuali e dalla difficoltà crescente, ma che non ci rende impossibile l’avanzamento di gioco. 

L’importanza delle armi in Maglam Lord

La facilità con cui riusciremo ad andare oltre ogni scontro, come abbiamo detto all’inizio della nostra recensione, sta anche nella potenza delle nostre armi. Forgiare Maglams è fondamentale, così come prendersi cura delle nostre armi. Infatti queste possono anche essere potenziate da decorazioni particolari, che non solo le abbelliscono e le modificano da un punto di vista estetico, ma tornano utili anche per potenziarle.

Le opzioni offerte dal menu principale sono parecchie, tra le quali compare anche la possibilità di recuperare immagini ufficiali dalla Galleria e i brani tratti dal gioco. Ammettiamo però che bisogna acquisire un po’ di dimestichezza con quanto concerne uso e potenziamento delle armi: a volte, data l’importanza attribuita a queste ultime, al loro uso e potere, sembra che Maglam Lord si possa più facilmente avvicinare a un gestionale. Dobbiamo spesso dedicare la nostra attenzione alla cura delle armi, al loro miglioramento e alla eventuale modifica delle stesse. 

Non solo armi, ma anche l’acquisto di beni richiede un certo livello di attenzione. Dobbiamo vedercela infatti anche con la cosiddetta Happiness Tax. Si tratta di una donazione volontaria che possiamo usare per scambiare oggetti con doni, alias oggetti rari ed esclusivi.

Ultimo, ma non meno importante, l’aspetto più vicino ai dating simulator. Sì, avete capito bene: siamo una specie in via d’estinzione, dunque qual è il modo più immediato per evitare di sparire dalla faccia della terra? Metterci alla ricerca della nostra anima gemella non sarà facile, tantomeno riuscire a sposarci con quest’ultima. Potremo infatti avere a che fare con diversi partner nel corso del gioco e cercare di tramandare i nostri poteri alla prossima generazione.

La recensione di Maglam Lord in pillole

Maglam Lord è un titolo complesso, a tratti lento, ma che merita di essere provato per il pastiche di generi che offre. Da un punto di vista dello storytelling e del comparto artistico, i nomi da citare sono notevoli per gli amanti dei JRPG in puro stile nipponico, come abbiamo visto. L’attenzione alla resa grafica è evidente e il motore di gioco non cala di giri e di prestazioni in nessun momento dell’azione, rendendo la nostra esperienza fluida e scorrevole. Qualora desideraste provare questo titolo anche collegando la vostra Nintendo Switch al televisore, nessun calo di framerate è stato individuato anche in questa modalità. Anche la resa grafica non subisce alcuna diminuzione di prestazione. Un titolo dunque che non vede l’ora di essere tra le vostre mani.

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Francesca Sirtori

Indielover, scrivo da anni della passione di una vita. A dispetto di tutti. Non fatevi ingannare dal faccino. Datemi un argomento e ne scriverò, come da un pezzo di plastilina si ottiene una creazione sempre perfezionabile. Sed non satiata.

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