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Linee guida sull’IA: l’Italia firma un documento assieme ad altri 18 Paesi

Sono raccomandazioni non vincolanti

L’intelligenza artificiale, specie quella generativa, sta entrando sempre più nella nostra quotidianità.

E, mentre ci avviciniamo al primo anniversario di ChatGPT (lanciato il 30 novembre 2022), sta riempiendo le cronache delle più varie notizie. Si pensi all’intricata vicenda dell’allontanamento e poi del rapidissimo reintegro di Sam Altman alla guida di OpenAI. O al recentissimo lancio – da parte di quello che è forse il suo maggior competitor, Anthropic – del chatbot Claude 2.1. O, ancora, all’apertura di un’indagine da parte del nostro Garante della privacy per fare chiarezza sulla modalità di raccolta dati per addestrare gli algoritmi dell’intelligenza artificiale.

Ma la notizia forse più importante è quella apparentemente minore: le foto generate dall’IA saranno escluse dal celebre concorso fotografico World Press Photo Contest. Anche se forse il criterio di esclusione passa attraverso regole non chiarissime e arbitrarie.

Linee guida sull’IA: l’Italia firma un documento con altri 18 Paesi

La decisione di World Press Photo, benché discutibile nella forma, è centrale nel contenuto. Perché per il futuro prossimo dell’intelligenza artificiale (e nostro) sarà fondamentale dotarsi di regole certe, univoche e né troppo restrittive né troppo libertarie.

Per questo 18 Paesi, tra cui l’Italia, hanno presentato un documento contenente le linee guida per uno sviluppo sicuro dei sistemi di IA.

Il documento, lungo 20 pagine, si chiama proprio così, Guidelines for secure AI system development.

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Il documento

Il documento con le linee guida sull’IA, sottoscritto da 23 agenzie di 18 Paesi, è stato reso pubblico nella giornata di lunedì 27 novembre.

I Paesi coinvolti sono Australia, Canada, Cile, Corea del Sud, Estonia, Francia, Germania, Giappone, Israele, Italia, Nigeria, Norvegia, Nuova Zelanda, Polonia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Singapore e Stati Uniti.

Le linee guida sull’IA nascono dalla prima conferenza internazionale sull’argomento, l’AI Safety Summit, che si è tenuto l’1 e 2 novembre scorsi nel Regno Unito.

Obiettivo del documento è quello di diventare un primo punto di riferimento per gli sviluppatori, in modo che si possa lavorare a (e fruire di) un’intelligenza artificiale responsabile, etica e sicura.

Le linee guida

Le linee guida sull’IA contenute nel documento non sono vincolanti. Ma vogliono fungere da bussola per uno sviluppo e utilizzo dell’intelligenza artificiale etico e responsabile.

La parola chiave è sicurezza, o meglio cybersicurezza, che deve sovrintendere ogni momento, dalla progettazione allo sviluppo alla fruizione, anche per evidenti ragioni legate al sempre più diffuso fenomeno delle azioni di hackeraggio.

Le quattro aree chiave

Il documento con le linee guida sull’IA si divide in quattro aree chiave: progettazione sicura, sviluppo sicuro, implementazione sicura, funzionamento e manutenzione sicuri.

La prima area contiene linee guida che si applicano alla fase di progettazione dell’IA, in cui è fondamentale la comprensione di rischi e minacce.

Della seconda area fanno parte linee guida che si applicano alla fase di sviluppo dell’IA, “compresa la sicurezza della catena di fornitura, la documentazione e la gestione delle risorse e del debito tecnico”.

La terza area contiene linee guida che si applicano appunto alla fase di implementazione del sistema di IA, compresa la protezione dell’infrastruttura da compromissioni o perdite di dati, ma anche al rilascio responsabile.

Infine, la quarta area, con linee guida che si applicano alla fase di funzionamento e manutenzione sicura dell’IA, in cui si monitora il sistema, anche nei suoi aggiornamenti e nella condivisione delle informazioni.

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Le dichiarazioni

Sul documento internazionale con le linee guida sull’IA si è espresso Bruno Frattasi, direttore generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN).

Frattasi ha detto: “L’Intelligenza Artificiale è una sfida a cui l’Agenzia non vuole e non può sottrarsi. Per questo abbiamo aderito con convinzione a questa iniziativa.

È una sfida che può essere vinta solo tutti assieme: dobbiamo mettere a disposizione le migliori energie, intellettuali e strumentali del nostro Paese e di tutti gli altri Paesi che si apprestano ad affrontare, a partire dal prossimo G7 a guida italiana, questa impresa così altamente impegnativa per l’intera umanità”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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