fbpx
AttualitàMusicaNews

Il punk dei Clash diventa inno per l’Ucraina: da London Calling a Kiev Calling

Facciamo un salto nel 1979, quando i The Clash rilasciarono London Calling, diventato oggi un inno per la resistenza ucraina al grido di Kiev Calling.

London Calling: dalla Londra del 1979 all’Ucraina del 2022

La foto di Paul Simonon che sfascia il suo Fender Precision Bass scattata da Pennie Smith. Questa l’iconica copertina di London Calling, doppio LP dei The Clash uscito nel dicembre del 1979, circa dieci anni dopo quella phoony Beatlemania citata nella title-track, e quasi un decennio prima della caduta di quel Muro che divideva simbolicamente il mondo due. Un album divenuto icona della musica punk, anche se definirlo punk è assolutamente limitativo, con le sue influenze ska, reggae, rockabilly e persino jazz. Insomma i Clash, figli diretti dei Sex Pistols, avevano davvero qualcosa da dire e, rispetto ai loro genitori anarchici, i loro testi preferivano il socialismo al nichilismo tipico dei Sex Pistols. Una visione che si riflette anche sulle composizioni: l’atteggiamento resta punk, ma la ricerca musicale mira altrove, soprattutto alla Giamaica.

Il doppio disco si apre con l’omonima London Calling, destinata a diventare manifesto della musica di Joe Strummer e co. Impossibile però capire a fondo il brano senza cogliere tutti i riferimenti reali all’epoca. Un periodo dominato dalla guerra fredda, dal terrore di un olocausto nucleare alla quale la popolazione europea si stava tristemente abituando. Tuttavia il “nuclear error” del testo non fa riferimento alle bombe, ma all’incidente di Three Mile Island, dove una centrale nucleare americana rischiò di far saltare in aria l’intera popolazione della Pennsylvania.

E poi c’erano le preoccupazioni, tutte inglesi, come quella dell’imminente alluvione causata dal Tamigi. Nel testo Strummer canta “Londra sta per annegare e io, io vivo proprio vicino al fiume”. Un intero mondo sull’orlo dell’Apocalisse quello del 1979, che i Clash riuscirono a raccontare con la forza dirompente che solo la loro critica alla società sapeva narrare. Il nome del brano poi: un chiaro riferimento alle parole di identificazione della Radio Internazionale della BBC, che nella Seconda Guerra mondiale era solita cominciare le trasmissioni annunciando “This is London Calling here…”

Kiev Calling: 43 anni dopo la canzone diventa inno di resistenza in Ucraina

Ci sono canzoni e album che invecchiano bene. Questo è decisamente il caso di London Calling, il cui testo risulta attuale anche oggi, con un’ennesima guerra nucleare alle porte e l’Ucraina invasa dalla Russia. Non a caso il brano è stato ripreso dai Beton, band ucraina proveniente proprio da quella Leopoli messa a ferro e fuoco dagli invasori russi. La cover del brano, opportunamente rinominato Kiev Calling, ha avuto immediatamente successo, facendo in poche ore il giro del mondo e della rete.

Anche il testo ha subito delle modifiche importanti. La frase “London Calling to the underworld/come out of the come out of the cupboard, you boys and girls” è immediatamente diventata “Kyiv calling to the whole world/come out of neutrality you boys and girls”. E niente più “phony Beatlemania”, che diventa un attacco diretto al Cremlino con “phony Putinmania”. E infine un appello al mondo occidentale: “Kyiv chiama la zona Nato, dimenticatevi che riusciremo a farcela da soli”.

Nel video del brano la band ucraina ha anche ripreso l’estetica dell’iconica copertina originale, sostituendone i colori e le scritte. Non solo una denuncia dal valore artistico però. Quello dei Beton è anche un atto concreto, in quanto l’intero ricavato delle vendite sarà devoluto all’Ukraine Resistance Movement (FURM).

Le accuse di fascismo e la smentita dei Beton

Poco dopo la pubblicazione della cover dei Beton, la band è stata attaccata da diversi utenti in rete per una foto presente sul loro profilo Instagram. Lo scatto ritrae i componenti del gruppo mentre indossano la classica maglia dei Ramones, con la scritta Bandera al posto del nome della band. Il riferimento è a Stepan Bandera, controverso politico ucraino, che nel corso della Seconda Guerra Mondiale collaborò con i nazisti per combattere i sovietici.

Si tratterebbe, come fatto notare dal cantante folk Billy Bragg, di un accostamento discutibile, dato che i Clash si sono sempre dichiarati apertamente antifascisti. Di seguito le parole di Bragg.

“Possiamo discutere sul significato di London Calling e su quello che Joe Strummer avrebbe detto sulle modifiche del testo, ma possiamo essere sicuri che non avrebbe mai concesso il permesso di usare una sua canzone a una band che sostiene i fascisti”

La risposta della band ucraina non si è fatta attendere e, dopo aver rimosso le foto incriminanti dai propri social, ha dichiarato su Facebook:

“Bandera è un eroe per molti ucraini, simbolo di resistenza rispetto all’occupazione russa e di Maidan. Ha anche trascorso molti anni in un campo di concentramento nazista come prigioniero. Condanniamo le atrocità commesse in nome di Bandera. Noi, abbiamo registrato il pezzo perché amiamo i Clash e la loro visione sulla resistenza verso qualsiasi forma di oppressione. Proprio come loro noi siamo antifascisti e antirazzisti. Vogliamo vivere in un Paese democratico e libero dalla guerra. Un Paese ove chiunque, indipendentemente dalla razza o dal credo, possa sentirsi il benvenuto. Chiunque ascolti le nostre canzoni sa che scriviamo di resistenza, consumismo e libertà. Non abbiamo tempo per la politica estremista”.

London Calling dei The Clash: testo originale del brano

London calling to the faraway towns
Now war is declared and battle come down
London calling to the underworld
Come out of the cupboard, you boys and girls
London calling, now don’t look to us
Phony Beatlemania has bitten the dust
London calling, see we ain’t got no swing
Except for the ring of the truncheon thing

The ice age is coming, the sun’s zooming in
Meltdown expected, the wheat is growing thin
Engines stop running, but I have no fear
‘Cause London is drowning
I live by the river

London calling to the imitation zone
Forget it, brother, you can go it alone
London calling to the zombies of death
Quit holding out and draw another breath
London calling and I don’t want to shout
But while we were talking, I saw you nodding out
London calling, see we ain’t got no high
Except for that one with the yellowy eye

The ice age is coming, the sun’s zooming in
Engines stop running, the wheat is growing thin
A nuclear era, but I have no fear
‘Cause London is drowning
I, I live by the river

The ice age is coming, the sun’s zooming in
Engines stop running, the wheat is growing thin
A nuclear era, but I have no fear
‘Cause London is drowning
I, I live by the riverNow get this

London calling, yes, I was there, too
And you know what they said? Well, some of it was true
London calling at the top of the dial
And after all this, won’t you give me a smile?

I never felt so much alike, alike, alike, alike

London Calling [4 LP]
  • double vinyl album/LP (12" size)
  • released 2015 in Europe by Columbia (88875112701)
  • Genre: Punk/Hardcore Great Britain

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🚪 La pericolosa backdoor di Linux, disastro sventato da un solo ricercatore
 
🎶Streaming Farms: il lato oscuro della musica, tra ascolti falsi e stream pompati
 
✈️Abbiamo provato DJI Avata 2: sempre più divertente!
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
  
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
  
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
  
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
  
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
  
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button