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Smart home: mercato in crescita in Italia nel 2022, +18%

Lo dice una ricerca dell'Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano

Com’è lo stato di salute della smart home, ossia quell’insieme di dispositivi che rende tutto più semplice tra le mura domestiche (e rende noi più pigri e meno dinamici?).

Ha provato a rispondere l’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano. Che nella giornata di venerdì 17 febbraio ha reso pubblici i dati della sua ricerca annuale.

Due spinte opposte

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Come si legge nella pagina dedicata all’evento in cui è stato presentato il report, il 2022 è stato contraddistinto da due spinte opposte.

Da una parte, “i frequenti rincari del costo dell’energia, abbinati a incentivi e bonus, hanno spinto i consumatori a porre maggiore attenzione verso i propri consumi, sfruttando – in parte – anche le tecnologie smart per la casa.”

Ma dall’altra, “sono continuate le emergenze causate dalla carenza di semiconduttori e materie prime, oltre che da forti instabilità lungo le supply chain, che hanno posto parzialmente un freno allo sviluppo del mercato, causando mancate vendite rilevanti sulla scia di quanto era già avvenuto nel 2021.”

Quindi, in Italia, quali sono stai i numeri della smart home nel 2022?

smarthome

I numeri della smart home nel 2022

Pare proprio che i numeri della smart home in Italia, per il 2022, siano stati lusinghieri.

Ha infatti segnato il tasso di crescita più alto tra i Paesi europei: un +18% che equivale a 770 milioni di euro. Il tasso di crescita della Spagna è stato del +10% (530 milioni di euro), del Regno Unito + 4,1% (4 miliardi di euro), della Francia +2% (1,3 miliardi), addirittura in calo la Germania (-5%, 3,7 miliardi di euro).

Crescita forte, numeri ancora bassi

La forte crescita in percentuale è un dato di certo confortante.

Ma che bisogna soppesare con altri. La spesa pro capite per la smart home, ad esempio, nel nostro Paese è ancora molto bassa. L’impegno in Italia è di 13 euro per abitate, un sesto di quello dei cittadini USA (59,6 euro per abitante). Siamo lontani anche da Regno Unito (61,6 euro per abitante) e Germania (44,5 euro per abitante).

Secondo la ricerca, al netto della crisi dei semiconduttori l’espansione del nostro mercato avrebbe potuto essere del 33%.

Il mercato italiano

Il mercato italiano della smart home è composto principalmente da quattro voci di spesa.

La prima comprende caldaie, termostati e condizionatori connessi per riscaldamento e climatizzazione (155 milioni di euro). Seguono le soluzioni per la sicurezza (150 milioni di euro), gli elettrodomestici connessi (140 milioni) e gli smart speaker (137 milioni).

Smart home e risparmi

Un punto fondamentale è quello dei risparmi legati all’uso dei dispositivi di smart home.

Che potrebbero ridurre i consumi energetici annuali del 23% per il riscaldamento e del 20% per l’elettricità.

Concretizzando, circa 330 euro per un bilocale di 70 metri quadrati, e sino a 460 euro per un trilocale di 110 metri quadrati.

Ma questa eventualità non è ancora troppo nota. Infatti, se l’81% degli italiani per risparmiare adotta comportamenti virtuosi (81%) o acquista dispositivi ed elettrodomestici che consumano meno (42%), solo il 17% adopera oggetti smart per il monitoraggio dei consumi in tempo reale, e l’11% li utilizza per il riscaldamento e il raffrescamento.

L’uso dell’app

Il 63% dei consumatori italiani con oggetti connessi in casa utilizza frequentemente le funzionalità smart (+2% rispetto al 2021).

L’App è la principale interfaccia (72%), e cresce addirittura del 24% il numero di consumatori in grado di attivare in autonomia le app associate agli oggetti smart (78%).

Il 34% utilizza un’unica app per gestire più dispositivi (+11% rispetto al 2021), nella maggior parte dei casi dello stesso brand (22%, +6%), ma nel 12% dei casi (+5%) anche di brand differenti.

Il commento

Giulio Salvadori, direttore dell’Osservatorio Internet of Things, ha commentato i dati.

Salvadori ha detto: “Il 2022 ha portato grandi novità sul fronte della domanda e dell’offerta di soluzioni smart per la casa. L’aumento dei prezzi dell’energia ha spinto i consumatori a porre maggiore attenzione ai propri consumi, sfruttando in parte anche le tecnologie smart.

Lato offerta, si assiste al riposizionamento di alcuni dei principali player sul mercato, con strategie che mettono sempre più al centro il risparmio energetico. Parallelamente, si rafforza l’offerta dei nuovi servizi smart per la casa, con nuovi modelli di business in rampa di lancio, ed evolve il ruolo degli ecosistemi, con Matter in prima fila tra le iniziative più rilevanti.

Anche negli ultimi dodici mesi è continuata la carenza di semiconduttori e materie prime, che ha parzialmente rallentato lo sviluppo del mercato”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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