Il caso Palworld e le controversie con i Pokémon: possiamo davvero parlare di plagio?

Che Palworld sia il videogioco del momento non è di certo un segreto. Il Survival realizzato da Pocket Pair, Inc. e sulla bocca e sui PC di milioni di giocatori. Nel giro di pochissimi giorni, Palworld è infatti riuscito a superare ogni record di vendite e giocatori attivi su Steam arrivando a vendere ben 7 milioni di copie in soli 5 giorni. Ma il successo non è l’unico motivo per cui il gioco è tanto in voga. Palworld è stato infatti accusato di plagio ben prima che il gioco uscisse, accusato di aver scopiazzato qua e la il design dei ben più famosi Pokémon.

Le accuse si sono cementificate con l’uscita del gioco che ha mostrato il design degli oltre 100 Pal, il nome delle creature di Palworld, presenti al lancio. Ma in tutto questo clamore, il silenzio da parte di Nintendo e The Pokémon Company, famosi per proteggere a denti stretti la proprietà intellettuale dei Pokémon, fa ancora più discutere.

Forse perché in fondo Palworld non può davvero essere accusato di plagio? O è solo questione di tempo?

Il Caso Palworld Vs Pokémon: le accuse di plagio

Che siate o meno entrati nel coloratissimo mondo di Palworld, disponibile dal 19 gennaio su PC e Xbox, se siete dei videogiocatori sarete sicuramente entrati a contatto di questi bizzarri mostriciattoli. Definito “Pokémon ma con i mitra”, Palworld si presenta come un Open World/ Survival Game abitato dai Pal, mostri dalle caratteristiche peculiari con attacchi elementi che possono essere catturati con una speciale sfera.

Ok, da queste poche righe i parallelismi con i Pokémon sono già tantissimi e ovviamente, andando avanti la situazione non migliora. A ciò si aggiungono anche le ricerche di videogiocatori e appassionati di Pokémon che, con fare per nulla pacifico, hanno messo l’accento sulle tante, troppe somiglianze con l’amato franchise di Satoshi Tajiri.

Secondo altri utenti invece, gli sviluppatori di Palword non solo avrebbero copiato stile, design e colori dei Pokémon ma addirittura avrebbero usato i modelli 3D usati in Pokémon Scarlatto e Violetto e utilizzarli come base per sviluppare i propri Pal, andando a estrapolare il codice sorgente del gioco. Questo atto andrebbe ben oltre il plagio e interesserebbe la sfera della proprietà intellettuale. Tuttavia, si tratta al momento solo di teorie e accuse generiche che non hanno una base legale e nessuna può essere usata come accusa di plagio da parte di Nintendo.

La non-parola a Nintendo

Takuro Mizobe CEO di Pocketpair, ha più volte affermato che Palworld ha superato le revisioni legali già in fase di sviluppo e che non è stata intrapresa alcuna azione legale contro la software house. Lo stesso Mizobe ha affermato: “Realizziamo i nostri giochi con la massima serietà e non abbiamo assolutamente alcuna intenzione di violare la proprietà intellettuale di altre società”.

Effettivamente se ci fossero stati dei problemi in termini di copyright, Nintendo e il suo team di legale, particolarmente rigido, avrebbero colto l’opportunità di portare la questione in tribunale ben prima della pubblicazione di Palworld.

L’inflessibilità di Nintendo nei confronti di chi tocca le proprie IP è infatti leggendaria, che sia fare causa a chi viola il copyright, bloccare qualsivoglia modifica ai propri giochi e persino bloccare una mod che portava i Pokémon proprio nel mondo di Palworld rilasciati pochi giorni fa.

In conclusione: plagio o non plagio?

La storia ci fa capire che se questo fosse realmente un plagio, Palworld non avrebbe mai visto la luce. Nintendo e The Pokémon Company agiscono esclusivamente quando c’è un reale infrangimento con il proprio Copyright e il fatto che Palworld stia pascolando felice nel mercato videoludico, ci da la risposta a questa domanda.

Se la situazione dovesse cambiare e Nintendo dovesse riscontrare problemi ben più grossi di un banale scopiazzamento, siate cerchi che lo verremo a sapere tutti quanti a gran voce.

Voi che ne pensate? Siamo davvero di fronte ad un caso di plagio?

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