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Neuralink al lavoro su una tecnologia capace di agire sul cervello

La startup guidata da Elon Musk sarebbe al lavoro su una tecnologia capace di lavorare sul tessuto cerebrale

La startup guidata da Elon Musk Neuralink sarebbe attualmente al lavoro su una tecnologia impiantabile nel tessuto cerebrale che, ideata per creare un’interfaccia tra cervello e computer, dovrebbe avere un minore impatto rispetto a quelle attualmente in uso.

La tecnologia in sviluppo firmata Neuralink

Le tecnologie attualmente in uso per generare connessioni tra cervello e computer hanno un effetto sul potenziale del tessuto cerebrale, ma potrebbe non essere più così.

A renderlo possibile sarebbe la startup guidata da Elon Musk Neuralink, che si sarebbe da poco messa al lavoro su una nuova tecnologia impiantabile nel tessuto cerebrale che, rispetto a quelle utilizzate fino ad ora, avrebbe un impatto minore proprio su quest’ultimo.

All’evento organizzato per presentare la tecnologia Elon Musk avrebbe affrontato il tema riguardante i possibili utilizzi medici di un dispositivo simile, e di come quest’ultimo sia ideato per tentare di ottenere una sorta di simbiosi con l’Intelligenza Artificiale.

L’arrivo della tecnologia e la sua applicazione

A mostrarsi ottimista riguardo al possibile periodo previsto per l’arrivo della tecnologia sul mercato è Max Hodak, co-fondatore e presidente della società, che non ha però voluto effettuare dichiarazioni precise.

Hodak si è per questo limitato ad affermare il desiderio – e la speranza – della società di poter iniziare i test umani già dal prossimo anno, possibilmente anche tramite collaborazioni con neurochirurghi di Stanford e altre istituzioni.

I primi test sarebbero, nel caso, concentrati sulla possibile applicazione medica della tecnologia Neuralink, ad esempio per consentire agli amputati di riprendere la mobilità tramite protesi, o di recuperare eventuali carenze sensoriali.

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Come verrà “installata” la tecnologia

Una delle difficoltà all’ingresso della tecnologia non solo nella sperimentazione, ma anche nel successivo mercato, potrebbe essere la sua applicazione.

La tecnologia di Neuralink richiede infatti un vero e proprio lavoro di “cucito”, iniziato tramite la creazione di fori reali nel cranio del soggetto e successivo inserimento di fili ultra sottili, che andranno a creare una simil-tela.

I risultati ottenuti dalla società dai primi tentativi effettuati su topi in laboratorio hanno rivelato enormi potenzialità e un minore impatto sul tessuto cerebrale, ma il tempo di permanenza della tecnologia nel cervello potrebbe presto generare problemi ancora da scoprire.

Siete curiosi di vedere l’evoluzione di questa tecnologia?

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Source
tech crunch

Maria Elena Sirio

Videogiocatrice dall'infanzia, innamorata del fantasy e dell'avventura (ma, soprattutto, di Nathan Drake), con una passione per il disegno, il cinema e le serie tv, che tenta di conciliare tutti questi interessi con la facoltà di Biotecnologie.

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