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Nikon Z5: il full-frame diventa più accessibile con questa mirrorless

La piccola di casa Nikon è sicuramente un buon investimento per la qualità offerta nonostante non offra vere innovazioni

Recensione Nikon Z5

Negli ultimi due anni il mondo delle mirrorless full-frame ha subìto un radicale cambiamento con l’arrivo prepotente di nuovi player ad insidiare l’isola felice di Sony. Canon, Panasonic e la stessa Nikon si sono date appuntamento per la fine del 2018, provando a mettere in discussione la leadership di Sony.

Nikon, che sembrava quella ancora un pochino più indietro, si sta dando da fare e quest’anno ha presentato il primo modello entry-level full-frame, la Nikon Z5, e pochi giorni fa ha annunciato l’arrivo anche di Z6 II e Z7 II. Sono mosse per cercare di recuperare del terreno rispetto ai competitor che sembrano un passo avanti. Si va così ad arricchire la famiglia Nikon Z, che ora può sicuramente dire la sua.

nikon z5

Nikon Z5 è il modello con cui accedere al mondo mirrorless full-frame della casa giallonera, ma chiamarla entry-level è forse riduttivo. Sicuramente si pone al di sotto delle altre sorelle, ma può contare su un sensore CMOS da 24,3MP, video 4K e stabilizzatore IBIS. Per non parlare di una gamma ISO che si estende da 100 a 51.200 ISO, un autofocus ibrido da 273 punti, mirino elettronico da oltre 3,6MP di risoluzione, corpo tropicalizzato e atro ancora. Se queste vi sembrano caratteristiche entry-level credo dovremo rivedere il senso di questo termine.

Aggiungo che a mettere ordine nel flusso di dati c’è il processore d’immagine EXPEED 6 che però, nonostante sia lo stesso di Z6, non assicura la stessa cadenza di scatto continuo. Sarà anche per via delle schede di memoria, perché infatti sulla nuova mirrorless troviamo due slot, aspetto positivo, ma solo per schede SD. Si rinuncia al formato XQD ma aggiunge uno slot, scelta che ritengo assolutamente azzeccata per il pubblico a cui è dedicata Nikon Z5.

Anche la questione prezzo non la rende una entry-level, ma semplicemente la meno costosa di casa Nikon. Z5 è infatti in vendita al prezzo di €1.899 insieme alla sua ottica in kit, il Nikkor Z 24-50mm f/4-6,3.

Corpo macchina

Come le sorelle maggiori Nikon Z5 è caratterizzata dall’ampia baionetta che permette a più luce di raggiungere con facilità il sensore. Intorno all’innesto Z è stata costruita una fotocamera solida e dalle dimensioni vicine a quelle di Z6 e Z7. È resistente a polvere e pioggia, ma il corpo è meno robusto perché l’anima non è interamente in lega di magnesio.

Per chi ha già confidenza con la serie Z utilizzare questa mirrorless non sarà un problema. Oltre alle dimensioni anche la disposizione dei comandi è pressoché identica. Certo, ci sono delle differenze, prima su tutte l’assenza del secondo display, quello superiore, a cui in realtà solo l’utente professionale farebbe fatica a rinunciare.

Ottima e confortevole l’ergonomia, con un grip pronunciato che assicura una presa solida e al contempo anche di raggiungere molti dei pulsanti sparsi per il corpo. Sia quelli sul profilo superiore, come impostazione ISO, compensazione dell’esposizione e ovviamente pulsante di scatto, che quelli posti sul dorso. In particolare joystick e comando AF-On che sono quelli che si utilizzano con più frequenza sono a portata di pollice.

A proposito di dorso Nikon continua a proporre un display non completamente articolato. Si tratta infatti di un pannello touch da 3,2 pollici di diagonale, con una risoluzione di 1,04 milioni di punti e che è solo basculante. Potremo quindi inclinarlo solo verso l’alto o verso il basso.

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Nel complesso è una fotocamera agile e pratica da usare di cui critico solo il display e il fatto che su qualche pulsante si poteva trovare una soluzione diversa. Alcuni tasti sono infatti molto piccoli e molto ravvicinati, soprattutto quelli intorno al pad multidirezionale. Altro aspetto che non mi convince l’assenza di un flash pop-up, che per l’utenza media può essere un valido aiuto. 

Utilizzo e qualità d’immagine

Il sensore da 24,3MP, che probabilmente sarà una delle ultime volte che lo vedremo su una Nikon, in generale offre immagini dettagliate e con colori naturali. Nell’utilizzo ho apprezzato la qualità del mirino elettronico, non ideale per una fotografia votata all’azione per il tempo di black-out tra uno scatto e l’altro, ma offre una fedele e dettagliata riproduzione della scena.

Buono ma non eccelso il sistema AF a bordo di Nikon Z5. Come per le sorelle maggiori si riscontrano alcune difficoltà soprattutto nel tracking di un soggetto. Le prestazioni sono assolutamente discrete, ma se confrontate con Sony o Canon è difficile non notare qualche differenza. Diverso il discorso quando fotografiamo una scena statica, in cui le diverse modalità di acquisizione del punto di fuoco, da punto singolo alla totalità dell’area inquadrata, sono decisamente efficienti. Attraverso il joystick possiamo molto velocemente scegliere il punto con facilità un singolo punto o un’area AF e il fatto che i joystick siano sempre più presenti anche in fotocamere considerate entry-level mi piace molto.

In generale i RAW ottenuti con Nikon Z5 sono ricchi di dettagli e mostrano una gamma dinamica molto estesa e mi sento di poter dire lo stesso per i JPEG. La resa dei colori è molto naturale, anche se in alcune condizioni il bilanciamento del bianco non è perfetto. Capita soprattutto con luce artificiale, perché all’aperto e con la luce naturale i risultati sono sempre stati molto affidabili. 

Probabilmente con un’ottica diversa da quella del kit i risultati in termini di nitidezza sarebbero ancora migliori, ma non sono da evidenziare cadute di luce ai bordi particolari o aberrazioni cromatiche evidenti. Quindi nel complesso l’accoppiata è sicuramente molto interessante per chi si vuole avvicinare al mondo mirrorless full-frame. 

La gamma ISO di Nikon Z5 si estende da 100 a 51.200 ma può essere forzata fino 102.400 ISO. La tenuta al rumore è buona fino a 3200 ISO, mentre i primi difetti appaiono a 6400 ISO. A questo valore il rumore è abbastanza evidente e si nota anche perdita di dettaglio. Comunque fino a 12.800 ISO le prestazioni sono ancora accettabili, mentre ai valori superiori meglio non scattare, se non assolutamente necessario. 

Nikon Z5: conclusioni

Non c’è dubbio, per voler essere la fotocamera mirrorless full-frame di primo prezzo della serie Z di Nikon il costo è alto. Ma non è che i concorrenti offrano soluzioni con queste caratteristiche e questa qualità a prezzi inferiori. Per questo mi piacerebbe poter bandire il termine entry-level, almeno per queste mirrorless full-frame.

Anche perché la qualità costruttiva e la cura dei dettagli fanno di Nikon Z5 una macchina nel complesso davvero soddisfacente e che vale il denaro da investire per portarla a casa. Potrebbe essere l’occasione per chi ama il marchio Nikon ma ancora non aveva avuto il coraggio di abbandonare lo specchio per via del costo più elevato di Z6 e Z7. 

Leggi anche: Il nuovo capitolo Z, Nikon presenta Z6 II e Z7 II

Un altro aspetto che sicuramente porterà gli occhi di molti più possibili utenti su Z5 è il fatto che ci siano due slot per schede SD. Ormai tutti sicuramente ne abbiamo diverse in casa e non dover avere l’obbligo di acquistare le costose XQD è sicuramente un vantaggio. 

Se ci limitiamo al solo corpo sono certo che potrebbe rappresentare un’ottima compagna di tante avventure, quello su cui rimane qualche dubbio è in realtà l’ottica in kit. Alla lunga probabilmente un utente potrebbe sentire la necessità di qualcosa di più performante.

In conclusione, Nikon Z5 è sicuramente il passo andava fatto per ampliare l’ecosistema Z, al quale da poco si sono aggiunte le nuove versioni di Z6 II e Z7 II. Nikon ora potrebbe davvero dire la sua nel mercato mirrorless full-frame. Il prossimo passo sarà quello di offrire dei prodotti veramente ibridi per foto e video anche nella fascia più bassa.

Nikon Z5

Pro Pros Icon
  • Gamma dinamica
  • Colori in JPEG
  • Joystick AF
  • Mirino elettronico
  • Ergonomia ottima
  • Doppio slot schede SD UHS-II
Contro Cons Icon
  • Velocità di scatto al secondo
  • Mancanza del flash
  • Video 4K croppato
  • Display non completamente articolato

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Luca Forti

Fotografo dal 2002 e scrivo di fotografia dal 2004: insomma, amo la fotografia e tutto ciò che le ruota intorno. Da due anni sono stato adottato da Milano e da sempre sono appassionato di tecnologia, di praticamente tutti gli sport, amo viaggiare, mangiare bene e non toglietemi il mio gin tonic!

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