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Suburræterna: la recensione della serie Netflix

Presentata alla 18esima Festa del Cinema di Roma e in piattaforma dal 14 novembre, torna sugli schermi di Netflix il mondo dei sobborghi violenti della capitale italiana, con qualche novità e diverse rivelazioni dedicate al mondo di Suburra, qui racchiuse nel sequel Suburræterna. La serie, in arrivo con i primi cinque episodi, segue la storia di Spadino e di tanti altri che non vedono l’ora di partecipare alla “festa”. Scopriamo insieme cosa è successo nei primi episodi della serie, in attesa dell’uscita dei successivi tre.

Suburræterna, Roma di nuovo infiammata

Roma brucia ancora, dopo la morte di Aureliano (Alessandro Borghi) nella serie principale di questo franchise tutto italiano e in espansione. In seguito a questo evento, Spadino e la famiglia Anacleti hanno altri problemi, uno dopo l’altro. Ma prima un po’ di contesto: siamo nel 2011, il governo traballa come spesso accade, il Vaticano è in crisi, le piazze della capitale sono in fiamme. A Roma Cinaglia ha raccolto l’eredità di Samurai e continua a gestire gli affari criminali della città con Badali.

Vengono supportati anche da Adelaide e Angelica, a capo degli Anacleti, oltre che da Nadia per la gestione delle piazze di Ostia. Un sistema difficilmente accettato da chi non vede di buon occhio questa organizzazione. Ci sono infatti diversi nuovi protagonisti pronti a farsi largo e a portare la rivoluzione nelle strade di Roma, nel tentativo di cancellare tutto ciò che ha legami con il passato.

Suburræterna: la nostra recensione della serie Netflix

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In questi primi episodi dunque, che ci rivelano la situazione in primis di Spadino, viene subito delineata la sua situazione, vedendosi costretto a tornare a casa per evitare che la sua famiglia corra qualche pericolo, e per cercare nuovi alleati. Ma gli scontri non sembrano avere fine, e il controllo di Roma rimane il grande obiettivo. Anche in Suburræterna, la capitale torna a essere protagonista di un gioco di potere tra Stato e Chiesa, tra scorribande e scontri contro la polizia.

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Tra le piazze di Roma e Ostia

Suburraeterna pone le basi fin dall’inizio per una nuova guerra di potere e supremazia, che si svolge appunto nelle piazze di tutta Roma e Ostia. Dalla morte di Aureliano sono passati tre anni, e gli Anacleti sono a capo di tutto. Questo super potere sembra però stare stretto in particolare alla famiglia di Damiano Luciani (nuovo marito di Angelica).

Anche il costante refrain tra Stato e Chiesa vede entrambe le parti in veste di portavoce contro la violenza, mascherandosi da benefattori, ma muovendosi nel buio per un proprio tornaconto. Soprattutto con Ciniglia che, grazie al dossier di Samurai, ha raggiunto i piani alti del comando, aprendo anche una cooperativa per la manutenzione del verde pubblico. Nient’altro che una copertura per le sue attività criminali, in realtà.

Suburræterna: recensione della serie Netflix

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In questo clima bellico, Spadino torna a Roma per affrontare la guerra a cui ambiva tre anni prima, quando però Aureliano era morto proprio tra le sue braccia. Alberto Anacleti nel frattempo si è trasferito in Germania, dopo che la morte della madre gli ha solo suscitato sentimenti contrastanti fuori controllo. Restare a Roma e combattere anche questa guerra, o tornare alla vita di tutti i giorni dal suo nuovo compagno? Questo è il problema.

Giudizio sospeso per il sequel di Suburra

Abbiamo visto poco più di metà della serie sequel di Suburra, tra colpi di scena e qualche giudizio sospeso. Dopotutto, già era una sorpresa ritrovarsi sugli schermi, ma chi l’avrebbe mai detto che una serie ormai chiusa, e con con evidente fretta attraverso una terza ed ultima stagione parecchio dibattuta, sarebbe tornata con un sequel? Si riapre così quell’universo narrativo che tratta un mondo difficile, per tematiche e personaggi, soprattutto per come erano state presentate le vicende nell’ultima stagione.

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Abbiamo quasi di fronte a noi una quarta stagione di Suburra, se vogliamo, che allo stesso tempo è anche qualcosa di nuovo. Tra uno Spadino ormai cresciuto e spinto da volontà vendicative, le proteste contro il potere della Chiesa, e il terrore della criminalità organizzata, non poteva che esserci anche la crisi economica per raccontare un quadro quanto mai contemporaneo.

Ma basta questa vicinanza con la realtà per rendere la serie più interessante ed effettivamente funzionante? In parte, visto che c’è sicuramente qualche perdita importante nel cast e i volti rimasti non sono sempre dello stesso calibro, ma non vi anticipiamo nulla, se non i nostri dubbi in merito alle scelte compiute. Altro tema vacillante sta nella tematica LGBTQIA+ introdotta già a suo tempo, in qualche modo, da Spadino, ma che era stato prima accantonato nell’ultima stagione di Suburra, tornando ora con gran forza. Sarà un tema trattato in maniera sensata, o inserito per gender washing?

Queste e altre domande sulla recitazione e sulla conclusione della storia rimangono aperte, per ovvie ragioni. Rimandiamo il giudizio al completamento dell’uscita della serie con tutti i suoi episodi, in attesa di prossime rivelazioni.

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Suburræterna: la nostra recensione della serie Netflix

Se un progetto che sembrava non aver più nulla da dire sia stato fatto rinascere dalle proprie ceneri, un motivo ci sarà. O almeno, ce lo auguriamo. Sperando anche che la regia abbia imparato dai propri errori e presenti new entry interessanti e coinvolgenti, tanto quanto le trame. Non ci resta che goderci ora l’intera serie, dopo aver visto i primi cinque episodi ed essere rimasti appesi a poco più di metà della storia, sperando che si risolvano al meglio alcuni dubbi su come si possano svolgere fino alla fine le trame di tutti i membri coinvolti nella vicenda. Si placheranno le fiamme di Roma, o ci attende un finale aperto?

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Francesca Sirtori

Indielover, scrivo da anni della passione di una vita. A dispetto di tutti. Non fatevi ingannare dal faccino. Datemi un argomento e ne scriverò, come da un pezzo di plastilina si ottiene una creazione sempre perfezionabile. Sed non satiata.

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