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Il raggio laser all’origine degli incendi alle Hawaii. La bufala della settimana

Tutti abbiamo ascoltato la notizia degli immani incendi alle Hawaii nel mese di agosto. Incendi che, più precisamente, hanno riguardato Maui, una delle isole dell’arcipelago, e che hanno causato oltre cento morti, circa 850 dispersi e più di 11.000 sfollati. Si tratta di uno dei maggiori disastri naturali degli ultimi anni, di certo il più grande dello Stato.

Al danno, potremmo dire, si aggiunge la beffa. Perché il fatto che non si sia ancora fatta definitiva chiarezza sulla causa all’origine degli incendi alle Hawaii, assieme al fatto che si considera l’arcipelago come una meta esotica, quasi mitica, ha alimentato una serie di assurde teorie del complotto, che aggiungono confusione a confusione.

E così i social si sono sbizzarriti, sia sulle ipotetiche cause degli incendi alle Hawaii sia su alcuni particolari del drammatico evento.

Scopriamo dunque i più diffusi complottismi sugli incendi che hanno devastato Maui. Sapendo che, davanti alla necessità di divulgare fake news, non c’è buon gusto che tenga.

vigili del fuoco

Gli incendi alle Hawaii? È stato un raggio laser

In realtà, quella del raggio laser che fa scaturire gli incendi alle Hawaii è una bufala per così dire multipla.

Perché la matrice è sempre la stessa, ma le immagini (o in alcuni casi addirittura dei brevissimi video) cambiano. Funziona così: si prende appunto una foto o un video, e si decide che si tratta di un esclusivo documento che fa finalmente chiarezza sull’origine degli incendi a Maui.

Come sempre, il web assicura una minima tendenza alla verifica delle fonti, e una massima collaborazione nel diffondere la (anzi, le) fake news.

Dal vero al falso

E come sempre, il meccanismo (ben noto ai nostri lettori) vuole che si parta da un dato di verità per poi piegarlo a proprio uso e consumo.

Anche in questo caso, immagini e video sono autentici: peccato che riguardino tutt’altro ambito. Prendiamo alcuni esempi tra quelli maggiormente condivisi sui social. Un video mostra un’esplosione avvenuta in Russia addirittura nel 2014. Un’altra clip fa vedere l’esplosione di alcuni trasformatori delle linee elettriche, avvenuta in Louisiana nel 2018.

Passando alle immagini, c’è l’imbarazzo della scelta. Una di queste raffigura il lancio del razzo Falcon 9 di SpaceX dalla base aerea di Vandenberg, in California, sempre nel 2018. Altre immagini (ma circola anche un mini video) si riferiscono invece all’esplosione di un trasformatore avvenuta in Cile, e il presunto laser è solo un effetto ottico.

La bufala nella bufala: la predizione dei Simpson

I Simpson, oltre a essere un cartone animato spassosissimo, per alcuni è dotato di curiose capacità di preveggenza, al punto che in rete ci sono svariati filmati in cui mostrano come il geniale prodotto di Matt Groening avrebbe “indovinato” alcuni eventi politici o sociali, tra cui l’elezione di Donald Trump a presidente Usa e la pandemia da Coronavirus.

Ebbene: in una puntata del 2016, si vedrebbero una serie di incendi causati da non meglio specificate “armi a energia diretta”, le stesse che secondo i teorici del complotto avrebbero provocato gli incendi alle Hawaii.

Peccato però che nella puntata dei Simpson, a causare gli incendi era il riflesso dei raggi solari sulla superficie di una gigantesca statua metallica.

Siamo dunque al parossismo: l’uso distorto di una puntata dei Simpson per avvalorare una tesi bislacca.

Non solo ingenuità

Si badi: dietro alla volontà di diffondere in rete il concetto per cui a causare gli incendi alle Hawaii siano stati misteriosi raggi, non c’è solo il gusto per la burla.

Così facendo si distoglie l’attenzione dalle vere cause del disastro, che sono ancora una volta da ricercare nel cambiamento climatico. Più precisamente, il motivo principale dell’incendio a Maui è il clima siccitoso della zona. A cui si è aggiunta la presenza di numerosi campi non più coltivati, e invasi da erbacee a scopo di foraggio, facilmente incendiabili.

Le bufale correlate

Gli incendi alle Hawaii hanno portato con sé numerose e bizzarre bufale collaterali.

Citiamone due. La prima riguarda il fatto che alcune abitazioni di vip sono state risparmiate dalle fiamme. Fatto plausibile, per i migliori materiali di costruzione. Meno plausibile l’assurda teoria secondo cui i personaggi famosi che hanno acquistato una casa a Maui avrebbero appiccato o fatto appiccare l’incendio. Anche perché molti di loro hanno fatto ingenti donazioni o si sono recati sul luogo per dare una mano. Ma siamo alle solite: qualunque motivazione può essere contemplata, purché non si parli di emergenza climatica.

Seconda teoria strampalata, quella di alcuni alberi risparmiati dalle fiamme attorno a case bruciate, motivo che avrebbe fatto dubitare della veridicità degli incendi.

Peccato che diversi alberi tropicali, che contengono molta acqua, hanno proprietà resistenti al fuoco.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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