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A Londra la prima Opera in realtà virtuale

Si chiama “Current, Rising” e andrà in scena da venerdì 21 maggio alla Royal Opera House

Andrà in scena alla Royal Opera House di Londra la prima Opera al mondo in realtà virtuale.

Dal 21 maggio al 10 giugno, salvo ulteriori repliche, il pubblico potrà assistere alla prima Opera pensata per immergere gli spettatori in un’iper-realtà. Chiunque assisterà a Current, Rising, questo il nome della mini Opera pionieristica, sarà dotato di visore VR e cuffie, di un computer e di uno zaino per contenerlo.

Scopriamo come funzionerà questa anteprima assoluta, e vediamo come sta evolvendo la pianificazione delle stagioni musicali e operistiche a più di un anno dall’inizio della pandemia.

Current, Rising: la prima Opera in realtà virtuale

Dal 21 maggio al 10 giugno, dunque, a Londra andrà in scena Current, Rising, una pillola d’Opera della durata di soli sedici minuti.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra Audience Labs della Royal Opera House, Figment Productions e StoryFutures della Royal Holloway, University of London.

Ogni giorno lo spettacolo sarà proiettato svariate volte. Per ciascuna fruizione è previsto un massimo di quattro spettatori, che potranno acquistare il biglietto in prevendita a 20 sterline (15 per gli under 25).

Sul sito dell’evento è specificato che lo spettacolo è rivolto a persone dai tredici anni in su, e che i minori di sedici anni dovranno essere accompagnati da un adulto.

Campeggia anche un richiamo al mantenimento della distanza di un metro fra gli spettatori durante lo spettacolo, oltre alla dichiarazione di tutte le norme anti-Covid seguite dal teatro.

Royal Opera House realtà virtuale
Fonte: Royal Opera House

Current, Rising: cos’è

Current, Rising è una breve Opera che combina la realtà virtuale con un set multisensoriale dato in dotazione a ogni spettatore.

La scenografia rigorosa va a braccetto con la tecnologia all’avanguardia. Ma l’approccio è innovativo non solo per l’utilizzo della realtà virtuale. A essere radicalmente modificato è il rapporto di fruizione. Nell’Opera classica il pubblico è seduto in sala e il suo consumo dello spettacolo è squisitamente passivo. Qui invece gli spettatori sono invitati (anzi: pressoché obbligati) a entrare fisicamente in un mondo virtuale, sperimentando un viaggio onirico.

Current, Rising è liberamente ispirato al personaggio di Ariel de La tempesta di Shakespeare. Ricordiamo che Ariel (lo spirito dell’aria) appare a partire dalla seconda scena del primo atto. Gli spettatori di Current, Rising entreranno quattro alla volta nel suo universo magico e notturno, dove proveranno una gamma di emozioni contrastanti.

Un’Opera al femminile

Lo spettacolo parla femminile. È stato infatti progettato dalla designer Joanna Scotcher, mentre le musiche sono state affidate a Samantha Fernando e il libretto è stato scritto dalla performer Melanie Wilson.

La regista è Netia Jones. Che ha dichiarato: “Questo non è il futuro dell’Opera. È uno dei suoi futuri. Con Current, Rising abbiamo esplorato le possibilità della realtà virtuale per espandere l’idea di cosa possa essere un’opera, sia nel processo di creazione che nell’esperienza del pubblico.

La realtà virtuale sfida tutte le gerarchie tradizionali dell’opera e della musica classica e consente un approccio completamente diverso. È il più democratico di tutti i media: può sovvertire le leggi della fisica, quindi perché dovrebbe essere conforme alle solite regole dello scambio culturale? Fornisce uno spazio in cui la musica, il mondo visivo e l’esperienza fisica sono completamente intrecciati.

Cambiano le relazioni tra i creatori e i fruitori, e il rapporto del pubblico con il lavoro. Qui gli spettatori sono i protagonisti, sono dentro l’opera e la loro esperienza fisica è parte del lavoro stesso.”

Parole non troppo diverse da quelle di Annette Mees, responsabile dell’Audience Labs del Royal Opera House: “L’ambizione di Current, Rising è trasportare il pubblico in un nuovo panorama operistico visionario, che esplora il potere di trasformazione della tecnologia digitale. Con Audience Labs abbiamo approfondito le straordinarie possibilità di ciò che accade quando si fondono tecnologia ed espressione artistica.

Current, Rising è una perfetta illustrazione del nostro lavoro e dimostra una visione per il futuro delle forme culturali, una versione per il ventunesimo secolo di quello che nell’Opera classica è il Gesamtkunstwerk, cioè l’opera d’arte totale. Una nuova forma, radicata nella tradizione, arricchita dalla magia della tecnologia”.

Linbury Theatre
Il Linbury Theatre

La location

La mini Opera avrà come palcoscenico la Royal Opera House di Londra. O più precisamente il Linbury Theatre.

Si tratta a sua volta di un progetto innovativo: un teatro intimo, inaugurato nel 2018 dopo tre anni di lavoro e una spesa di 51 milioni di sterline, situato all’interno della Royal Opera House.

Nell’elegante e moderna sala, quando gli spettacoli col pubblico in presenza ripartiranno a pieno regime, potranno prendere posto circa 400 spettatori.

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Arte e realtà virtuale: fare di necessità virtù

Ha detto bene la regista di Current, Rising, Netia Jones: la necessità di pensare all’arte e alla musica anche durante i mesi della pandemia, ha portato spesso a soluzioni innovative e geniali, destinate con ogni probabilità a permanere anche quando – ci auguriamo presto – gli eventi in presenza saranno del tutto ripristinati.

Un esempio simile, tutto italiano, è dato dal Blue Note di Milano. Come abbiamo scritto di recente, il celebre locale jazz ha aperto ai concerti in streaming.

Insomma: reale e virtuale, anche nell’arte, sembrano destinati a un rapporto sempre più paritario.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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