fbpx
CulturaNews

Operazione Ghost: il gruppo di hacking “The Dukes” continua ad attaccare

I Dukes (alias APT29 e Cozy Bear) sono tornati sotto i riflettori dopo un loro sospetto coinvolgimento nell’attacco informatico al Comitato nazionale democratico in occasione delle elezioni americane del 2016

I ricercatori di ESET hanno scoperto un’operazione chiamata “Ghost”. L’operazione vede come protagonista il gruppo dei Dukes, che si è infiltrato nell’ambasciata di uno Stato membro dell’UE a Washington DC e nei ministeri degli Affari esteri di almeno tre diversi paesi in Europa.

ESET ha identificato tre nuove famiglie di malware associate ai Dukes: PolyglotDuke, RegDuke e FatDuke. “Una delle prime tracce pubbliche di questa campagna poteva già essere trovata su Reddit a luglio 2014“, afferma il ricercatore di ESET Matthieu Faou.Possiamo confermare con una certa sicurezza che lo stesso gruppo è dietro l’Operazione Ghost e l’attacco DNC“, aggiunge.

Cronologia dell’Operazione Ghost

Come si muovono i Dukes?

I ricercatori di ESET hanno attribuito questi attacchi ai Dukes basandosi su diverse somiglianze nelle tattiche osservate in questa campagna rispetto alle precedenti. In particolare, i Dukes hanno utilizzato Twitter e Reddit per ospitare gli URL di comando e controllo. Hanno inoltre utilizzato la stenografia nelle immagini per nascondere payload o comandi dannosi.

I Dukes hanno una sofisticata piattaforma malware divisa in quattro fasi, nella prima delle quali recupera l’URL C&C tramite Twitter o da altri social network e siti Web. In secondo luogo, utilizza Dropbox per ricevere comandi dai criminali. In terzo luogo, rilascia una backdoor semplice, che in fine nell’ultima fase rilascia una backdoor più sofisticata con molte funzionalità e una configurazione flessibile.

Inoltre, anche i bersagli sono rimasti gli stessi, con i ministeri degli affari esteri sempre nel mirino dei criminali: due dei tre obiettivi colpiti erano già stati precedentemente compromessi dallo stesso gruppo, con almeno una macchina con i “vecchi” componenti Dukes ancora installati da diversi mesi. Un’ulteriore prova è indicata dalle forti similitudini presenti nel codice dei campioni già documentati e in quello di Operazione Ghost.

In Operazione Ghost, I Dukes hanno utilizzato un numero limitato di strumenti, ma si sono affidati ad alcune tattiche interessanti per evitarne il rilevamento. Questo gruppo è molto persistente e ruba sistematicamente le credenziali dai sistemi utilizzandole poi per spostarsi lateralmente nella rete.

L’operazione di ESET

ESET analizzandone il comportamento ha notato come impiegasse le credenziali amministrative per compromettere o ri-compromettere le macchine nella stessa rete locale.

Nel 2013, alla prima data di compilazione conosciuta di PolyglotDuke, solo MiniDuke era stato documentato, e quindi, riteniamo che Operation Ghost fosse in esecuzione simultaneamente con le altre campagne e gli autori siano riusciti in qualche modo a farlo passare inosservato“, spiega Faou.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

🌍 Giornata della Terra: ciascuno può dare il suo piccolo contributo per salvaguardarla
 
🍿Fallout: tutte le domande irrisolte alle quali la Stagione 2 dovrà rispondere
 
🛞Come scegliere gli pneumatici estivi per l’estate? I fattori da considerare
🤯Google licenzia 28 dipendenti per proteste contro il progetto Nimbus in Israele
 
✒️ La nostra imperdibile newsletter Caffellattech! Iscriviti qui 
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Roberta Catania

Da sempre grande lettrice di libri e fumetti, amante della tecnologia, del cinema e delle serie TV. Nella vita di tutti i giorni mi divido tra il Diritto, la Psicologia e la Criminologia. Personaggio preferito: Barbara Gordon - Citazione preferita "I promise loyalty. I promise secrecy and I promise courage" - Oracle

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button